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    3 MLN DI ITALIANI A CASA, PRONTI A LAVORARE MA NON CERCANO PERCHE’ INUTILE


     
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    1- ISTAT: 3 MLN A 'CASA',PRONTI A LAVORARE MA NON CERCANO
    (ANSA) - Nel 2012 gli inattivi disponibili a lavorare, ovvero che non hanno cercato un lavoro nelle ultime 4 settimane ma sono subito disponibili, sono 2 milioni 975 mila, +2,7% sul 2011. La quota di questi inattivi sulle forze di lavoro, stabile all'11,6% in confronto a un anno prima, è oltre tre volte superiore alla media europea Ue.

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    2- BORSA: MERCATO POSITIVO, +0,42%, SU TELECOM E FINMECCANICA
    (AGI) - Mercato azionario ancora positivo in mattinata, con gli indici che guadagnano terreno consolidando ulteriormente il maxi rialzo conseguito nella seduta di mercoledi'. Ftse Mib sul +0,42%, All Share +0,39%. Spread sotto controllo in attesa delle nuove aste di titoli di Stato. Male i bancari, con Mediobanca -1,4%, Bpm -1,2%, Banco Popolare -1,1%. Bene Telecom (+2,6%) nel giorno del cda che dovra' esaminare il dossier 3 Italia, con l'offerta cinese per entrare nell'azionariato. Rialzi per Mediaset (+3,3%), Luxottica (+1,3%), Saipem (+2,5%), Finmeccanica (+2,2%).

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    3- BCE: ECONOMIA EUROZONA SEMPRE DEBOLE ANCHE INIZIO 2013
    Radiocor - La debolezza dell'attivita' economica nell'Eurozona 'si e' protratta fino alla parte iniziale del 2013' e 'per la seconda meta' dell'anno si prende una graduale ripresa, che e' soggetta a rischi al ribasso'. Lo scrive la Bce nel Bollettino mensile di aprile, nel quale spiega che 'i recenti dati e indicatori' confermano l'andamento debole dell'economia dell'area dell'euro, aggiungendo che l'orientamento accomodante della politica monetaria, assieme alla crescita dell'export dell'area e al miglioramento osservato nei mercati finanziari dall'estate scorsa 'dovrebbe trasmettersi all'economia reale, nonostante le recenti incertezze'. La Bce ha ribadito, infatti, che l'orientamento di politica monetaria 'restera' accomodante fintanto che sara' necessario'.

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    4- BCE: NEL 2012 DISOCCUPAZIONE SENZA PRECEDENTI
    Radiocor - La crisi economica economica e finanziaria 'continua a gravare sul mercato del lavoro nell'area dell'euro'. Lo sottolinea la Bce nel Bollettino mensile di aprile, ricordando che nel quarto trimestre del 2012 l'occupazione e' diminuita ancora, mentre il tasso di disoccupazione ha continuato a crescere, raggiungendo livelli senza precedenti. Secondo varie stime, scrive la Bce, 'sia il tasso di disoccupazione strutturale sia il gap occupazionale sono aumentati sensibilimente negli ultimi anni' e 'i dati delle indagini segnalano un ulteriore calo dei posti di lavoro nel primo trimestre del 2013'.

    5- FONSAI E IL COMPROMESSO SU MEDIOBANCA
    Da "Il Sole 24 Ore" - Dal bilancio consolidato di Fondiaria Sai emerge che la cessione obbligata ai prezzi di mercato del pacchetto del 3,83% detenuto in Mediobanca ha comportato una svalutazione di 46 milioni. L'aggiustamento è il risultato, in parte, di una doppia operazione compiuta a livello di Fondiaria. Guardando il bilancio civilistico di FonSai si scopre che nel 2011 il 3% di Piazzetta Cuccia detenuto dalla capogruppo era iscritto per 183 milioni di euro, ossia a 6,88 euro a titolo.

    MARIO DRAGHIMARIO DRAGHI

    Nel 2012 quel valore è stato portato a 4,662 euro il che, sulla sola Fondiaria, avrebbe dovuto impattare per complessivi 57 milioni. Non è stato così. L'allineamento ha richiesto svalutazioni per soli 34 milioni. Complice il fatto che FonSai ha ceduto e poi riacquistato 8 milioni di titoli di Piazzetta Cuccia. Una sorta di trading che ha comportato una minusvalenza di 25 milioni ma che ha permesso di aggiustare il valore di carico al di sotto di quello che è poi stato l'allineamento di fine anno. Compensando così la svalutazione. Compromessi contabili. (L.G.)

    CARLO CIMBRICARLO CIMBRI

    6- RUGGERI SI ARRENDE VALVITALIA VERSO LA VENDITA
    Da "Il Sole 24 Ore" - Partirà probabilmente venerdì la cessione del 100% del gruppo Valvitalia, azienda pavese, gioiello (con 350 milioni di fatturato) dell'impiantistica energetica. I consulenti finanziari prescelti dai soci, cioè Citigroup e UniCredit, invieranno infatti ai potenziali acquirenti la documentazione preliminare con i dati economici e prospettici dell'azienda.

