• Dagospia

    RUTELLI FOR PRESIDENT! – “RENZI HA POCO DA FESTEGGIARE IL CENTRISTA MACRON: IL PD HA SCELTO I SOCIALISTI, IN PICCHIATA IN TUTTA EUROPA - IN QUESTO MOMENTO NON C'È BISOGNO DI UN RENZI BIS, MA DI UN RENZI NUOVO - ROMA È ABBANDONATA, LA RAGGI NON PUÒ DIRE SOLO NO''...


     
    Guarda la fotogallery

    Carlantonio Solimene per il Tempo

     

    GENTILONI RUTELLI GENTILONI RUTELLI

    «Ricordo quand'ero sindaco. La Lega promosse un corteo a Roma con lo slogan "Forza Nerone". Fornimmo il più totale sostegno affinché quella manifestazione si svolgesse regolarmente e con la migliore accoglienza. Alla fine sa cosa successe? Che passando da piazza di Spagna vidi tutti questi leghisti, con i loro bandieroni verdi, che da Trinità dei Monti si beavano del sole e della bellezza di Roma. Probabilmente tornarono a casa più innamorati della città che desiderosi di bruciarla...».

     

    Sorride, Francesco Rutelli. Ma l' espressione diventa preoccupata quando lo sguardo si sposta all' attualità, alla disillusione di quelle categorie che, stremate da una Roma sempre più immobile, hanno auspicato il trasferimento del ruolo di capitale a Milano. «In passato- ricorda l' ex sindaco- il senso di rivalsa era di matrice politica: si riteneva che Roma si avvantaggiasse troppo delle risorse economiche dello Stato. Non era vero, Roma è sempre maltrattata se si considerano gli investimenti fatti dagli altri Paesi per le proprie capitali. Oggi, però, c' è una crisi economica reale e il tema va affrontato seriamente».

    renzi rutelli domenici renzi rutelli domenici taglio del nastro della nuvola raggi fuksas veltroni renzi rutelli taglio del nastro della nuvola raggi fuksas veltroni renzi rutelli

     

    In che modo, Rutelli?

    FRANCESCO RUTELLI GIOCA A CALCIO FRANCESCO RUTELLI GIOCA A CALCIO

    «Se già tutti gli investitori preferiscono Milano, far passare il messaggio che a Roma le cose non si fanno è ulteriormente deleterio. A mio parere la sindaca Raggi ha fatto un errore dicendo no alla candidatura alle Olimpiadi. Io al suo posto avrei rovesciato il tavolo. Avrei detto: "Corriamo per i Giochi, d' accordo, ma io sindaco sarò il commissario della candidatura". Sarebbe stato un modo anche per mettere in discussione tutto il sistema organizzativo delle Olimpiadi, facendo scelte radicalmente diverse rispetto al passato».

     

    La Giunta a 5 Stelle sembra privilegiare la manutenzione ordinaria della città rispetto ai grandi eventi.

    CLINTON BERLUSCONI RUTELLI CLINTON BERLUSCONI RUTELLI

    «La manutenzione per Roma è la priorità. Ma non è alternativa agli investimenti in alcune infrastrutture maggiori. Se noi non avessimo fatto la galleria di Monte Mario, cosa sarebbe stato di enormi quartieri completamente congestionati? E se non avessimo messo in funzione 280 chilometri di ferrovie locali e metropolitane? E come lo abbiamo fatto? Con gli investimenti, facendo dei mutui.

    taglio del nastro della nuvola raggi fuksas veltroni renzi rutelli taglio del nastro della nuvola raggi fuksas veltroni renzi rutelli

    Senza questi progetti migliorare la qualità della vita dei romani è difficile».

     

    Darebbe un consiglio alla Raggi?

    «Gliene darei due. A distanza di dieci mesi dall' insediamento, la Giunta non ha ancora un capo di gabinetto.

    Io lo nominerei subito e gli darei il ruolo di "semplificatore in capo". Il problema fondamentale di Roma è il sovrappeso della burocrazia. In questo contesto il vero elemento di modernizzazione è proprio la semplificazione. Occorre una figura in grado di verificare tutti i gangli arrugginiti nella vita dei cittadini -pratiche, permessi, servizi -e di intervenire per dare la certezza di regole semplici».

    francesco rutelli e andrea occhipinti francesco rutelli e andrea occhipinti

     

    Il secondo consiglio?

    «Mi sembra non ci sia ancora un assessore ai Lavori pubblici. O meglio, c' è una delega all' assessore all' Urbanistica, che ha già troppe co sedi cui occuparsi. Ora, sfido chiunque a sostenere che a Roma la sfida principale non sia quella della manutenzione, a partire dall' emergenza buche. Allora io credo sarebbe fondamentale la nomina di un "manutentore in capo" che possa programmare tutti gli interventi necessari, anche a partire dalle segnalazioni dei cittadini. Solo con l' inserimento di queste due figure Roma può prepararsi alle due grandi sfide dei prossimi anni».

     

    Sarebbero?

    RUTELLI RUTELLI

    «I 150 anni di Roma Capitale, che si celebrano nel biennio 2020-2021, e il Giubileo ordinario del 2025. Due ap puntamenti che potrebbero richiamare tanti visitatori e richiedono investimenti pubblici e privati. Ovviamente bisogna prepararsi per tempo. La prima volta che incontrai privatamente Papa Giovanni Paolo II da sindaco, nel 1994, mi parlò già del Giubileo del 2000. Certo: era quello del millennio, un avvenimento epocale. Ma ciò non toglie che già ora sia necessario chiedersi che città si immagina per queste scadenze. E la parola chiave è la programmazione. Ci vuole un tavolo tra i vari livelli istituzionali per decidere quali sono gli adeguamenti necessari alla città e per stilare un programma di manutenzione organizzato nel tempo».

    macron e brigitte trogneux 4 macron e brigitte trogneux 4

     

    Passiamo alla politica nazionale. Lei è stato trai fondatori del Pd. Oggi quel progetto pare in crisi. Perché?

