Marco Molendini per "Il Messaggero"

 

michael jackson e wade robson

C' era un orco a Neverland, il parco dei giochi e dei peccati: luogo eletto di seduzione dell' irrefrenabile seduttore e corruttore di bambini, Michael Jackson. È la descrizione torbida, diabolica e senza filtri che viene fuori da un documentario di quattro ore, prodotto da Channel four e Hbo, che l' altro giorno è stato presentato al Sundance Film Festival di Park City, nello Utah, accolto da un' ovazione del pubblico, dalle proteste dei fan più sfegatati del Peter Pan della pop music e dalla vibrante protesta della famiglia, che lo ha bollato come «omicidio in stile tabloid».

 

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PRIMAVERA Leaving Neverland è firmato dal regista britannico Dan Reed e sarà distribuito televisivamente in due puntate in primavera, praticamente nell'imminenza dei tributi per il decennale della scomparsa di Jacko (su cui c' è grande fervore, considerando che ancora oggi Michael è uno degli artisti che incassa di più: 400 milioni nel 2018).

 

Il film non raccoglie semplicemente le tante rivelazioni che avevano travolto il re del pop ancora quando era in vita e che lo portarono anche all' arresto, oltre a pagare cifre spaventose per cercare di mettere il silenziatore a quelle vicende che lo screditavano (la sua fortuna economica allora vacillò pesantemente), ma è la registrazione del lungo racconto di due bambini, all' epoca rispettivamente di 7 e 10 anni, oggi adulti, Wade Robson e James Safechuck (entrambi sono sposati e hanno figli), con il corredo della testimonianza delle loro madri e mogli.

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Una rievocazione della loro relazione durata anni con il signore di Neverland, al suo picco di popolarità. Robson aveva conosciuto Michael dopo aver vinto una gara di danza nel corso del Bad Tour in Australla, nell' 87, mentre Safechuck, aveva recitato in quello stesso anno nella pubblicità della Pepsi.

 

Da quel momento, stando alle loro parole, partì la seduzione, fatta di regali e approcci diretti, masturbazione, sesso orale, veri e propri rapporti completi quotidiani. Quando viaggiavano con Jacko, il ricordo dei due uomini coincide, i loro parenti venivano ospitati nello stesso albergo ma su piani differenti. A Neverland c' erano garçonierre dovunque, nel castello, in piscina, nell' attico, nella ministazione ferroviaria, tutte provviste di porte con robuste serrature.

 

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Una volta, sostiene Safechuck, Michael inscenò con lui addirittura un matrimonio con scambio di voti e anello di diamanti.

A entrambi i ragazzi Michael ripeteva di non dire nulla a nessuno: «Se scoprissero che facciamo queste cose finiremmo tutti in carcere per il resto della nostra vita».

 

POLEMICHE Il film è destinato ovviamente a riaccendere una questione che negli anni era praticamente finita nel dimenticatoio, sommersa dal successo infinito di Jacko.

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Qualche anno fa, sia Robson che Safechuck, avevano avanzato una richiesta di danni alla fondazione Jackson, ma il giudice aveva rigettato le richieste.

 

«Hanno avuto coraggio a raccontare le loro storie e non ho alcun dubbio sulla validità di quanto dicono», sostiene il regista Dan Reed. «Il documentario tratta come fatti incontrovertibili delle accuse non provate di venti anni fa», risponde la famiglia del cantante.

 

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La cosa curiosa è che Wade Robson, che fa il ballerino e coreografo, per tutti questi anni ha negato sia in tribunale che in numerose interviste di essere stato vittima di Michael, anzi ha sostenuto di essergli grato per quello che aveva fatto per lui, supportandolo nella sua carriera. Le sue accuse sottolineano gli eredi - hanno cominciato a manifestarsi quando gli è stato negato un ruolo nella produzione del Cirque du Soleil dedicata a Jackson nel 2013».

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