    BERNIE MADOFFBERNIE MADOFF

    La cessione di Valvitalia è stata per diverso tempo al centro delle discussioni negli ambienti del private equity. Valvitalia, conosciuta alle cronache anche per il recente via libera alle esportazioni verso l'Iran dopo l'embargo del Governo, ha visto su fronti opposti per mesi gli azionisti. Da una parte i soci finanziari (Synergo, Igi e Chequers) e dall'altra il fondatore, Salvatore Ruggeri. Quest'ultimo, secondo i rumors, avrebbe provato fino all'ultimo a mantenere la presa sull'azienda, cercando una sponda con Intesa Sanpaolo. Ma con il via libera alla cessione, la vicenda pare chiusa. I probabili compratori saranno ora americani. (C.Fe.)

    Irving Picard liquidatore truffa MadoffIrving Picard liquidatore truffa Madoff

    7- LA CORTE USA BEFFA I TRUFFATI DA MADOFF
    Da "Il Sole 24 Ore" - Le vittime dalla truffa del secolo di Bernard Madoff non potranno rivalersi contro la Securities and Exchange Commission: una corte d'Appello di New York ha salvato l'authority di Borsa dal rischio di dover rispondere a un ricorso per negligenza presentato da un gruppo di investitori. La Sec, in quanto agenzia federale, è infatti considerate al riparo da accuse di "inadempienza", una protezione che il legislatore ha voluto garantire ai regulators per salvaguardare il loro potere discrezionale d'indagine.

    LA REGINA ELISABETTA CON UNO DEI SUOI CORGI NEL jpegLA REGINA ELISABETTA CON UNO DEI SUOI CORGI NEL jpeg

    La corte newyorchese ha espresso comprensione per le vittime e ha notato come il mancato intervento dell'agenzia, che si è lasciata a lungo sfuggire lo scandalo, sia stato "deplorevole". Ma ha concluso che la Sec è al sicuro. Gli otto investitori che avevano provato a portare sul banco degli imputati l'organismo di vigilanza dei mercati dovranno farsene una ragione. Di questo e dei 50 milioni di dollari che hanno perso ad opera di Madoff. (M.Val.)

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    8- I CAVALIERI DI HBOS CEDONO TITOLI E PENSIONI
    Da "Il Sole 24 Ore" - Cavalieri addio. Londra cancella onori e glorie del passato boom finanziario e si riprendere anche fette significative delle pensioni maturate. Nessun diktat, ma la libera decisione dell'interessato come nel caso di James Crosby, ex amministratore delegato di Hbos che ha rinunciato al titolo di Sir e a 200mila sterline della sua pensione da poco meno di 600mila pound l'anno. Motivo: il clamoroso fallimento della gestione della banca nata dalla fusione di Halifax e Bank of Scotland, poi parte del gruppo Lloyds oggi controllato al 45% dal Tesoro.

    L'autopunizione di mister Crosby fa scuola e Downing street ha apertamente incoraggiato Andy Hornby, successore del ceo pentito, a cedere almeno quote di pensione. Lo stesso per il governo è opportuno che lo faccia Lord Stevenson ex presidente di Hbos. Un incoraggiamento, per ora senza risposta (L.Mais.)

    VITO GAMBERALEVITO GAMBERALE

    9- LUSSEMBURGO, L'ADDIO AL SEGRETO ALLA PROVA DEI CARAIBI
    G.Str. per il "Corriere della Sera" - Segreto bancario: dieci piccoli Stati, e poi non rimase più nessuno? Il titolo di un giallo di Agatha Christie, rivisto e adattato, potrà un giorno essere usato per raccontare la fine del segreto bancario in Europa? Che siano dieci o no, molti degli Stati europei che hanno optato per la riservatezza bancaria - in genere piccoli geograficamente e grandi finanziariamente - la stanno pian piano abbandonando, per le pressioni dei grandi vicini confinanti. Ieri è toccato al Lussemburgo, che ha annunciato nientemeno che l'abolizione del segreto bancario dal primo gennaio del 2015.

    LA SEDE DI GOLDMAN SACHS A NEW YORK jpegLA SEDE DI GOLDMAN SACHS A NEW YORK jpeg

    È il primo ministro, Jean Claude Juncker, che parlando al Parlamento ha spiegato la svolta del granducato: «Possiamo senza pericoli introdurre lo scambio automatico di informazioni a partire dal primo gennaio 2015». Immediata la soddisfazione della vicina Germania. Il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble, tramite il suo portavoce, ha parlato di «un grande passo per il Lussemburgo».

    E ha aggiunto: «Gli sforzi che si fanno a più livelli in questa direzione sono tasselli di un mosaico che possono portare a un'offensiva seria contro i paradisi fiscali». Il Lussemburgo è corso ai ripari dopo che il suo sistema bancario, per la Ue «sproporzionato», è finito al centro del dibattito dell'Eurozona. Nel Paese ci sono 141 banche, solo 5 locali, e rappresentano 22 volte il prodotto interno lordo.

