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    ALZIAMO IL GOMITO - SECONDO L’ISTAT SONO PIU’ DI 8 MILIONI GLI ITALIANI CHE ABUSANO DI ALCOL (2,5 DONNE) - IL PICCO DI CHI BEVE FINO ALLO STORDIMENTO E’ NELLA FASCIA DI ETÀ TRA I 18 E I 24 ANNI - ATTRATTI DAI LOCALI CHE OFFRONO SHORTINI A POCHI EURO, I RAGAZZI TRACANNANO ALCOLICI DI SCARSA QUALITA’


     
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    1 - L'UBRIACATURA DEL FINE SETTIMANA IL CONSUMO DI ALCOL DILAGA TRA I GIOVANI

    Linda Laura Sabbadini per “la Stampa”

     

    ubriaco ubriaco

    Siamo un Paese dal consumo moderato di alcol, ma al tempo stesso diffuso. Il vino buono ai pasti ci piace, è parte della nostra tradizione culinaria e dello stare insieme. Sono troppe le persone che in Italia abusano di alcol, 8 milioni 643 mila secondo l' Istat nel 2016. La maggioranza sono uomini, ma ci sono anche 2 milioni e mezzo di donne. L' alcol fa male, può portare dipendenza, è potenzialmente cancerogeno, ce lo dice l' Istituto Superiore di Sanità. Dobbiamo stare attenti a non abusarne. I ragazzi fino a 17 anni non dovrebbero proprio toccare l' alcol perché il loro organismo non è in condizione di metabolizzarlo. E invece nel 22,9% dei casi lo consumano.

     

    I LIMITI

    ubriachissimo ubriachissimo

    Le donne adulte e anziane non dovrebbero superare una unità alcolica di consumo (1 unità alcolica corrisponde a 1 bicchiere da 125 ml di vino) gli uomini non ne dovrebbero superare due da adulti e una da anziani. A volte può capitare che abusiamo di alcol senza rendercene conto. E' il caso del consumo di alcol nella popolazione anziana.

     

    Con l' avanzare dell' età, si hanno sempre meno difese nei confronti dell' alcol e si diventa più vulnerabili, perché si ha una minore capacità di digerire l' alcol, e anche di diluirlo e tollerarne gli effetti. Gli uomini di 65-74 anni presentano una percentuale di abuso di alcol elevata che raggiunge il 38%. Vi chiederete, possibile, si ubriacano? Non necessariamente, spesso le persone continuano a consumare come prima, anche perché si sentono in buone condizione di salute e non ci pensano, magari nessuno gliel' ha mai detto, è l'abuso incosciente.

     

    PROF UBRIACA PROF UBRIACA

    Il problema non riguarda solo gli anziani. Le donne sanno di essere più vulnerabili degli uomini agli effetti negativi dell' alcol? Una donna adulta non dovrebbe mai consumare quantità giornaliere superiori a un bicchiere di una qualsiasi bevanda alcolica e in alcune circostanze, come nel caso della gravidanza o dell'assunzione di farmaci, il consumo, anche moderato, è proprio da evitare.

     

    Una ragazza ha una massa corporea inferiore rispetto ai ragazzi, e minor quantità di acqua corporea. Sa che ciò rende più vulnerabile il sesso femminile agli effetti dell' alcol e, a parità di consumo con i maschi, determina un livello di alcol nel sangue più elevato? Probabilmente no, tanto più che i comportamenti delle ragazze stanno convergendo su quelli dei ragazzi soprattutto sul binge drinking, le ubriacature che sono in continua crescita tra le ragazze e stabili per i ragazzi.

     

    TURISTI UBRIACHI TURISTI UBRIACHI

    Sanno le donne che non bere alcol in gravidanza è il comportamento più sicuro? L'alcol attraversa la placenta e arriva direttamente al feto che rischia di rimanerne danneggiato. L'alcol può essere responsabile anche della minore produzione di ormoni femminili. Il binge drinking è la nuova forma che assume il consumo di alcool tra i giovani.

     

    Raggiunge il picco tra 18 e 24 anni con il 21,8% dei maschi e l' 11,7% delle femmine che lo praticano, ma già quasi il 10% dei ragazzi tra 16 e 17 lo sperimentano, raggiungendo un livello superiore a quello medio della popolazione. Il pericolo di questa forma che non è parte della tradizione italiana di consumo moderato ai pasti, ed è mutuato dalle tradizioni nordiche, è che si configuri sempre di più come uno stile di vita consolidato del sabato sera, con un precocissimo inizio: anche da 11 anni. Per combattere questo comportamento la responsabilità genitoriale è essenziale.

