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    UN VAFFA AL VAFFA - LE SECCHIONE APPENDINO E RAGGI INAUGURANO LA “SECONDA FASE” DEL M5S: NIENTE TONI DA TAVERNA (PAOLA) MA APLOMB ISTITUZIONALE E MODERAZIONE - IL SIMBOLO DEL GRILLINO IMBORGHESITO E RASSICURANTE E’ LUIGI DI MAIO, POSSIBILE CANDIDATO PREMIER


     
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    Pierluigi Battista per il “Corriere della Sera

     

    SINDACI M5S SINDACI M5S

    Eccoli tutti insieme i 19 sindaci del Movimento 5 Stelle che hanno vinto i ballottaggi: laureati, un discreto eloquio, senza smanie e spavalderie da neofiti guasconi, l' aria preparata, così diversi da come apparvero i neodeputati grillini del 2013, quelli un po' sgangherati, con una preparazione molto difettosa, succubi del duo Casaleggio-Grillo.

     

    A occhio, nessuno di loro, né di grandi né di piccole città, ha l' aria di credere alle scie chimiche, al microchip che la tenebrosa Cia avrebbe surrettiziamente infilato sotto la pelle di miliardi di vittime ignare, alla tesi negazionista della grande invenzione dell' 11 Settembre.

     

    Non sembrano eccentrici e un po' tanto deragliati. Non sembrano gli urlatori del «vaffa», i testimoni del primo grillismo. Usano persino i congiuntivi correttamente e non assomigliano a chi di mestiere ha deciso di fare il guastatore in Parlamento, tutto insulti, striscioni, cartelli e invettive contro chi non la pensa come loro. Sono nuovi, e sembrano antropologicamente diversi.

    VIRGINIA RAGGI VIRGINIA RAGGI

     

    Finora sembrava dotato di un carattere, di uno stile, di una discreta padronanza dei dossier e finanche dell' italiano soltanto il sindaco di Parma Pizzarotti. E infatti, Grillo non l' ha mai amato. Poi è stato Luigi Di Maio a dare al Movimento un' immagine perbene e persino perbenista, sempre il vestito stirato, la cravatta e la camicia con il colletto da bravo ragazzo e la fotografia sulla moderatissima e borghesissima Mini Minor.

     

    CHIARA APPENDINO CHIARA APPENDINO

    E infatti quando si è cominciato a parlare di Di Maio come possibile candidato premier dei Cinque Stelle, molti hanno obiettato che non si poteva competere con quel troppo bravo ragazzo con il sorriso un po' piacione, mica come l' aggressivo e rissoso Di Battista, e allora lui si è fatto intervistare confessando di praticare un buon sesso con la sua compagna.

     

    Adesso Virginia Raggi e Chiara Appendino distruggono tutti gli standard dell' antropologia grillina così come l' abbiamo conosciuta. A Torino Fassino già si diceva preoccupato dalla «secchiona» Appendino. Aveva ragione.

     

    CHIARA APPENDINO CHIARA APPENDINO

    Ma chissà se avrebbe immaginato l' aplomb di chi lo aveva sconfitto, un' uscita pubblica in cui la vincente 5 Stelle, alla prima conferenza stampa, si è mostrata istituzionale, senza il piglio della combattente irriducibile, ma che ora si vuole concentrare sui problemi di Torino senza rancore. E anche sulla Raggi. I suoi avversari in campagna elettorale hanno molto puntato sulla sua presunta inaffidabilità e incompetenza, neanche fosse teleguidata da Grillo in persona o dal direttorio grillino che ne fa le veci.

     

    Però bisogna ammettere che la maggioranza plebiscitaria che l' ha gratificata alle urne ha avuto una percezione radicalmente diversa. Una donna che non alza mai la voce, che non strepita, che sa persino sorridere, che non si esprime in vernacolo stretto come la collega Paola Taverna.

     

    Non necessariamente simpatica, e anzi nei confronti elettorali non è sembrata particolarmente attenta alle ragioni della simpatia. Ma garbata, con l' italiano non claudicante, un avvocato capace di sostenere le sue tesi. Giovani, donne, laureate.

     

    luigi di maio foto ilaria magliocchetti lombi luigi di maio foto ilaria magliocchetti lombi

    Un identikit tutto diverso dallo stereotipo del militante grillino che ci ha accompagnato nei terreni dell' immaginario politico in questi anni. Grillismo di governo e non solo di lotta, la cui efficacia saremo in grado di valutare nei prossimi mesi.

     

    Ma è come se un capitolo della storia grillina, che tanti credevano effimera, volatile, addirittura inconsistente come il rauco «vaffa» lanciato dal fondatore, si fosse concluso a Roma e a Torino e negli altri Municipi in cui i sindaci dei 5 Stelle hanno trionfato al ballottaggio. La fase del «vaffa» è stata definitivamente archiviata.

     

    luigi di maio e la fidanzata silvia virgulti luigi di maio e la fidanzata silvia virgulti

    È un fatto che i comizi in cui Beppe Grillo incitava il pubblico a seguirlo nelle uscite più sgangherate non sono più il cardine della propaganda del Movimento, anzi. Grillo ha lasciato completamente sgombro il palcoscenico a favore di Raggi e Appendino.

     

    E adesso, constatato che al ballottaggio si può vincere con un volto più rassicurante e meno virulento, stanno crescendo anche le azioni del compitissimo Di Maio. Una rivoluzione nel lessico e nei comportamenti inaspettato fino a qualche mese fa.

    Nuovi volti e nuova antropologia. Chissà se è da questa porta stretta che le battaglie dei grillini dovranno passare nel presente e nel futuro.

    paola taverna paola taverna

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