    È inoltre il secondo centro di fondi d'investimento al mondo, con 3800 holding che valgono 2.500 miliardi, 55 volte il Pil. E dopo il granducato ora potrebbe toccare all'ex impero (asburgico). L'Unione europea ha infatti chiesto all'Austria - che si è detta disponibile a negoziare un alleggerimento del segreto bancario, ma solo per i residenti stranieri - di seguire l'esempio.

    E la lista continua, da alcune banche svizzere che hanno chiesto ai clienti tedeschi la prova della loro onestà fiscale, al principato del Liechtenstein che ha spedito informazioni patrimoniali negli Stati Uniti. Ma il segreto europeo non è ancora finito. Né tantomeno quello mondiale, fatto di isole caraibiche e altre paradisiache destinazioni. E, per i soldi, le lunghe distanze non sono un problema.

    LA BUSSOLA MORALE DI GOLDMAN SACHSLA BUSSOLA MORALE DI GOLDMAN SACHS

    10- IREN TORNA IN UTILE, L'INCOGNITA F2I
    Fr.Bas. per il "Corriere della Sera" - Nonostante lo scenario di mercato sfavorevole, come ha sottolineato il presidente di Iren Roberto Bazzano, la multiutility di Genova, Torino e dei comuni emiliani ha archiviato il 2012 con 152,6 milioni di profitti e ricavi saliti del 22,9% a 4.327,8 milioni di euro, tornando in utile dopo la perdita del 2011 legata alla svalutazione della partecipazione in Edison.

    È stata proposta una cedola di 0,0523 euro per azione, quattro volte maggiore a quella dello scorso anno, per un totale di quasi 67 milioni di euro di dividendi. Se verrà accettata garantirà un po' di cassa agli oltre 70 Comuni azionisti, che stanno cercando - non senza qualche difficoltà - di mettere mano alla governance. In tempi di risparmi, il modello proposto permette di snellire i vertici con conseguente riduzione dei costi, ma anche perdita di influenza diretta sulle nomine.

    Insomma, il superamento delle logiche territoriali che non a tutti i Comuni piace. Il nuovo modello di governance andrebbe a eliminare il comitato esecutivo, affidando all'amministratore delegato le deleghe operative. La soluzione ha trovato il favore dei principali Comuni azionisti, ovvero Torino, Genova, Reggio Emilia e Piacenza. Mentre Parma, che con questo sistema andrebbe a perdere il diritto di nominare il vicepresidente, non sembra gradire.

    E non è l'unico problema per Iren, che sta tentando il rilancio. L'indebitamento è calato «in modo importante», ha spiegato Bazzano, e quest'anno l'aspettativa è di «incassare 190 milioni dalle cessioni e dalle partnership, come quella con F2i». Il fondo di Vito Gamberale ha tuttavia manifestato perplessità sull'investimento da 80 milioni da concludere con Iren Ambiente. E

    questo perché il termovalorizzatore di Parma sembra una partita ancora aperta. Bazzano ha insistito che l'impianto non è più in discussione. Ma sulla struttura pende la sentenza della Corte di Cassazione, che si deve esprimere sul ricorso della Procura di Parma che ne ha chiesto il sequestro, riscontrando una serie di inadempienze. Anche il sindaco, Federico Pizzarotti del Movimento Cinque Stelle, ha contestato duramente la struttura. Lunedì ci sarà un incontro chiarificatore tra Bazzano, Pizzarotti e Gamberale. Intanto i sindaci sono in attesa di ricevere il testo definitivo con la nuova governance. Le prossime settimane per Iren sembrano tutte in salita.

    11- LA CAUTELA DI GOLDMAN SACHS: L'ORO PERDERÀ VALORE
    Dal "Corriere della Sera" - Per la seconda volta in meno di due mesi, gli analisti di Goldman Sachs hanno abbassato le previsioni sull'andamento dell'oro quest'anno e l'anno prossimo. La banca di investimento stima per il metallo prezioso un prezzo medio di 1.545 dollari l'oncia del 2013 (meno dei 1.610 dollari della precedente previsione) e di 1.350 dollari nel 2014 (meno dei precedenti 1.490 dollari).

    «Nonostante un aumento dell'avversione al rischio nell'Eurozona e alcuni dati macroeconomici deludenti negli Stati Uniti, i prezzi dell'oro sono rimasti invariati il mese scorso. Questo dimostra che l'oro è considerato un investimento meno sicuro», si legge nella nota degli analisti.

    Il report della banca d'affari segnala che «poiché la situazione a Cipro e il rallentamento americano non faranno deragliare la ripresa nella seconda metà del 2013, un balzo dei prezzi dell'oro è improbabile». Goldman ha tagliato anche le stime di breve e medio termine a 1.530 dollari l'oncia per i prossimi tre mesi (da 1.615), a 1.490 dollari per i sei mesi (da 1.600) e a 1.390 dollari per i 12 mesi (da 1.550).

     

     

     

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