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    LA SGOMMATA DEL DRAGONE IN FACCIA ALL’EUROPA – NEL 2023 LA CINA HA RAGGIUNTO IL RECORD DI AUTO PRODOTTE: OLTRE 30 MILIONI, CONTRO I 27 MILIONI DEL 2022 – MERITO SOPRATTUTTO DELLE ESPORTAZIONI, AUMENTATE DEL 58% – PECHINO HA “COLONIZZATO” IL MERCATO AUTOMOBILISTICO DELLA RUSSIA, COLMANDO IL VUOTO CREATO DALL’USCITA DI SCENA DEI PRODUTTORI OCCIDENTALI IN SEGUITO ALLE SANZIONI – LA GUERRA AL RIBASSO CON TESLA SUI PREZZI DELLE VETTURE ELETTRICHE


     
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    Estratto dell’articolo di Alberto Annicchiarico per “Il Sole 24 Ore”

     

    produzione automobili in cina produzione automobili in cina

    Il 2023 era iniziato senza scosse sul mercato cinese dell’auto. Il dato della produzione di gennaio era stato inferiore di oltre il 30% a quello dei due anni precedenti. Anche perché con il 2022 era andato ad esaurirsi un sostanzioso programma statale di incentivi, durato 11 anni. Da agosto il cambio di passo è stato deciso, anche perché alcune autorità locali hanno continuato a offrire aiuti o sconti fiscali per attirare gli investimenti ma anche sussidi per i consumatori.

     

    Ha svolto un ruolo importante anche la guerra (al ribasso) dei prezzi innescata da Tesla, seguita dai numerosi concorrenti locali. La progressione è stata irresistibile: dai 2,5 milioni di auto prodotte ad agosto la crescita ha toccato il suo apice in dicembre, con 3,15 milioni (+20% rispetto a un anno prima).

     

    produzione automobili in cina produzione automobili in cina

    Alla fine il bilancio è stupefacente: record a 30,16 milioni, secondo i dati della China Association of Automobile Manufacturers, pubblicati giovedì. Le consegne - comprese quelle ai concessionari - sono salite a 30 milioni, contro i 27,02 milioni del 2022. Entrambi i dati hanno superato i precedenti record, datati 2017.

     

    Le esportazioni hanno giocato un ruolo di primo piano: sono aumentate del 58%, a 4,91 milioni di unità, confermando il sorpasso sul Giappone, fermo a 4,3. In particolare grazie a una sorta di campagna di Russia, servita a colmare il vuoto creato dall’uscita di scena dei produttori occidentali in seguito all’aggressione di Mosca nei confronti dell’Ucraina.

     

    vladimir putin xi jinping a pechino vladimir putin xi jinping a pechino

    […] La Russia, come si diceva, è stata la prima destinazione per le esportazioni di auto made in China nel 2023, ricevendo più di 841mila veicoli nei primi 11 mesi dell’anno, oltre il doppio di quelli inviati al Messico, secondo classificato.

     

    Il colosso di Stato SAIC Motor, partner di Volkswagen dal 1984, che produce uno dei brand di maggior successo in Europa, l’ex britannica MG (con tutte le motorizzazioni), resta il più grande esportatore. Chery ha conquistato il secondo posto, proprio grazie alle consegne in Russia. Il primo gruppo privato, Geely, e Changan seguono al terzo e quarto posto, sempre secondo Caam.

     

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    L’associazione dei costruttori non fornisce una ripartizione per i veicoli elettrici, ma i dati pubblicati all’inizio di questa settimana dalla China Passenger Car Association (Cpca) hanno mostrato che i veicoli a batteria rappresentano il 24% delle nuove immatricolazioni in Cina nel 2023, rispetto al 12% del 2021. La quota complessiva dei veicoli cosiddetti a nuova energia (Nev, a batteria e ibride plug-in) ha raggiunto il 36% sul totale delle vendite.

     

    La Tesla Model Y è stata la vettura elettrica più venduta, con 646.800 unità, seguita dalla berlina BYD Song con 428.600 unità, secondo Cpca. In un rapporto dello scorso dicembre Fitch Ratings ha dichiarato di prevedere che la quota dei veicoli a nuova energia salirà al 42%-45% del venduto totale nel 2024. Ha inoltre previsto che le esportazioni cresceranno del 20-30 per cento.

    auto elettriche della cinese Byd auto elettriche della cinese Byd

     

    L’Unione Europea, preoccupata per l’aumento delle importazioni dalla Cina, ha avviato lo scorso ottobre un’indagine sui sussidi ai veicoli elettrici. L’indagine è in corso, ma non sembra avere impressionato i principali attori sulla scena. Proprio BYD in dicembre ha confermato il progetto per la realizzazione della sua prima fabbrica di assemblaggio europea, in Ungheria.

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