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    LUCI A SAN SIRO? NO, SPACCIO A SAN SIRO! – 21 PERSONE, QUASI TUTTE DI ORIGINI EGIZIANE, SONO STATE ARRESTATE A MILANO DURANTE UN BLITZ DELLA POLIZIA CHE HA SGOMINATO DUE BANDE DI SPACCIATORI - I PUSHER VENDEVANO LA DROGA AL TELEFONO E, POI, LA INVIAVANO AI CLIENTI ATTRAVERSO DEI “FATTORINI” DELL’ORGANIZZAZIONE - LA PRIMA BANDA, “TELEFONO ROSSO”, ERA GUIDATA DA UN 25ENNE EGIZIANO E DALLA COMPAGNA DI 63 ANNI. LA SECONDA, “FALTERONA” ERA COORDINATA DA UN 42ENNE…


     
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    Estratto dell’articolo di Matteo Castagnoli e Pierpaolo Lio per www.corriere.it

     

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    Due associazioni criminali per due grandi giri di spaccio a San Siro dove scorrevano cocaina, hashish e pastiglie di ossicodone, un medicinale capace di dare allucinazioni e forse ottenuto con ricette false e rapine in farmacia. Una divisione del traffico concordata, una «pax», senza darsi fastidio. Un business gestito per telefono. Come il nome dell'indagine della polizia, «Telefono rosso», che ha portato ad arrestare 21 persone.

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    Tutti i destinatari della misura cautelare in carcere, firmata dal gip Tommaso Perna, sono di origine egiziana e hanno tra i 19 e i 63 anni, tranne tre donne italiane. Sono considerati appartenenti alle due associazioni, una chiamata, appunto, «Telefono rosso» e l'altra «Falterona».

     

    La prima con a capo un 25enne egiziano e la compagna di 63 anni, la seconda coordinata da un uomo di 42 anni sempre egiziano che controllava, come è chiaro dal nome, la zona intorno a piazza Monte Falterona.

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    Il giro di telefonate era sempre lo stesso: il cliente chiamava, il capo riceveva e spiegava al «cavallino» dove e a chi consegnare. Secondo le indagini del commissariato Bonola, guidato dal dirigente Antonio D'Urso, si ruotava intorno a piazzale Selinunte, via Zamagna, via Tracia, via Cittadini, via Ricciarelli, piazza Monte Falterona, piazzale Lotto, piazzale Zavattari e piazzale Brescia. Gli acquirenti, soprattutto italiani, venivano sempre da San Siro.

     

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    Anche l'organizzazione interna alle associazioni era una costante: vedette e «cavallini» pronti, con l’utilizzo di bici e monopattini, a consegnare la droga secondo le indicazioni dei clienti. In 45 giorni di intercettazioni sono state registrate oltre 35 mila telefonate tra spacciatori e clienti (molti italiani) e tra membri dei gruppi. Le due associazioni avevano un giro d'affare da 50 vendite al giorno con turni h24 coperti dai cavallini e dalle vedette. Stipendiati: 60 euro (come il prezzo di una pasticca di ossicodone) il turno diurno e 100 il notturno.  […]

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