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    “IL GRATTACIELO BRUCIA, NON POSSIAMO USCIRE” - L'ULTIMA CHIAMATA DI GLORIA E MARCO, GLI ITALIANI DISPERSI NEL ROGO DI LONDRA - VENETI, LAUREATI IN ARCHITETTURA: I DUE FIDANZATI SI ERANO TRASFERITI A LONDRA PER CERCARE LAVORO – QUANDO SI SONO VISTI IN TRAPPOLA HANNO CHIAMATO I GENITORI: VOLEVANO TRANQUILLIZZARLI MA INTORNO C’ERA SOLO FUMO - VIDEO


     
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    Enrico Ferro per la Repubblica

     

    MARCO GOTTARDI GLORIA TREVISAN MARCO GOTTARDI GLORIA TREVISAN

    Quando si sono visti in trappola, quando hanno capito che il fumo stava invadendo tutti i piani e il fuoco iniziava a divorare l' edificio, hanno telefonato a mamma e papà. «Qui c' è tanto fumo ma non preoccupatevi ». In Italia erano le 3 di notte e queste sono le prime parole dette al telefono da Gloria Trevisan di Camposampiero (Padova) e Marco Gottardi, di San Stino di Livenza (Venezia), entrambi ventiseienni.

     

    Belli, giovani, fidanzati, freschi di laurea in Architettura e alla ricerca di un futuro a Londra. Volevano imparare bene la lingua inglese per entrare a pieno titolo nel mercato del lavoro europeo: appena arrivati avevano trovato lavoro in due diversi studi di architettura, e ne erano felici.

     

    Le immagini che entrano di prepotenza nelle abitazioni dei genitori di Gloria e Marco attraverso i tg sono terrificanti. Si vede l' enorme palazzo bruciare, si sentono le testimonianze disperate di chi c' era e ora può raccontarlo. C' è la conta dei morti che aumenta, così come quella dispersi. «Non ci resta che sperare in un miracolo», ripete Giannino Gottardi, il padre di Marco, con le lacrime agli occhi.

     

    LONDRA ROGO LONDRA ROGO

    Marco era partito per Londra appena 3 mesi fa, al termine del percorso di studi allo Iuav di Venezia. Aveva scelto di vivere questa esperienza con la fidanzata. Affrontare una metropoli come Londra in due sarebbe stato più facile, ne erano convinti entrambi. Pieni di speranze hanno trovato casa al 23° piano della Grenfell Tower. Condominio popolare e multietnico ma non troppo distante da Notting Hill, Holland Park e dalla linea della metro. Una bella casa, ricordano ora i genitori, che erano già andati a trovarli.

     

    «Stavamo dormendo, abbiamo sentito squillare il telefono intorno alle 3», racconta il papà di Marco. «Nella prima chiamata ci diceva di stare tranquilli, che era tutto sotto controllo, che non dovevamo preoccuparci. Ha cercato di minimizzare, probabilmente per non spaventarci. Però nella seconda chiamata, e questo non riesco a togliermelo dalla testa, mi diceva che c' era fumo, che stava salendo tanto fumo». Poi le comunicazioni si sono interrotte.

     

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    L' ultima a sentire Gloria è stata invece mamma Emanuela, sempre mentre l' incendio stava divampando. «Ci ha telefonato a notte fonda, appena abbiamo sentito lo squillo ci siamo resi conto che c' era qualcosa di grave. Gloria ci ha detto che era scoppiato un incendio nel palazzo e che stavano aspettando i soccorsi per uscire. Tutti gli ascensori erano bloccati, credo abbiamo tentato di usare le scale». Ma il tentativo era fallito: c' è un' immagine che marito e moglie non riescono a togliersi dalla testa, quella della figlia che, sempre al telefono, apre la porta dell' appartamento e dice scoraggiata di vedere solo fumo e fuoco. Un inferno impossibile da affrontare.

     

    «Hanno richiuso la porta ma non sappiamo cosa sia successo dopo». Erano le 4.07.

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    Telefoni staccati, le prime notizie sui siti d' informazione di tutto il mondo, poi le immagini e il disastro che cresce nelle sue proporzioni. Con il passare delle ore è arrivata anche la conferma dal Consolato. I nomi di Gloria e Marco sono nella lista dei dispersi: in tarda serata la notizia che i due ragazzi non risultano al momento in nessuna lista di feriti è un altro colpo durissimo per le famiglie a cui non resta che scorrere le fotografie degli ultimi mesi, in attesa di nuove notizie da Londra.

     

    Giannino le guarda una a una e racconta dell' amore del suo Marco per quella ragazza: «Si sono conosciuti frequentando l' università a Venezia, dove si sono laureati nel 2016. Poi sono arrivati a Londra e hanno deciso di provare a convivere per affrontare meglio la nuova vita in Inghilterra». Amici e parenti si sono iscritti al Gruppo Facebook "Grenfell Tower Fire 6/14/2017 information".

     

    E ora le foto dei due fidanzati campeggiano con i loro sorrisi spensierati e lo sguardo di chi è convinto di avere il futuro in mano. «Un miracolo, serve solo un miracolo», singhiozza Giannino chiudendo la porta di casa.

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