Estratto dell’articolo di Maddalena Berbenni per il “Corriere della Sera”
DONNA SI DIFENDE DA UN LADRO A BREMBATE DI SOPRA
Lo scaldacollo alzato sul viso, in modo che rimanessero scoperti soltanto gli occhi sotto il berretto di lana scuro. Il giubbotto. I pantaloni. Le scarpe. I guanti. Tutto scuro. Eccetto la lama del taglierino che Carmen Ciurciù si è vista puntare contro, all’altezza del petto. Ha urlato, ma soprattutto ha reagito strenuamente al rapinatore che lunedì, 40 minuti prima della chiusura serale, si è infilato nel suo negozio di servizi per la fotografia, a Brembate Sopra, lungo una strada provinciale trafficata, a quell’ora, con il bar e la merceria ancora aperti a fianco.
«Non ho sentito niente, nessun dolore al momento, ma ora sono a pezzi, ho lividi ovunque», racconta senza riuscire a mettere a fuoco la sequenza della lotta con quell’uomo dall’accento «italiano, sui 30, 35 anni, e dalla pelle chiara». Ma è tutto chiaro nelle immagini registrate dalla telecamera interna al negozio. Sono le 18.50 quando l’ultima cliente se ne va. Ciurciù, rimasta sola, si ritira nel retrobottega.
DONNA SI DIFENDE DA UN LADRO A BREMBATE DI SOPRA
L’obiettivo inquadra un individuo camuffato entrare e avvicinarsi alla cassa, armeggiare e ritrarsi perché non la trova aperta. Sembra quasi titubare quando viene sorpreso dalla titolare. E allora le piomba addosso con il taglierino alzato, la strattona, la sbatte contro l’angolo del bancone. Volano fogli e oggetti, e Ciurciù, 53 anni, origini ragusane, sposata con figli, cade sulle ginocchia. [...] A quel punto, lo sconosciuto la ributta sul pavimento per poi strappare l’apparecchio e portare via i soldi di un lunedì che, per quanto semi natalizio, ha fruttato solo 200 euro.
«Si è allontanato prima che gli altri commercianti intervenissero allarmati dalle grida. Mi ha ripetuto due volte un’unica frase “apri la cassa”. La punta del taglierino mi ha raggiunto la pelle, ma i maglioni mi hanno protetto, non ho tagli”. […]