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    LE LACRIME DI COCCODRILLO DI ZUCKERBERG - IL CAPOCCIA DI FACEBOOK SI SCUSA PER LA DIFFUSIONE SUI SOCIAL DEL VIDEO DEL KILLER DI CLEVELAND - MA INVECE DI FRIGNARE PERCHÉ IL GRUPPO NON S’ATTIVA PER CANCELLARE I FILMATI DI VIOLENZA E ABUSI, COME FA CON LE TETTE?


     
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    ZUCKERBERG ZUCKERBERG

    Martina Pennisi per il “Corriere della Sera”

     

    Piove, ma c' è un appiccicoso caldo californiano. La notizia arriva mentre la folla si accalca davanti agli ingressi del City National Civic di San José per la conferenza dedicata alle novità di Facebook: Steve Stephens, il 37enne killer di Cleveland che domenica ha pubblicato sul social network il video in cui uccideva un passante e sempre in Rete ha confessato, si è tolto la vita a Erie County, Pennsylvania, dopo un breve inseguimento della polizia.

     

    steve stephens omicida di facebook steve stephens omicida di facebook

    Mark Zuckerberg è in procinto di guadagnare il palco. Sa di non poter evitare l' argomento, ma si limiterà a una breve dichiarazione, probabilmente aggiunta all' ultimo minuto: «Il nostro cuore è vicino alla famiglia e agli amici della vittima. Faremo qualsiasi cosa per prevenire tragedie di questo genere».

     

    Non è la prima volta che su Facebook trovano spazio filmati di abusi e violenze. Il mondo chiede che vengano rimossi tempestivamente, con contenuti d' odio e notizie false. Menlo Park non può più ignorare il problema, ma vede transitare 3,3 milioni di post al minuto e non nasconde (mai) di avere la libertà di espressione come priorità assoluta.

    steve stephens omicida di facebook steve stephens omicida di facebook

     

    Investirà per rendere più facili le segnalazioni degli utenti, cui in queste ore è stata data la colpa di non aver subito puntato il dito contro il video di Stephens, e per raccoglierle con «moderazione umana» e «intelligenza artificiale», senza però snaturare in alcun modo il prodotto.

     

    omicidio di robert goodwin in diretta facebook omicidio di robert goodwin in diretta facebook

    Come detto, Zuckerberg è subito passato ad altro, impaziente di mostrare i passi avanti nei campi di realtà aumentata e virtuale. Ci si aspettava, forse, un intervento più orientato alle responsabilità di Facebook. L' imprenditore 32enne avrebbe potuto fare il punto sulle misure per contrastare la circolazione di contenuti violenti, legati al terrorismo o (reputati) falsi. O dire la sua sul governo Trump, dopo aver attaccato il neo presidente l' anno scorso. Ha invece sventolato la versione cartacea della lunga dichiarazione di intenti pubblicata in febbraio e spostato i riflettori sui prodotti. Lo spettacolo (2.0) deve continuare.

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