• Dagospia

    “MI DICEVANO NON PUOI MA HO VINTO IO” - LA STORIA DI JOY NEVILLE, LA PRIMA DONNA A DIRIGERE UNA PARTITA DI RUGBY NELLA MASSIMA SERIE ITALIANA - LA 34ENNE IRLANDESE, EX CAPITANO DELLA NAZIONALE, SI CONFESSA: “AMO L' ITALIA E HO SPOSATO UNA DI VOI” - VIDEO


     
    Guarda la fotogallery

    Elena Tebano per il Corriere della Sera

     

    JOY NEVILLE JOY NEVILLE

    La migliore arbitra di rugby al mondo non aveva mai voluto arbitrare. Ha deciso che lo avrebbe fatto - e precisamente ai massimi livelli - quando le hanno detto che mai avrebbe potuto. «Amo questo sport perché mi piacciono le sfide. E mi piace vincerle» dice con una risata Joy Neville. Trentaquattro anni, bionda irlandese di Limerick, ex capitana della Nazionale femminile del suo Paese, sabato collezionerà un altro traguardo: sarà la prima donna a dirigere il gioco in una partita di Eccellenza, la massima serie italiana della palla ovale, quella allo stadio Memo Geremia di Padova tra Petrarca e Lazio.

     

    «Ho giocato 11 anni a rugby 70 partite con la Nazionale, quando nel 2013 abbiamo ottenuto il Grand Slam (la vittoria a punteggio pieno nel torneo Sei Nazioni, ndr ), ho capito che era tempo di ritirarsi: mi ero resa conto che mi ci voleva di più per recuperare dai colpi e dai contatti in campo - spiega - e mi piaceva sempre meno allenarmi: era un impegno troppo grande. Era il momento di passare più tempo con la mia famiglia».

    JOY NEVILLE MATRMONIO JOY NEVILLE MATRMONIO

     

    Diventare arbitra non era nei suoi piani. «Non volevo avere di nuovo i fine settimana occupati. Ma hanno continuato a tormentarmi per mesi e alla fine mi hanno convinto a provare». Una partita degli under 14. «Non mi è piaciuto per niente» ammette. Il motivo è lo stesso che l' ha portata (di nuovo) ai vertici di questo sport, ma in un altro ruolo: «Sono una professionista e sono molto competitiva, prima di tutto con me stessa: non ero contenta di me - dice -. Questo è un lavoro in cui impari dai tuoi errori e ci vuole tempo per migliorarsi».

     

    Ma dalla federazione irlandese hanno continuato a insistere. E a quel punto Neville ha fatto una telefonata che si è rivelata decisiva. «Ho chiamato un allenatore molto, molto importante in Irlanda, di cui non farò il nome - avverte -, e gli ho chiesto se secondo lui era possibile che una donna arrivasse a dirigere una partita della Division 1A, il più alto livello del campionato irlandese. Mi rispose che certo non sarebbe successo finché era in vita lui». È bastata quella frase a farle cambiare idea: «Ho deciso che lo avrei fatto».

     

    JOY NEVILLE 4 JOY NEVILLE 4

    Ci è riuscita a novembre scorso, quando ha arbitrato il match tra Cork Con e Clontarf, squadra di Dublino. Il mese precedente aveva fatto da assistente in una partita dell' European Challenge Cup, mentre il 25 agosto di quest' anno ha diretto la finale di Coppa del Mondo donne tra Nuova Zelanda e Inghilterra, e venerdì sarà al Monigo di Treviso quale primo assistente arbitro nella gara di Benetton Treviso-Ospreys, match del Pro 14 (il torneo professionisti internazionale). «Ora amo arbitrare» aggiunge. Uomini e donne non cambia molto: «La cosa più importante è sapere gestire i giocatori. Puoi sapere le regole a menadito, essere molto veloce, ma se non sai gestire i giocatori avrai sempre dei problemi - spiega -.

     

    JOY NEVILLE 2 JOY NEVILLE 2

    Mi aspettavo che con gli uomini avrei avuto qualche difficoltà, ma non è mai successo: alla fine quello che conta è che un arbitro in mezzo al campo deve prendere le decisioni giuste. E se le prendi non ci sono differenze che tengano». Episodi spiacevoli finora non ne ha mai avuti, anche grazie al fair play del rugby, uno sport in cui le decisioni dei fischietti - a differenza che nel calcio - non si contestano per principio.

     

    «Non vedo l' ora di dirigere la partita di sabato - dice - per me l' Italia è un posto speciale». Per motivi familiari, prima di tutto: due anni fa Neville ha sposato Simona Coppola, project manager che lavora in Intel. Anche Coppola, come Neville, è nata a Limerick, ma i suoi genitori, sono entrambi italiani: «La madre genovese, il padre di Atina, un paesino in provincia di Frosinone. In Irlanda hanno un ristorante che si chiama "La Piccola Italia". E ovviamente noi per la luna di miele - racconta Neville - siamo andate in viaggio a Roma e in Puglia».

    JOY NEVILLE 5 JOY NEVILLE 5 JOY NEVILLE CON LA MOGLIE JOY NEVILLE CON LA MOGLIE

    Guarda la fotogallery


    ultimi Dagoreport