blade of the immortal

Marco Giusti per Dagospia

Cannes. Diciamo che ci sono tra i duecento e i trecenti morti ammazzati in questo clamoroso, esageratissimo film di spade del maestro Takashi Miike, Mugen No Junin - Blade of the Immortal, tratto dall'omonimo manga giapponese, presentato oggi fuori concorso.

blade of the immortal

Solo nei primi cinque minuti pretitoli in bianco e nero, l'eroe del film, Manjiin Takuya Kimura, ne affetta un centinaio per vendicarsi dell'uccisione della sorellina. Zac zac‎. Sarebbe stecchito anche lui se una vecchia strega non lo condannasse alla vita eterna, cioe' qualsiasi ferita gli si rimargina subito grazie a dei simpatici vermioperai che la strega gli ha schiaffatto nel sangue.

Riattaccano anche mani e gambe. Manji, eroe immortale munito di una serie infinita di lame, torna comodo quando la piccola Rin, Hanna Sugisaki, cerca di vendicare il padre, maestro di una scuola di spadaccini, ucciso dal perfido Anotsu, il bel Sota Fukushi. Anotsu cerca di imporre nel paese e alla shogunato la sua scuola Itty-Ryu.

Roba de tecnica, insomma, e di etichetta dei samurai, visto che il padre di Anotsu era stato scacciato dallo shogunato perche' usava un'arma straniera, una asciona micidiale, al posto della spada. Una volta che Manji decide di proteggere la ragazza appaiono,uno alla volta, una serie di spadaccina misteriosi legati a Anotsu per ucciderlo.

blade of the immortal manga vs film

La cosa buffa e' che di solito Manji, l'eroe, le prende, perde un braccio, finisce trapassato, ma grazie ai vermi, si ricompone piu' o meno bene per la prossima sfida. Passano oltre due ore di botte da orbi e di presentazioni di terribili avversari, prima della battaglia finale dove Manjii e Anotsu, prima di affrontarsi, dovranno fare i conti col potere dello shogunato. Divertente, grottesco, film di spade di gran classe con un filo di rottura di palle per la ripetitivita' delle situazioni. Non male la superstar delle spade con senso di colpa per il male che fa...

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