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    L’INFINTA CLEMENZA DI PUTIN (DURANTE I MONDIALI) – I QUATTRO MANIFESTANTI DELLE PUSSY RIOT CHE HANNO FATTO IRRUZIONE IN CAMPO DURANTE LA FINALE MONDIALE TRA CROAZIA E FRANCIA NON FINIRANNO IN UN CAMPO DI LAVORO IN SIBERIA - PER L'ACCUSA DI "VIOLAZIONE DEI DIRITTI DEGLI SPETTATORI" E DI USO "ILLEGALE" DI UNIFORMI DELLA POLIZIA, I QUATTRO RISCHIANO UNA MULTA – MA CON LA CHIUSURA DEL CAMPIONATO… (VIDEO)


     
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    DAGONOTA

     

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    I manifestanti delle Pussy Riot non finiranno in un campo di lavoro in Siberia (come era successo in passato): per l'accusa di "violazione dei diritti degli spettatori" e di uso "illegale" di uniformi della polizia, i quattro rischiano una multa tra i 3 e i 10mila rubli (dai 41 ai 136 euro) oppure fino a 160 ore di lavoro socialmente utile.

     

    Rischiano anche una sorte di Daspo e potrebbero finire in carcere per 15 giorni, anche se quest’ultima possibilità risulta meno probabile.

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    Veronika Nikulshina, modella 21enne , Olga Kurachyova, 31 anni, un'ex dipendente della BBC russa, Petr Verzilov, 31 anni, ex marito di uno dei membri più importanti del gruppo, e Olga Pakhtusova, 25 anni, sono stati arrestati domenica allo stadio Luzhniki dopo aver invaso il campo durante la finale.

     

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    Da tg24.sky.it 

     

    Le autorità russe hanno incriminato tre donne e un uomo militanti del gruppo Pussy Riot che hanno invaso il campo allo stadio Luzhniki di Mosca durante la finale dei mondiali del 15 luglio, tra Francia e Croazia.

     

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    Per loro l'accusa è di "violazione dei diritti degli spettatori" e di uso "illegale" di uniformi della polizia. I quattro rischiano una multa tra i 3 e i 10mila rubli (dai 41 ai 136 euro) oppure fino a 160 ore di lavoro socialmente utile, hanno riferito fonti di polizia citate da Interfax. Inoltre potrebbe venir loro vietato di assistere a eventi sportivi ufficiali per un periodo dai sei mesi ai tre anni, una sorta di Daspo.

     

    La protesta davanti a Putin

    Davanti agli 81.000 spettatori del Luzhniki, alle telecamere di tutto il mondo e alla decina di capi di Stato presenti alla finale, tra cui lo stesso presidente russo, Vladimir Putin, le quattro persone hanno fatto invasione di campo, provocando anche una breve interruzione della partita che ha visto la vittoria finale della Francia.

     

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    Il gruppo Pussy Riot da anni critica, con diverse forme di protesta, le politiche di Putin e alcuni dei suoi membri hanno scontato già diversi anni di detenzione.

     

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    Il video di denuncia sui social

    Il gruppo ha subito rivendicato l'azione, con un video diffuso sui social: "Il Campionato del mondo ha dimostrato come possono comportarsi bene i poliziotti russi, ma cosa succederà quando sarà finito?", si chiede una delle Pussy Riot.

     

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    "Bisogna mettere fine alla fabbricazione di casi penali e agli arresti di persone senza ragione e liberare i prigioni politici", continuano le ragazze, che nel video sono vestite da poliziotte e chiedono che ci sia concorrenza politica in Russia. 

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