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    L’ARTE DI NON PROIBIRE - A BARCELLONA APRE IL MUSEO DELL'ARTE PROIBITA, UNA GALLERIA CHE ESPONE SOLO DIPINTI E SCULTURE CHE SONO STATI CENSURATI PER COLPA DEI SOLITI BENPENSANTI - LA CONTROVERSA COLLEZIONE, POSSEDUTA DALL'UOMO D'AFFARI TATXO BENET, RIUNISCE 42 OPERE CHE A UN CERTO PUNTO SONO STATE "ATTACCATE O RITIRATE DALLA CIRCOLAZIONE" PER MOTIVI SOCIALI O RELIGIOSI – IN ESPOSIZIONE LA SCULTURA DI RONALD MCDONALD APPESA A UN CROCIFISSO, UN RITRATTO DI TRUMP NUDO


     
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    Estratto dell'articolo di Noemi Penna per www.lastampa.it

     

    tatxo benet tatxo benet

    A Barcellona ha aperto il Museo dell'arte proibita, una galleria unica nel suo genere, che espone solo dipinti e sculture che hanno "causato offesa" o sono stati censurati. Una controversa collezione, posseduta dall'uomo d'affari Tatxo Benet, che riunisce 42 opere d'arte che a un certo punto sono state "attaccate, denunciate, nascoste o ritirate dalla circolazione" per motivi sociali o religiosi.

     

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    Il museo, inaugurato in Carrer de la Diputació 250, in un edificio storico nel quartiere Eixample di Barcellona, gioca con il concetto di censura e cerca di connettersi con il visitatore da un diverso punto di vista. Benet ha iniziato a collezionare l'arte che riempie il museo nel 2018, acquisendo più di 200 pezzi controversi nei successivi cinque anni, fra cui la scultura di Ronald McDonald appesa a un crocifisso, un'installazione di tappetini da preghiera decorati con tacchi a spillo ricoperti di paillettes e un ritratto nudo di Donald Trump.

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    La collezione presenta anche opere di artisti famosi come Francisco de Goya, Gustav Klimt, Andy Warhol e Pablo Picasso, nonché artisti contemporanei come Zoulikha Bouabdellah, Amina Benbouchta e Charo Corrales. Ci sono opere di artisti provenienti da Stati Uniti, Europa, Africa e Asia, molti dei quali forniscono commenti religiosi e sociopolitici.

     

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    E fra i pezzi più controversi ci sono "Immersion (P*** Christ)" di Andrés Serrano, una fotografia del 1987 che raffigura un piccolo crocifisso di plastica immerso in una vasca di vetro contenente l'urina dell'artista, e il ritratto di Eugenio Merino del dittatore spagnolo Francisco Franco all'interno di un frigorifero della Coca-Cola. Ed è presente anche la rappresentazione di Fabián Cháirez del rivoluzionario messicano Emiliano Zapata, in cui è dipinto per apparire nudo, a parte un sombrero rosa e tacchi a spillo neri, a cavallo.

     

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    "Sebbene alcuni di questi pezzi possano causare disagio - ha detto Benet - rispettare ciò che si discosta dai nostri valori è il primo passo verso una maggiore libertà e questo è l'obiettivo principale della collezione".

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