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    LA CANNES DEI GIUSTI - ARIECCOLO TODD HAYNES CON IL SUO COL SUO CARICO DI MUSICHE MERAVIGLIOSE, DAVID BOWIE, ROBERT FRIPP, E DI MAGNIFICHE OSSESSIONI PER IL CINEMA DELLA VECCHIA HOLLYWOOD CHE DANNO VITA STAVOLTA A UNA SPECIE DI FAVOLA PER BAMBINI, “WONDERSTRUCK”, MOLTO PIACIUTO IN QUESTA CANNES DOVE GIA' VENNE PARECCHIO AMATO IL SUO PRECEDENTE “CAROL”


     
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    Marco Giusti per Dagospia

     

    wonderstruck todd haynes wonderstruck todd haynes

    Cannes secondo giorno. Arieccolo Todd Haynes col suo carico di musiche meravigliose, David Bowie, Robert Fripp, e di magnifiche ossessioni per il cinema della vecchia Hollywood che danno vita stavolta a una specie di favola per bambini, Wonderstruck, molto piaciuto in questa Cannes dove gia' venne parecchio amato il suo precedente Carol.

     

    La storia e' tratta dalla omonima graphic nov‎el di Brian Selznick, pronipote di quel David O. Serlznick che produsse Via col vento e Il ritratto di Jennie, Wonderstruck e' anche una sorta di omaggio a New York, alla sua vita durante il '900, alla sua passione per il cinema. E un omaggio, in questo piuttosto stravagante, al cinema nel suo passaggio tra muto e sonoro, quando cioe' deve ricostruirsi un linguaggio oltre le immagini, magari guardando le stelle, come spiega la frase iniziale del film. "Non rimanere nella pozzanghera, volgi lo sguardo alle stelle".

    wonderstruck wonderstruck

     

    E le stelle, ovviamente, sono anche le stelle del cinema. Il film racconta due storie, quella del piccolo Ben, Oakes Fegley, che ha perso la mamma adorata, Michelle Williams, e pure l'udito, a causa di un fulmine, e parta da un paesino sperduto del Minnesota alla ricerca del padre a New York.

     

    Le sue vaghe indicazioni sono un libro sulle origine del Museo di Storia Naturale di New York, e l'indirizzo di una libreria, Kincaid, nel Village. Ma racconta anche la storia della piccola Rosa, sordomuta dodicenne, figlia di una stella del cinema, Julianne Moore, che scappa anche lei di casa per raggiungere il fratello Walter al Museo di Storia Naturale.

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    Per tutta la prima parte del film non sappiamo cosa unisca, oltre ai luoghi e alla citta', anche se una storia e' ambientata nei primi anni'70 e l'altra nel 1927. Poi le due storie convergono nella ricostruzione dell'intero racconto, quando entra in campo il vecchio bibliotecario, l'incantevole Tom Noonan, e una invecchiata Rose, Juliane Moore.

     

    Se la prima parte e' molto elegante, con un gran lavoro di Ed Lachman sull'immagine in bianco e nero della New York antica e colorata da 16 mm, scorsesiana, della New York anni'70, nella seconda il film esplode in tutti i sensi in un grande melo commovente, con l'arrivo di cinema a passo uno, semianimato che tenta cosi' di riportarci la grazia del libro. Non e' il 3D che Scorsese uso' per Hugo Cabret, ma c'e' un lavoro sull'immagine e sull'immaginario davvero eccezionale.

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