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    COME TI INCHIODO L’ORCO PORCO - A BARI UN ANZIANO DI 76 ANNI HA PROVATO AD ADESCARE UN RAGAZZINO CHE STAVA GIOCANDO CON GLI AMICI IN UN RIONE POPOLARE, MA LA VITTIMA HA AVUTO LA PRONTEZZA DI RIFLESSI DI SCAPPARE E FILMARLO COL CELLULARE - DOPO MESI DI INDAGINI, IL PRESUNTO PEDOFILO È STATO ARRESTATO, MA NONOSTANTE I VIDEO LA COLPEVOLEZZA NON È ANCORA STATA PROVATA…


     
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    Stefano Vladovich per “il Giornale

     

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    Adescato nel cortile di casa, ma la vittima filma l'orco e lo fa arrestare. È accaduta in un rione popolare di Bari l'ennesima storia di violenza su minori evitata per un soffio. Mattia, chiamiamolo così, gioca con alcuni amici quando gli si avvicina un anziano. L'uomo, secondo il racconto del ragazzino, li osserva da lontano, poi con una scusa tenta un approccio.

     

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    Mattia si divincola dallo sconosciuto e si allontana quanto basta per afferrare il suo telefono cellulare e riprendere la scena. Per tutta risposta il presunto pedofilo se ne va a gambe levate. Sullo smartphone, però, le immagini sono nitide e il volto di quell'uomo viene «congelato» dalla telecamera.

     

    Corre a casa, Mattia, racconta tutto ai genitori che non ci pensano un attimo e si presentano al vicino commissariato. È la sezione violenze su minori della squadra mobile a occuparsi del caso.

     

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    È la fine di agosto, ci vorranno quattro mesi per dare un nome a quella figura. Le immagini, del resto, parlano chiaro. Il bambino viene ascoltato in audizione protetta, grazie anche all'aiuto di uno psicologo ricostruisce per filo e per segno quella brutta storia.

     

    Vengono messi a verbale altri testimoni che confermano quanto raccontato. Una volta identificato il 76enne, barese, viene portato in questura e interrogato. Manco a dirlo, nega tutto.

     

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    Per il pm gli elementi raccolti bastano per richiedere il fermo e il gip non può far altro che firmare l'ordinanza di custodia cautelare. In attesa dell'interrogatorio di garanzia e dell'eventuale riesame, l'uomo resta in carcere. Le accuse sono pesanti: tentata violenza sessuale aggravata dalla giovane età della vittima.

     

    Per la Procura, però, la colpevolezza del 76enne non è stata ancora provata: «Siamo in una fase preliminare delle indagini - chiosa - tanto che per l'indagato si parla ancora di presunto pedofilo».

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    Appena una settimana fa, sempre a Bari, i carabinieri avevano messo le manette a una maestra elementare di 45 anni accusata di aver consumato rapporti sessuali con ragazzini adescati in chat.

     

    La donna, fermata a Trento dove era stata trasferita per lavoro, la scorsa estate si faceva riprendere mentre faceva sesso con le sue giovani vittime all'interno di un B&B di Bari.

     

    Si faceva chiamare «zia Martina», il suo nick sui social, combinava gli incontri poi si faceva filmare con i telefonini. In alcuni casi l'insegnante ha consumato rapporti sessuali in video chat di fronte a diversi giovanissimi, fra i quali un minore di 14 anni.

     

    A raccontare tutto ai carabinieri i genitori di due ragazzi che avevano sorpreso i figli in anomale dirette erotiche. Anche questa volta le prove schiaccianti sono arrivate grazie agli smartphone usati dagli adolescenti, mai come in questi casi fondamentali per smascherare i pedofili. In attesa di una comunicazione formale della Procura di Bari sul procedimento giudiziario, la maestra non è stata ancora sospesa dal lavoro.

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