Marco Antonellis per Dagospia
luigi di maio giuseppe conte
Sarà il fascino dell'uomo solo al comando o il successo di piazza San Giovanni oppure la fifa blu di non essere rieletti ma "tra i 5stelle c'è chi rimpiange la Lega e questo spiega più di mille analisi politiche le ultime mosse di Giggino Di Maio". Lo dicono senza perifrasi molti dei parlamentari M5s che tutti i giorni si possono incrociare su e giù per il Transatlantico in attesa di infilarsi in qualche riunione oppure mentre aspettano il leader pentastellato. Perché se i 5stelle non sono una polveriera pronta ad esplodere poco ci manca. I motivi?
GIUSEPPE CONTE E ROCCO CASALINO
I parlamentari non decidono più niente, sono dei semplici "schiacciabottoni" con buona pace della "collegialità" promessa e, dopo la tregua armata siglata ieri tra Premier e leader del Movimento, hanno perso anche la sponda della Presidenza del Consiglio. Un cocktail di veleni pericoloso che, unitamente ai distinguo renziani, rischia di ridurre ad un Vietnam l'iter parlamentare della prossima finanziaria. Tutti hanno emendamenti pronti per piantare la loro bandierina mentre Salvini se la gode in attesa di sferrare la zampata finale.
Ps, per chi sperava, sopratutto dalle parti di Italia Viva, in future convergenze di governo tra i due Mattei, ci dispiace deluderli: "Quando Salvini dice mai con il Pd significa anche mai con Iv" fanno sapere direttamente dal mercato di Piazza Epiro dove il Capitano leghista sta facendo stamattina l'ennesimo bagno di folla.
luigi di maio giuseppe conte