    UBRIACHI NEI PUB UBRIACHI NEI PUB

     

    L'ESEMPIO

    Il consumo non moderato di alcol dei genitori influenza il comportamento dei figli. Il 30,5% degli 11-24enni, che vivono in famiglie dove almeno un genitore consuma alcol in eccedenza, superiore al limite delle linee guida, ha abitudini alcoliche non moderate. La quota scende al 16,2% tra i giovani con genitori che non bevono o bevono moderatamente.

     

    L'Istituto Superiore di Sanità si impegna incessantemente sul fronte della campagna informativa da anni, ma il ministero della Salute dovrebbe investirci molto di più. Dati positivi sul fronte della diminuzione del consumo eccedente di alcol in termini di unità alcoliche, ma non del binge drinking e degli alcolici fuori pasto tra i giovani. Stili di vita salutari sono un aspetto cruciale della qualità della vita, ma sono anche condizioni essenziali per la sostenibilità del nostro sistema sanitario.

    la drankorexia misto fra ubriachezza e anoressia la drankorexia misto fra ubriachezza e anoressia

     

    2 - BOTTIGLIONI DI COCKTAIL FAI DA TE

    Lodovico Poletto per “la Stampa”

     

    Le bottiglie di birra sono un' arma. E volano all' incrocio tra via Galliari e via Principe Tommaso. Colpiscono auto, si schiantano sul marciapiede tra i passanti che, alle cinque del pomeriggio, affollano la zona. È una rissa, una delle tante in questo scampolo di città che è San Salvario, cuore della movida giovane ed esempio di integrazione con la nuova immigrazione. Alcol alle cinque di mercoledì e alcol di notte. Tanto, troppo. E a basso prezzo. Lo dicono le associazioni di zona. Lo ribadiscono le forze dell' ordine.

     

    UBRIACONE UBRIACONE

    Escono con bottiglie di vetro dagli empori aperti fino a tardi. Dovrebbero chiudere a mezzanotte: il più delle volte restano lì con la serranda abbassata a metà e un via-vai di clienti che entra ed esce come se fosse mezzogiorno. «Ma la nuova tendenza sono quei bottiglioni che vedo passare di mano in mano nella piazza qui davanti alla chiesa.

    Contengono cocktail autoprodotti e che i ragazzi si scolano tutta la notte» denuncia don Mauro Mergola, il parroco della chiesa dei santi Pietro e Paolo, tempio che s' affaccia proprio sul cuore della movida. Don Mauro non ha dubbi: «E' un segno enorme disagio. Bevono per il gusto di bere, non per far festa. Ci si sballa senza cercare alternative».

     

    Eppure don Mauro fa la sua parte: tiene aperta la chiesa fino alle 2. E con i ragazzi dell' oratorio parla a chi sta in piazza e tracanna di tutto un po' dalle bottiglie. Cerca di offrire un' alternativa: «Siamo l' unico presidio di legalità in piazza. E la gente ci rispetta, ci viene a trovare, si confronta».

    non ubriacatevi al primo appuntamento non ubriacatevi al primo appuntamento

     

    Ma i bottiglioni e i negozi aperti sono la piaga. Non bastano nemmeno le multe da 20 mila euro che la polizia fa a chi vende alcol fuori dalle regole a modificare la tendenza in questo angolo di Torino. A febbraio i vigili urbani hanno chiuso dieci minimarket per le continue violazioni in materia di vendita di liquori in orario vietato. Un segnale che in tanti hanno guardato con speranza.

     

    «Abbiamo intrapreso una strada porta verso l'adozione di provvedimenti strutturali, che consentiranno di superare i problemi di ordine pubblico», spiegava allora l' assessore al Commercio, Alberto Sacco. Consapevole che l'ecceso di alcol rischia di diventare detonatore di guai di ogni tipo. Ma a poco più di un mese di distanza la situazione non è migliorata di molto. La denuncia di don Mauro è un invito ad alzare il livello d' attenzione: «Anche alle istituzioni. La polizia con i suoi pattuglioni ha un effetto su chi va in strada per spacciare, rubare o far risse. Ma serve altro».

     

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    In questo panorama di movida alcolica, però, va detto che c'è chi ci prova a cambiare le cose. Ad esempio il signor Alberto Gallo, che gestisce un locale in via Galliari: «Per far bere meno i ragazzi bisogna farli bere meglio, magari spendendo un soldo più». Perché la tendenza da queste parti sono i chupiti: a un euro l'uno sono un modo eccezionale per sballarsi. E spesso con bevande di infima qualità.

     

    «La movida - insiste Gallo - è anche bere. Ma l' esagerazione si può combattere. Basta che noi gestori facciamo uno sforzo in più». Che basti solo quello è tutto da vedere. Perché le bottiglie di birra da queste parti le trovi ovunque: nei bar, nei locali alla moda, negli empori e nei carrettini assolutamente abusivi che girano ai margini della festa. Con cinque euro compri tre Becks. E la notte non è ancora finita.

     

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