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    COSE TURCHE - A FAR IMBUFALIRE LA MERKEL E’ STATA LA PROPOSTA “INDECENTE” DI ERDOGAN: LA LIBERAZIONE DEL CORRISPONDENTE DI “DIE WELT” IN CAMBIO DI DUE GENERALI FUGGITI IN GERMANIA E ACCUSATI DI AVER ORGANIZZATO IL GOLPE DI UN ANNO FA - BERLINO AVREBBE MINACCIATO DI SOSPENDERE IL PAGAMENTO DEI 6 MILIARDI DELL’ACCORDO SUI RIFUGIATI 


     
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    Marco Ansaldo per “La Repubblica”

    MERKEL ERDOGAN MERKEL ERDOGAN

     

    L'ultima rivelazione che ha reso la Germania furibonda con la Turchia di Recep Tayyip Erdogan è un dettaglio che ha messo i brividi ai tedeschi. Secondo la ricostruzione della Bild, poi ripresa dallo Spiegel, Ankara avrebbe offerto la liberazione del corrispondente di Die Welt, Deniz Yucel, in cambio di due generali fra quelli accusati di avere organizzato il golpe di un anno fa contro il capo dello Stato turco e rifugiatisi in territorio tedesco.

     

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    La Germania si dice ora scandalizzata per la proposta che vede persone usate come merce di scambio: da un lato un giornalista detenuto da cinque mesi per aver svolto il proprio lavoro (ma accusato da Ankara di terrorismo), dall' altro alcuni ufficiali che colpevoli o no hanno trovato asilo fuggendo dalla repressione in atto dal 15 luglio 2016. Diversi giornali e alcuni esponenti politici a Berlino aggiungono che di fatto il presidente turco usa gli arrestati «come ostaggi».

     

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    Berlino e Ankara appaiono in una rotta di collisione ormai inevitabile. Anche per nuovi particolari aggiuntisi ieri. Il ministro degli Esteri, Sigmar Gabriel, ha detto che i cittadini tedeschi intenzionati ad andare in vacanza in Turchia corrono il rischio di essere arrestati. E la Germania ha così rivisto i suoi consigli di viaggio dopo i recenti arresti di diversi attivisti per i diritti umani, fra cui il tedesco Peter Steudtner. Ha spiegato Gabriel: «Steudtner non era un esperto della Turchia, non ha mai scritto di Turchia, non ha avuto contatti con l'istituzione politica e non è mai apparso come un critico».

     

    marcia di protesta contro erdogan marcia di protesta contro erdogan

    Questo significa, ha continuato, che qualsiasi cittadino tedesco che viaggia in Turchia potrebbe subire lo stesso destino. Il ministro non solo era tornato a Berlino dalle vacanze per occuparsi della questione, incontrandosi con Angela Merkel («misure indispensabili», ha commentato la cancelliera), ma ha poi avuto una riunione con i funzionari dell'Unione europea per decidere addirittura nuove sanzioni diplomatiche ed economiche contro Ankara. Il governo tedesco ha infatti convocato l' ambasciatore turco, al quale Berlino ha comunicato «in termini chiari» che la detenzione di Steudtner e degli altri attivisti, compresi il presidente e la direttrice di Amnesty per la Turchia, è «incomprensibile e anche inaccettabile».

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    Non è finita. Perché Berlino è arrivata a presentare alle proprie aziende la possibilità di fermare i rapporti economici con Ankara. «In queste condizioni è difficile per la Germania investire in Turchia», ha detto il ministro tedesco dell' Economia, Brigitte Zypries. Parole che pesano come un macigno.

     

    La Germania è il primo partner economico europeo della Turchia - e l' Italia è in seconda posizione - e se entrasse in vigore questa misura verrebbero meno cifre colossali e posti di lavoro. Subito è arrivata la reazione amareggiata di albergatori e operatori turistici in Turchia: «Per noi sarebbe una catastrofe». Difatti, proprio dalla Germania parte il flusso più alto di turisti stranieri verso le coste turche.

     

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    Le reazioni di Ankara sono state plurime e veementi. Secondo quanto si legge sul quotidiano Hurriyet, Berlino avrebbe addirittura minacciato di sospendere il pagamento degli aiuti ad Ankara, promessi nell' ambito dell' accordo sui rifugiati: si tratta di ben 6 milioni di euro. Così la Turchia accusa la Germania di «grande mancanza di responsabilità politica ». Critica che arriva dal portavoce della Presidenza turca, Ibrahim Kalin: «Pensiamo che queste dichiarazioni infelici siano un investimento di politica interna in vista delle elezioni che si avvicinano in Germania».

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    Quindi è arrivata la replica durissima del ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu: «La Germania deve sapere che la Turchia non cederà a minacce e ricatti». Il capo della diplomazia turca ha accusato la Germania di «sostenere i terroristi» e di voler «interferire nel sistema giudiziario». Cavusoglu invita ora Berlino ad abbassare i toni e a «focalizzarsi sugli obiettivi comuni di lungo termine». Molto difficile che, vista la situazione che si è venuta a creare, tutto questo accada.

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