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    LA ROMA MATA IL TORO, DE ROSSI FA GOL E LO DEDICA ALL’AMICO ASTORI – ALISSON SALVA LA SQUADRA DI DI FRANCESCO NEL PRIMO TEMPO, POI MANOLAS SBLOCCA IL PUNTEGGIO NELLA RIPRESA – DE ROSSI E PELLEGRINI CHIUDONO I CONTI – GIALLOROSSI TERZI E MARTEDI’ C’E’ IL RITORNO DI CHAMPIONS CON LO SHAKHTAR - VIDEO


     
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    Da gazzetta.it

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    Non segnava dal 28 maggio, ultima giornata dello scorso campionato e, soprattutto, ultima partita di Totti con la maglia della Roma. Per tornare al gol, Daniele De Rossi ha scelto una notte speciale. E il pallone c’entra poco, anche se questa è una storia di calcio. Perché l’amicizia del capitano della Roma con Davide Astori è nata su un campo di calcio: si erano incrociati da avversari, si sono scoperti molto più che compagni di squadra quando il difensore, nel 2014, ha vestito la maglia della Roma e per un anno sono stati inseparabili.

     

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    AMICO È... — Quando, prima della partita, sui maxischermi sono state mandate le immagini di Astori nel suo anno in giallorosso, ce n’era una non di campo: Capodanno 2015, festa di squadra, Davide sorridente, camicia bianca, in mezzo agli altri giocatori. Sono quelle serate lì, continuate lontano dai riflettori - e dai social - anche quando Astori è andato a Firenze, che a De Rossi mancheranno. A lui, alla moglie Sarah, che per stargli accanto domenica scorsa ha rinunciato a condurre la notte degli Oscar su Sky e stasera era in tribuna a guardarlo, e a Francesca, la compagna di Astori, che De Rossi mercoledì alla camera ardente ha “scortato” per più di due ore.

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    PRIMA VOLTA — Non doveva neppure giocarla, Roma-Torino, Daniele. Una distorsione alla caviglia rimediata a Napoli l’aveva messo in dubbio, la mazzata di Astori aveva fatto il resto, ma poi, prima funerale, ha detto a Di Francesco che se la sentiva. Il piede non faceva tanto male, il resto sì. Ha pianto ieri abbracciato a Chiellini, si è attaccato a Sirigu all’Olimpico durante il minuto di silenzio, poi ha scelto di onorare il suo amico Davide nell’unico modo che conosce. Giocando, 85 minuti, prima di essere sostituito da Pellegrini. E segnando il suo primo gol stagionale. Perché questa è una storia d’amicizia, ma è anche una storia di calcio. Che, in fondo, stavolta sono la stessa cosa.

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