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    IL PASSATO TI TRAPASSA - QUANDO EMILIO FEDE SCRISSE AD ALDO MORO PER AVERE UN POSTO ALL’UFFICIO STAMPA DELL’ENI: “VORREI, SIGNOR PRESIDENTE, CHE ELLA MI DESSE UN AIUTO PER SALVARE IL LAVORO CHE IN TANTI ANNI HO SVOLTO IN AFRICA COME CORRISPONDENTE DELLA RAI; E PER ESSERE TRASFERITO IN UN ENTE DOVE CONTINUARE A SVOLGERE LA MIA ATTIVITÀ GIORNALISTICA…”


     
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    Da “la Repubblica”

    Questa lettera fu scritta da Emilio Fede a Aldo Moro. Risulta senza risposta. È riportata nel libro di Marco Damilano "Un atomo di verità"

     

    emilio fede presenta il libro a roma emilio fede presenta il libro a roma

    Signor Presidente, sarò il milionesimo "questuante", ma sono costretto ad esserlo. In tanti anni che ho l' onore di conoscerla, mai mi sono permesso di chiedere qualcosa; oggi devo abdicare a questo principio perché la situazione Rai è tale per cui, volendo salvare almeno la dignità professionale devo cercare, mio malgrado, una protezione. Non le nego che mi farebbe oltremodo piacere poterla incontrare, ma capisco che lei tempo da perdere non ne ha. Quindi affido, intanto, a questa lettera, le mie preghiere.

    Aldo Moro Aldo Moro

     

    Vorrei, Signor Presidente, che Ella mi desse un aiuto per salvare il lavoro che in tanti anni ho svolto in Africa come corrispondente della Rai; e per essere trasferito in un Ente dove continuare a svolgere la mia attività giornalistica. Ed a questo proposito avrei pensato all' Ufficio Stampa dell' Eni dove il lavoro giornalistico ha molte possibilità, specie per chi, come me, ha anche esperienza cinematografica e televisiva. [...]

     

    emilio fede emilio fede

    Mi creda, Le invio questa lettera con malinconia. In tanti anni di professione ho creduto più alle capacità professionali che alle raccomandazioni. Ma forse ho sbagliato. Inoltre mi turba porgere a Lei un problema fra i tanti che certamente la affliggono. Ho solo fiducia nel buon ricordo che Ella, spero, abbia di me. Devotamente suo, Emilio Fede».

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