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    IL RICATTO DELLE TRE LEGISLATURE E LE CANDIDATURE A RISCHIO - TREMANO SIA “FRANCESCHINI & CO.” SIA TANTI BIG FORZISTI CHE NON HANNO VERSATO LA QUOTA AL PARTITO – SICURA LA DEROGA PER GENTILONI E MINNITI. I PREVITIANI NELLE BRACCIA DEL CAV


     
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    Marco Conti per il Messaggero

     

    Gianni Sammarco Gianni Sammarco

    Dai nominati del Porcellum agli eletti del Proporzionale il passaggio è traumatico. Lo dimostrano i tanti parlamentari-transfughi in cerca di un seggio. Angelino Alfano tira dritto ma mette in conto altre defezioni che puntualmente si annunciano. L'ultima pattuglia dei previtiani, guidati dall'onorevole Gianni Sammarco e che a suo tempo lasciarono FI per Ap, sono pronti a fare marcia indietro allungando la lista di coloro che sperano in una legge elettorale con premio di coalizione che costringa Silvio Berlusconi - e sull'altro fronte Matteo Renzi - a raccattare ogni zero virgola pur di prevalere sull'altro schieramento.

     

    IL SISTEMA

    I giochi vanno però in tutt'altra direzione perché, malgrado le rassicurazioni che offrono molti big azzurri - da Tajani a Romani passando per Ghedini - il Cavaliere punta a tenersi stretto l'attuale sistema e infatti sventola, come unica alternativa, il sistema tedesco incagliato alla Camera: un super-proporzionale senza coalizioni che a suo tempo proprio i centristi bocciarono. Ai ritocchi dell'attuale sistema, invocati anche ieri da Pino Pisicchio, credono poco il Pd, FI e lo stesso M5S.

     

    GRILLO SALVINI RENZI BERLUSCONI GRILLO SALVINI RENZI BERLUSCONI

    Discutere in Aula di soglie e preferenze di genere significherebbe aprire le porte ad emendamenti che cancellerebbero sicuramente i capilista bloccati che invece piacciono a tutti i leader di partito, di maggioranza come di opposizione. Resta il fatto che, dopo i capilista, unica chanche per tornare in Parlamento sono i voti di preferenza. E questo spiega la caccia berlusconiana ai signori delle preferenze.

    MATTARELLA GRASSO BOLDRINI MATTARELLA GRASSO BOLDRINI

     

    Di legge elettorale in Parlamento si tornerà a parlare a ottobre. Berlusconi spinge per recuperare il sistema tedesco tornato in commissione Affari costituzionali della Camera. Renzi ha ora altro per la testa e si limita ogni volta a dire che la legge elettorale si fa con FI e M5S. Questi ultimi con Danilo Toninelli si attestano sul ritorno del Legalicum.

     

    GENTILONI MINNITI GENTILONI MINNITI

    Schermaglie tattiche in vista del nuovo tentativo che verrà messo in atto dai presidenti delle Camere, Boldrini e Grasso, prima delle elezioni siciliane di novembre. I margini per spuntare una nuova legge elettorale sono esigui. Il pressing sul premio di coalizione sconta le difficoltà di Ap, le incertezze che a sinistra avvolgono l'iniziativa di Pisapia e la faccenda della composizione delle liste che in autunno diventerà centrale in tutti i partiti. Nei giorni scorsi è stato Berlusconi a promettere «un profondo rinnovamento basato su nuovi protagonisti, non politici di professione, ma donne e uomini della società civile».

    il virile andrea orlando 12 il virile andrea orlando 12

     

    IL POSTO

    Per evitare di terremotare anzitempo i suoi gruppi, il Cavaliere ha anche promesso «rispetto per chi ha lavorato con lealtà» in questi cinque anni, ma il pagamento delle quote non basterà a molti per superare il limite dei tre mandati che il Cavaliere intende adottare. Salvo deroghe.

     

    Un tetto che piace molto anche al Nazareno dove si è posto anche un limite del 10% alle deroghe. Sotto la tagliola del tetto rischiano di finire molti big del Pd ai quali potrebbe però essere concessa una deroga. Gentiloni, Minniti e Franceschini hanno quattro legislatura a testa mentre Orlando tre.

    franceschini e moglie franceschini e moglie

     

    Elenco alla mano è facile notare che è proprio la corrente del ministro dei Beni Culturali - grande sponsor del premio di coalizione - ad avere più parlamentari di lungo corso mentre i renziani sono quasi tutti alla prima legislatura. Chissà che la trattativa sui posti in lista non finisca con l'intrecciarsi con quella sulla legge elettorale

     

     

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