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    UN MAROCCHINO RISCHIA IL LINCIAGGIO AD OSTIA IN GIORNO DI FERRAGOSTO: FOTOGRAFAVA BAMBINE DI NASCOSTO E CERCAVA APPROCCI SESSUALI - E’ CLANDESTINO, GIA’ AVVIATE LE PRATICHE PER IL RIMPATRIO. LA POLIZIA, PERO, NON HA TROVATO GLI SCATTI ZOZZONI


     
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    Mirko Polisano per Il Messaggero

     

    Fotografava bambine nascosto tra le cabine di uno stabilimento balneare di Ostia, i genitori se ne accorgono e lo picchiano selvaggiamente. Sono dovute intervenire quattro pattuglie della polizia per sottrarre un giovane nord africano al linciaggio della folla. È quanto accaduto il giorno di Ferragosto allo stabilimento Plinius sul lungomare Duilio. L'immigrato, senza permesso di soggiorno, è stato già rimpatriato.

     

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    I FATTI

    L'uomo, un tunisino di 22 anni, si era appostato tra le cabine dello stabilimento balneare, accanto alla piscina, e ha iniziato a inquadrare con il suo cellulare il corpo delle minorenni. Poi si sarebbe avvicinato a loro e avrebbe iniziato a infastidirle. Dapprima solo verbalmente, poi anche fisicamente.

     

    Sembra che lo straniero abbia anche proposto a una delle bambine di farsi fotografare in un luogo più appartato. Capito cosa stava accadendo, contro di lui si sono scagliati i genitori. Almeno una decina, che hanno colpito l'extracomunitario a calci e pugni. «Sei un maniaco, fatti curare. Non ci provare mai più», è stato l'avvertimento mentre lo pestavano a sangue.

     

    IL RACCONTO

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    Ai genitori fuori controllo si sono aggiunti altri bagnanti: sarebbero state più di 30 le persone che hanno circondato l'uomo e che si sono scagliate contro di lui. Qualcuno poi ha allertato la polizia che è intervenuta con quattro pattuglie. Lo straniero è stato identificato e condotto in commissariato. Anche le bambine sono state sentite ed è stata ascoltata -con tutte le precauzioni del caso- la loro versione dei fatti. Per non urtare la sensibilità delle minori, è stato chiesto alle bimbe di fare un disegno o di scrivere quello che il nord africano ha chiesto loro. Qualcuna spaventata da quello che era accaduto è scoppiata anche a piangere.

     

    LE INDAGINI

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    Nessuno, però, ha sporto denuncia. «Vogliamo solo dimenticare questa brutta storia», ha detto una delle mamme. L'uomo con tutta probabilità si è introdotto all'interno dello stabilimento scavalcando la recinzione di ferro che dà sulla strada, evitando così ogni tipo di controllo. Gli inquirenti non escludono che forse il nord africano possa aver studiato bene il suo piano e conoscesse il raggio d'azione. Una posizione che sicuramente ha già sperimentato in precedenza ed è molto probabile che spiasse da giorni le bambine al mare.

     

    «Abbiamo sequestrato e controllato il suo telefono- spiegano dal commissariato Roma-Lido- ma non abbiamo trovato foto particolari. E neanche immagini riconducibili a uno scenario di pedo-pornografia».

     

    GLI ACCERTAMENTI

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    Dagli accertamenti svolti sul conto del tunisino è emerso che l'uomo era in Italia clandestinamente, non essendo in regola con il permesso di soggiorno. «Lo abbiamo accompagnato all'ufficio immigrazione -continuano dal commissariato di Ostia- dove sono state espletate le pratiche per il rimpatrio». A molti però resta ancora il dubbio su che fine possano aver fatto quelle immagini innocenti rubate in riva al mare.

     

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