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    MILINKOVIC-SAVIC, FRATELLI CHE FANNO SFRACELLI – IL LAZIALE SERGEJ FA GOLA AL PSG PRONTO AD OFFRIRE 170 MILIONI – IL GRANATA VANJA CON I SUOI MIRACOLI CONTRO LA ROMA HA CONQUISTATO PURE TOTTI: “AMMAZZA CHE PARATE...” – IL TORO SI COCCOLA ANCHE IL BABY SIMONE EDERA CHE SEGNA SEMPRE ALL’OLIMPICO…


     
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    Giampiero Timossi per il Corriere della Sera

     

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    Il gigante e la pulce si muovono all' alba, nel centro di Torino, tra piazza San Carlo e piazza Castello. La pulce, in realtà, è un bulldog francese, un cane dal corpo minuscolo, il muso battagliero e il pelo grigio. Il gigante si chiama Vanja Milinkovic-Savic, compirà 21 anni il 20 febbraio: portiere serbo, alto 2 metri e 2 centimetri, pesa 92 chili.

     

    Con Salvatore Sirigu il Torino pensava di aver trovato una sicurezza tra i pali, non sbagliava. Ora ne ha due. Vanja, l' altro Milinkovic-Savic, due sere fa, all' Olimpico, contro la Roma in Coppa Italia, ha eguagliato un record: 10 parate in 90 minuti: per questo ha meritato il voto più alto in pagella. «La più difficile? Quella su Perotti, nella ripresa, sul primo palo», dice lui. Quando Vanja ha parato il rigore a Edin Dzeko, si è fatta festa in campo, ma anche a casa, pure in un appartamento romano.

     

    Davanti alla tv, per seguire Roma-Torino era seduto l' altro Milinkovic-Savic, Sergej, il fratello, quello per il momento più famoso, centrocampista della Lazio, obiettivo mai troppo nascosto della Juventus che verrà. Il laziale ha filmato una decisa esultanza dopo la parata del fratello, l' ha postata sulle storie di Instagram al grido «vai così», rigorosamente in lingua serba.

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    Sergej è nato due anni prima di Vanja, sempre a febbraio, il 27. Per la famiglia Milinkovic era giugno il mese dell' amore, per mamma Milijana, nazionale serba di pallacanestro e babbo Nikola, calciatore, attaccante.

     

    Vanja nasce a Ourense, in Galizia, perché è qui che giocava papà. Sergej a Lleida, in Catalogna, per la stessa ragione. Entrambi sembravano destinati a seguire le orme di mamma, sul parquet. Poi hanno preferito il mestiere di papà. Jana, la sorella più piccola, ha 11 anni e ha fatto di testa sua: è una ginnasta, specialità anelli.

     

    Nel 2017, il 31 gennaio, il portiere è stato acquistato dal Torino per 2,6 milioni di euro, versati nelle casse del Lechia Danzica. È rimasto fino a giugno in Polonia, in prestito.

    Ha esordito con i granata il 29 settembre, contro il Carpi.

     

    Colpendo una traversa, su punizione, da 30 metri. «Grande Vanja, calcia lui perché nessuno di noi ha un tiro così forte», racconta Lorenzo De Silvestri, uno dei compagni più esperti.

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    «Certo, era tutto previsto, anche le contromisure in difesa», aveva spiegato Mihajlovic. In tribuna ad applaudirlo c' era anche l' altro Milinkovic-Savic. Poi sono andati a cena insieme. Sergej ha fatto i complimenti a Vanja, che ha offerto la cena. Gli elogi sono arrivati anche due sere fa, all' Olimpico. «Ammazza che parate...», si è letto sul labiale di Francesco Totti.

    Già, ora il Torino ha due portieri. E Vanja? Ha un contratto fino al 2021, un gran futuro e un piccolo bulldog francese .

     

     

    2. IL BABY EDERA

     

     

    Michele Mazzeo per Libero Quotidiano

     

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    La bestia nera della Roma calcistica ha un nome e un cognome: Simone Edera. Sì perché l' attaccante classe '97 del Torino, che con il suo gol ha contribuito all' eliminazione della squadra di Eusebio Di Francesco dalla Coppa Italia, sembra aver un conto apero con le squadre padrone di casa all' Olimpico.

     

    Il 20enne entrato nel settore giovanile del Toro a soli 7 anni (quando venne scoperto dagli osservatori granata mentre giocava nel campetto dell' oratorio torinese Valdocco), l' 11 dicembre in campionato aveva già punito la Lazio, segnando il 3-1 (la sua prima marcatura in serie A) con un sinistro a giro dal limite, una prodezza che aveva chiuso definitivamente i giochi permettendo ai piemontesi di uscire con i tre punti dall' Olimpico.

     

    Il legame di Edera con lo stadio della Capitale non si esaurisce però qua.

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    È lì che il 20 aprile 2016 ha esordito in serie A, mandato in campo dall' allora tecnico granata Giampiero Ventura al posto di Alessandro Gazzi nei minuti di recupero alla ricerca del disperato pareggio contro la Roma di Luciano Spalletti in vantaggio per 3-2. Ma la sua fama di "ammazza-romane" comincia addirittura l' anno precedente quando nella finale del Campionato Primavera, giocata a Chiavari, è lui a realizzare il rigore decisivo contro la Lazio (anche quella volta sulla panchina biancoceleste sedeva Simone Inzaghi) consegnando lo scudetto di categoria al Torino.

     

    Un trend che dunque ha poi confermato anche quest' anno tra i professionisti risultando ancora determinante per il club granata. Adesso però il futuro del 20enne potrebbe anche essere lontano dalla sua Torino poiché il Napoli, qualora non dovesse chiudere con Ciciretti del Benevento, vorrebbe puntare proprio su di lui già a gennaio come vice-Callejon.

     

    edera edera

    E pensare che Simone quest' anno non doveva nemmeno far parte della rosa di Sinisa Mihajlovic, dato che la società, dopo le non brillantissime esperienze in serie C con Venezia e Parma durante la scorsa stagione, aveva deciso di mandare nuovamente in prestito l' esterno offensivo dal dribbling facile e dal tiro preciso. Serviva farlo maturare, ma piuttosto che nelle serie minori è stato deciso che rimanesse invece in prima squadra: Mihajlovic, senza conoscerlo a fondo ma intravedendo in lui delle potenzialità, lo ha aggregato alla prima squadra nel ritiro estivo di Bormio per sostituire nelle esercitazioni tattiche i tanti attaccanti infortunati: «Nessun prestito. Lui resta con noi, può conquistarsi un posto». Detto, fatto, Sinisa così convinto che ha deciso di trattenerlo in rosa dando, col senno di poi, alle sue ex squadre da calciatore Roma e Lazio un grande dispiacere.

     

    Il suo agente Beppe Galli conferma: «Edera tecnicamente non ha nulla da imparare, aveva bisogno di crescere perché cambia la mentalità quando passi in prima squadra - ha dichiarato a Radio Crc -. Mihajlovic gli sta facendo fare un percorso ottimo e sta avendo una crescita graduale. L' unica cosa certa al momento è che Giuntoli lo stima, ma non lo ha mai chiesto. Lo conosce da tempo e ne apprezza le qualità tecniche».

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