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    TOCCA L'ARTE! - DOPO BOLOGNA E ANCONA, ORA ANCHE IL LOUVRE, IL PRADO (E GLI UFFIZI) CREANO LE LORO COLLEZIONI "TATTILI": OPERE D'ARTE DA ACCAREZZARE PER I NON VEDENTI


     
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    Laura Montanari per “la Repubblica

    hoy toca el prado hoy toca el prado

     

    Sentire fra le dita l’immensità artistica di un Michelangelo o di un Caravaggio. Accarezzare una superficie e trovare la meraviglia delle forme di un Botticelli o le asprezze di un El Greco o le profondità dei paesaggi del Giorgione. È la sfida lanciata da alcuni musei per venire incontro ai non vedenti, ma è anche una frontiera di tecniche scientifiche applicate all’arte. Ad aprile agli Uffizi di Firenze sarà esposto il modello tridimensionale raffigurante la Pala di Santa Lucia de’ Magnoli di Domenico Veneziano, capolavoro custodito nella galleria fiorentina.

     

    hoy toca el prado hoy toca el prado

    «Si tratta di una riproduzione in resina — spiega Monica Carfagni, docente di Disegno e metodi di ingegneria industriale dell’università — che abbiamo realizzato grazie al finanziamento del Rotary Club Firenze impiegando un software sviluppato con il sostegno della Regione Toscana: il programma trasforma il dipinto in un bassorilievo tridimensionale ». Costo dell’opera circa 12mila euro. «Da tempo — spiega il direttore degli Uffizi, Antonio Natali — prestiamo attenzione a come permettere ai non vedenti la fruizione di percorsi artistici ».

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    Sulla scultura è più semplice, a Firenze come in altri musei del mondo dal Louvre al Metropolitan, ci sono itinerari che consentono, «indossando dei guanti » di toccare certe statue. Per la pittura invece bisogna ricorrere ai modelli computerizzati e da soli non bastano a trasmettere le emozioni di un quadro a chi non può guardarlo. Fra i primi a muoversi in questa direzione, a Bologna, il museo tattile Anteros che conta opere tridimensionali in bassorilievo prospettico di celebri dipinti, fra questi la Gioconda di Leonardo a una Crocefissione di Masaccio.

    domenico veneziano la pala di santa lucia de' magnoli domenico veneziano la pala di santa lucia de' magnoli

     

    Un’altra Gioconda in 3D fa parte di una mostra che ha conquistato l’attenzione del New York Times : è in corso al Prado di Madrid. Si intitola “Hoy toca el Prado” e permette ai non vedenti di toccare le riproduzione di sei capolavori della storia dell’arte, fra questi, “Apollo nella fucina di Vulcano” di Velasquez, “il parasole” di Francisco Goya, “Noli me tangere” del Corregio.

     

    L’obiettivo è dare, a chi non può vederli direttamente, l’opportunità di “sentire” i dipinti intercettando con le mani forme e texture che comunicano i lineamenti di un volto, i cambi di colore, le pieghe di un mantello. I quadri riprodotti al Prado hanno rilievi e curve di uno spessore massimo di sei millimetri e sono disposti su piani reclinati in modo da poter essere letti accarezzandoli, indugiando coi polpastrelli sulla superficie.

    museo tattile bologna museo tattile bologna

     

    «Un tempo non potevamo toccare nemmeno le sculture, era una mortificazione — racconta Aldo Grassini, direttore del museo tattile Omero di Ancona — quando io e mia moglie abbiamo realizzato questo museo (statale dal 2002 ndr) con le riproduzioni dei capolavori della scultura o con originali di arte contemporanea, da Marini a Messina, da Martini a De Chirico, eravamo una voce che gridava nel deserto».

     

    museo tattile bologna museo tattile bologna

    Era il 1993. «Negli ultimi tempi sulla scultura sono stati fatti passi avanti, al museo Egizio di Torino o all’Opera del Duomo di Firenze i ciechi possono toccare le opere. Sulla pittura — prosegue Grassini — siamo ai primi passi anche perché lì c’è la complessità dei colori, le sfumature: una persona che è cieca dalla nascita non ha il concetto del colore, si deve procedere con analogie».

     

    I musei ci provano, spesso sollecitati dalle associazioni culturali sul territorio. Il museo Anteros ha realizzato nel 2010 il modello in 3D dell’Ultima cena di Leonardo al Cenacolo di Milano; dal 2012 al Maxxi di Roma c’è un modello di Wall drawing di Sol Lewitt. Sempre a Roma, la onlus Museum ha cominciato a lavorare dal 1998 sulla fruizione della pittura per non vedenti:

    wall drawing sol lewitt al maxxi wall drawing sol lewitt al maxxi

     

    «Siamo partiti con la mostra su Matisse — spiega Maria Poscolieri — avevamo carte plastificate trasparenti in cui la pittura veniva riprodotta con microfori da punteruolo, poi sono venuti i disegni al computer su carta gommata, ora ci sono termo- forme e studi sofisticati». La sfida è sempre quella: trasmettere attraverso il tatto, le sensazioni che proviamo guardando una tavola di un artista.

     

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