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    WOODCOCK SAPEVA CHE GLI 007 DELL’INCHIESTA ROMEO ERANO UN ABBAGLIO. LO DICE SCAFARTO – “TOLSI I RIFERIMENTI DALL’INFORMATIVA” E PER I PM DI ROMA HA SBAGLIATO: "UNA SOTTRAZIONE SIGNIFICATIVA DI ELEMENTI DI VALUTAZIONE"


     
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    Da Ansa

     

    ALFREDO ROMEO ALFREDO ROMEO

    Del "cessato allarme" in merito ad una presunta presenza di personaggio legati ai Servizi nel corso dell'attività di indagine del Noe sugli appalti in Consip, la "Procura di Napoli fu immediatamente avvertita".

     

    E' quanto ha raccontato il capitano del Noe, Gian Paolo Scafarto, ai pm della Procura di Roma che lo hanno ascoltato nell'ambito del filone di indagine in cui risulta indagato per due episodi di falso nella redazione di una informativa.

     

    SCAFARTO SCAFARTO

    Scafarto ricostruisce la vicenda legata agli 007 e racconta quanto avvenuto il 18 ottobre del 2016 quando nel corso di alcuni accertamenti svolti presso gli uffici romani di Alfredo Romeo, i militari del Noe videro alcune persone ritenute "sospette" e, in particolare, un Suv che si ritenne potesse essere "una macchina tecnica dotata di telecamere". Il capitano del Noe spiega che sul punto fu disposto anche il pedinamento dell'autista del Suv che "alla fine risultò estraneo allo scenario prospettato".

    henry john woodcock henry john woodcock

     

    Alla richiesta di due colleghi se dovevano redigere "una annotazione di servizio sugli esiti di tali verifiche, dissi che avrei provveduto ad espungere tale circostanza dalla informativa perche' irrilevante". Anche il riferimento al Suv, dice Scafarto, "venne eliminato dalla informativa" dove però rimase il riferimento alle persone sospette.

    IELO IELO

     

    Per i pm capitolini la non menzione del Suv e dell'autista nell'informativa ha di fatto rappresentato "una sottrazione significativa di elementi di valutazione".

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