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    VENETO BANCA PRESENTA IL CONTO – AVVIATA L'AZIONE DI RESPONSABILITA’ CONTRO IL VECCHIO MANAGEMENT. CHIESTI 2,3 MILIARDI (AUGURI) – PADOAN RIPETE: NO AL BAIL-IN. A PAGARE SARANNO ANCORA UNA VOLTA GLI “OBBLIGAZIONISTI SUBORDINATI”: LA STESSA CATEGORIA DI RISPARMIATORI DI BANCA ETRURIA


     
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    Elena Comelli per “il Giorno

     

    veneto banca consoli jet privato veneto banca consoli jet privato

    Il danno «spaventoso» cagionato dagli ex vertici di Veneto Banca all' istituto di Montebelluna è stato quantificato «in circa 2 miliardi e 300 milioni» di euro. Un conto a «tutt' oggi provvisorio e potenziale», ma è quello da cui i legali del cda sono partiti per mettere a punto l' atto di citazione con il quale Veneto Banca ha dato l' avvio all' azione di responsabilità contro gli ex amministratori e sindaci alternatisi in carica fino al 26 aprile 2014.

     

    veneto banca assemblea soci veneto banca assemblea soci

    «Una necessaria risposta a quell' esigenza di giustizia che i territori richiedevano», ha spiegato Massimo Lanza, presidente di Veneto Banca, al termine del cda di ieri. Sul fronte risanamento, per le venete si vede la luce in fondo al tunnel. Il ministro Pier Carlo Padoan ha confermato ieri alla Camera che «non ci sono rischi di bail-in», dunque non c' è pericolo per correntisti (anche oltre i 100mila euro di deposito) e obbligazionisti senior della Popolare di Vicenza e di Veneto Banca, che verranno ricapitalizzate grazie all' intervento del sistema creditizio italiano, guidato da Unicredit e Intesa Sanpaolo.

     

    PADOAN PADOAN

    «La soluzione di sistema - ha inoltre spiegato Padoan - non è né può essere un' iniziativa pubblica, si tratta di valutazioni in ordine a un possibile investimento del tutto volontario che spetta alle banche interessate». I nodi di questa ricapitalizzazione si scioglieranno con l' aiuto dei privati e peseranno solo su azionisti e obbligazionisti subordinati.

    Fabio Panetta Fabio Panetta

     

    Saranno queste due categorie a vedersi presentare il conto, che, secondo i numeri del piano originario, vale 1,7 miliardi a carico dei bond junior. Sulle due banche in crisi si è espresso anche Fabio Panetta, vicedirettore di Bankitalia, auspicando «una soluzione in tempi molto brevi che garantisca continuità ai rapporti creditizi che interessano molte piccole e medie imprese».

     

    carlo messina carlo messina

    Tutta da definire, invece, la squadra di privati, che sarà senz' altro capitanata da Intesa Sp e Unicredit, per reperire gli 1,25 miliardi che Bruxelles vuole vedere sul tavolo prima di dare l' ok alla ricapitalizzazione precauzionale dello Stato. Banco-Bpm e Ubi Banca si sono già tirati fuori, mentre Mediolanum ha aperto uno spiraglio. Prudenza anche sui tempi. A chi chiedeva se si potesse trovare una soluzione entro il fine settimana, il ceo di Intesa Sp, Carlo Messina, ha risposto scettico: «Dipende dallo scenario. Va considerata anche la complessità dei meccanismi che regolano la soluzione delle crisi bancarie».

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