    «Resto convinto della grandissima intuizione che portò alla sua nascita, ovvero la perdita di senso di vecchi schemi come centrodestra o centrosinistra e della stagione "botanica" (ulivi, querce, margherite...). Il nome scelto, "democratico", nasceva proprio da quell'idea. Guardi l' esito del primo turno delle presidenziali francesi: è la dimostrazione di quella crisi del bipolarismo che noi, in Italia, avevamo preconizzato già nel 2009. Poi, però, il Pd ha tradito la vocazione innovativa andandosi a definire come un partito di sinistra. Una scelta culminata nell' iscrizione ai Socialisti europei, la formazione continentale oggi più in difficoltà. Dopo la catastrofe dei socialisti francesi di ieri, suona audace rivendicare la vittoria del centrista Macron».

     

    rutelli pannella rutelli pannella

    Il Pd è destinato a fare la stessa fine dei socialisti francesi?

    «Renzi, che sarà rieletto tra qualche giorno segretario, può ancora dare nuova linfa al partito. Ma ad alcune condizioni».

     

    Quali?

    «In questo momento non c'è bisogno di un Renzi bis, ma di un Renzi nuovo. Un Renzi che non abbia un gruppo dirigente troppo ristretto e che non finisca per scegliere persone pescandole da vari ambienti e che poi nella gran parte dei casi lui stesso sconfessa. La leadership dev' essere inclusiva e valorizzare le energie migliori del partito e della società. A non funzionare, in passato, è stata proprio la scelta della squadra. Un erro reche si è tradotto nelle sconfitte delle amministrative e del referendum costituzionale».

     

    Lei sente spesso Gentiloni? Perché - nonostante oggi la classe dirigente del Pd sia per larga parte di origine «rutelliana» - non si è riavvicinato al partito?

    RUTELLI E PALOMBELLI AL COSTANZO SHOW RUTELLI E PALOMBELLI AL COSTANZO SHOW

    «Sì, sento spesso Paolo. D' altronde siamo legati da un'amicizia vecchia ormai di 25 anni. Ho rapporti di cordialità col Pd; rispetto, talvolta amicizia anche con esponenti di centro odi centrodestra. Ma ormai quattro anni fa ho fatto una scelta ben precisa, quella di allontanarmi da queste contese politiche. La passione non finisce mai, ma la politica non è un' occupazione a vita. Nell' esistenza c' è molto altro. L' unico incarico politico che mantengo è la presidenza del Partito Democratico Europeo che condivido con il mio "fratello" Francois Bayrou. Un' intuizione che avemmo nel 2004 e che, anche in questo caso, l' esito del primo turno francese convalida ulteriormente. È stato proprio l' appoggio di Bayrou a cambiare il destino della candidatura di Macron, che in quel momento era in calo».

     

    logo airbnb logo airbnb

    Cosa fa oggi Francesco Rutelli?

    «In questi anni ho ricevuto molte proposte di attività sia professionali che di volontariato. Ne ho accettate una piccola parte, la più importante è stata quella di presiedere l' Anica: cinema e audiovisivo sono industrie fondamentali. Poi ho creato una mia srl attraverso la quale realizzo delle collaborazioni su temi sui quali vengo interpellato, specialmente dall' estero. E animo attività culturali attraverso le mie fondazioni e associazioni, in modo gratuito».

    francesco rutelli francesco rutelli

     

    A proposito di collaborazioni, è nota la sua consulenza per Airbnb. In questi giorni se ne parla tanto per via della decisione del governo di introdurre la cedolare secca sugli affitti di breve periodo. Cosa ne pensa?

    «Personalmente credo che il principio sia giusto, a maggior ragione per essere stato tra i firmatari della legge che a suo tempo introdusse la cedolare secca. Il discorso da fare, però, è un po' più complesso».

     

    In che senso?

    «Il turismo è il primo settore produttivo italiano, ma è disorganizzato. Si può trasformare una piattaforma web in sostituto d' imposta in poche ore alla vigilia della stagione esti va? Questa vicenda racchiude bene in sé il paradosso del turismo italiano».

     

    RUTELLI CANDIDATURA ROMA 2004 RUTELLI CANDIDATURA ROMA 2004

    Si spieghi meglio.

    «Oggi il nostro problema principale è il lavoro, e il turismo ha la più alta intensità d' occupazione. Vale per l' Italia ma vale soprattutto per Roma. Basti pensare che già adesso l'aeroporto di Fiumicino è l' azienda più importante del Lazio. Per sfruttare in pieno il settore, però, dobbiamo industrializzarlo. Alitalia è nelle condizioni che conosciamo. Non abbiamo grandi catene alberghiere né tour operator di livello internazionale. Affrontiamo in maniera improvvisata delle grandissime occasioni».

     

    Quali?

    «Penso al mercato del lontano Oriente: 900 milioni di turisti che gradualmente si riverseranno in Occidente. Dall' altro lato, c' è un esercito di giovani che viaggia in un modo nuovo e che noi non possiamo intercettare solo con le tradizionali strutture ricettive. Certo, ci vuole una regolazione del settore, e nessuno crede che gli alberghi spariranno. Ma vogliamo ignorare gli effetti positivi che la sharing economy ha prodotto nel turismo? 

     

     

    Guarda la fotogallery


    ultimi Dagoreport