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    ASTA LA VITTORIA! - MARIO TAVELLA PRESIDENTE DI SOTHEBY’S FRANCIA: "IL GUSTO È CAMBIATO, IL DESIGN VALE PIÙ DEL RINASCIMENTO" - “UNA VOLTA PARIGI ERA LA PIAZZA PRINCIPALE, OGGI È SCESA AL QUARTO POSTO DOPO NEW YORK, LONDRA E HONG KONG MA DA QUALCHE MESE SI RESPIRA NUOVA ENERGIA” 


     
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    Alain Elkann per “la Stampa”

     

    MARIO TAVELLA MARIO TAVELLA

    Mario Tavella, presidente di Sotheby' s Francia, è uno dei quattro presidenti Sotheby' s Europa. «Sono con Sotheby' s dal 1991. Avevo 28 anni, dopo aver lavorato in aziende di famiglia, ho trovato infine un lavoro che mi calzava come un guanto, così ho cambiato strada e carriera: sono tuttora entusiasta di quello che faccio».

     

    Lei è uno specialista di arti decorative. Cosa significa?

    «Sono specializzato in oggettistica dal '500 all' 800. È stata la mia formazione, ma per lavoro ho allargato i miei orizzonti a gioielli, arte africana, art déco, arte contemporanea: quello che è di moda oggi».

     

    GIO PONTI DESIGN GIO PONTI DESIGN

    I mobili antichi non sono di moda? Hanno prezzi molto bassi, come mai?

    «C'è stata un' inversione di tendenza piuttosto radicale, forse dovuta al fatto che si è esagerato a realizzare ambienti troppo ricchi e c' è un effetto rigetto.

     

    La gente vuole vivere in ambienti leggeri che mescolino antico e moderno. Il design, da Gio Ponti a Carlo Mollino o Jean Prouvé è alle stelle».

     

    È una moda?

    «Senz' altro: all' inizio del secolo scorso si collezionavano mobili rinascimentali e oggi si fatica a venderli. Quando parlo di moda, però, non intendo dire che sia una scelta frivola perché ci sono clienti molto preparati ma è il gusto del tempo vivere in ambienti più lineari.

    MARIO TAVELLA 3 MARIO TAVELLA 3

     

    Gli arazzi, le sculture, i quadri lo stesso vale anche per i quadri antichi che hanno una caduta libera. Si difendono un po' meglio certi bronzi di collezionismo o certi marmi perché si abbinano bene con il moderno».

     

    Le quotazioni di certi artisti da Picasso a Basquiat, da Jeff Koons a Damien Hirst sono esagerate? Persino i musei oggi hanno difficoltà a comprarli...

    «Dipende da che musei.Tutto è relativo. Se i prezzi sono esagerati è anche per esempio esagerato, diciamo, il prezzo dell' immobiliare londinese! Solo i posteri potranno giudicare: certo in rapporto ai prezzi dell' arte contemporanea, archeologia e dipinti antichi sono estremamente sottostimati».

    CARLO MOLLINO DESIGN CARLO MOLLINO DESIGN

     

    Cos' è importante per una casa d' aste?

    «Avere degli ottimi esperti in ogni categoria. Sono lo scheletro della struttura. Gli amministrativi vanno e vengono, ma per formare dei bravi esperti ci vogliono anni e bisogna saperseli tenere stretti.

     

    Poi bisogna essere innovativi e lanciare nuovi settori. Per esempio le vendite italiane da Sotheby' s sono state una novità. Abbiamo creato un mercato che prima non c' era. In questo senso siamo anche una grande organizzazione culturale.

     

    SOTHEBYS SOTHEBYS

    Per esempio i nostri cataloghi sono diventati dei libri d' arte addirittura eccessivi e facciamo esposizioni a livello mondiale».

     

    Le case d'aste vendono un po' di tutto?

    «Sotheby' s esiste dal 1744, è la compagnia più antica quotata alla Borsa di New York. Abbiamo cominciato con i libri e adesso vendiamo all' incirca quaranta categorie diverse».

     

    Come vanno le vendite?

    «Nelle aste si hanno anni buoni e meno buoni. Dipendiamo dalle successioni di famiglie o dall' andamento economico del mondo, se c' è una crisi in Cina o in Russia ne risentiamo subito».

    MARIO TAVELLA 3 MARIO TAVELLA 3

     

    Ma la gente preferisce comperare dai mercanti o nelle case d' aste?

    «C' è chi preferisce comperare dal gallerista perché può decidere con calma mentre in un'asta bisogna essere più veloci e reattivi».

     

    C'è chi dice che le case d' aste hanno ucciso le gallerie, è vero?

    «C'è una forte concorrenza, noi ci siamo rinnovati e abbiamo fatto un marketing più efficace, rendendoci più visibili... ma i galleristi colti e appassionati non muoiono e, anzi, continuano ad operare molto bene».

     

    Chi sono i vostri clienti?

    «Le categorie più disparate, dai ricchissimi collezionisti che un tempo venivano da 30 Paesi e adesso da 70: un terzo vengono da oltre Atlantico, un terzo dall' Europa e il resto in Medio Oriente e Oriente.

     

    SOTHEBYS HONG KONG SOTHEBYS HONG KONG

    Abbiamo una casa d' aste a Hong Kong. Abbiamo clienti sia privati che mercanti, arredatori, musei, gioiellieri, istituzioni».

     

    Parigi com' è come piazza oggi?

    «Una volta era la principale, oggi è scesa al quarto posto dopo New York, Londra e Hong Kong ma da qualche mese si respira nuova energia. Forse portata dal presidente Macron e anche per via della Brexit.

     

    Per me è molto importante perché a Parigi si parla di tutti i settori, dall' arte antica a quella africana, moderna e contemporanea, mentre Londra si interessa soprattutto all' arte contemporanea».

    SOTHEBYS FRANCE SOTHEBYS FRANCE

     

    Lei si è occupato di molte collezioni private e successioni

    «Sì, questo genere di vendita mi interessa moltissimo. Ho partecipato alle vendite di Lily Safra, ho curato l' asta della famiglia Bruni Tedeschi al castello di Castagneto e quella dell' antiquario torinese Giuseppe Rossi.

     

    Gestire le collezioni è la parte più piacevole del mio lavoro perché si entra in sintonia con il venditore. Non è importante solo il risultato economico, ma lasciare un buon ricordo».

     

    CATALOGO SOTHEBYS CATALOGO SOTHEBYS

    Quanto è importante il battitore d' asta?

    «Io non l' ho mai fatto, anche se me lo hanno chiesto molte volte. Il battitore dà energia, ritmo, sa quando può convincere qualcuno in sala a fare un' offerta. Io preferisco restare al telefono con il cliente, consigliarlo.

     

    La mia più grande soddisfazione è che i miei più cari amici li ho incontrati sul lavoro perché si è creato un rapporto di fiducia ed è molto gratificante quando un cliente mi domanda un parere su qualcosa di un' altra casa d' aste».

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