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    A BRUXELLES HANNO DECISO: SERVIRÀ UNA PATRIMONIALE PER L’ITALIA - NEI CORRIDOI PIÙ ALTI DEI PALAZZI DEL POTERE, A GUIDA TEDESCA, HANNO LE IDEE CHIARE: NESSUNO HA INTENZIONE DI ACCOLLARSI IL NOSTRO DEBITO PUBBLICO, SCHIZZATO A 2.583 MILIARDI, AUMENTATO DI 174 MILIARDI RISPETTO ALLA FINE DELLO SCORSO ANNO - E GENTILONI CHE DICE? L’INVISIBILE COMMISSARIO AGLI AFFARI ECONOMICI È APPIATTITO SULLE POSIZIONI DEGLI EUROFALCHI, E NON NE FA MISTERO…


     
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    paolo gentiloni valdis dombrovskis paolo gentiloni valdis dombrovskis

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    Patrimoniale si, patrimoniale no? Nessuno ha dimenticato il prelievo forzoso del 6 per 1000 sui conti correnti attuato nottetempo da Giuliano Amato. Era il 1992, riguardava denari che erano già stati tassati alla fonte. Permise di fare cassa. Ma a Bruxelles, vero decisore in tema di conti pubblici, decisore che sta per riempirci di soldi altrui - che per noi sono debiti di proporzioni colossali - che cosa ne pensano?

     

    URSULA VON DER LEYEN ANGELA MERKEL URSULA VON DER LEYEN ANGELA MERKEL

    Pensano che in Italia sia arrivato il momento di tassare seriamente il risparmio privato.

    Il prode Gentiloni, invisibile Commissario agli affari economici, è appiattito sulle posizioni degli Eurofalchi, e non ne fa mistero... Troppo garbato per sconquassare il dibattito politico interno, ma troppo onesto per mentire.

     

    In ottobre ha messo per iscritto, rispondendo ad un’interrogazione parlamentare, che è un grosso errore la detassazione della prima casa, perché le entrate supplementari potrebbero permettere di togliere le imposte al reddito da lavoro. Creando così un incentivo per il lavoro e non per stare seduti a rimirare il proprio capitale. “L’obiettivo è spostare la tassazione su elementi meno penalizzanti per la crescita, come quelle sul patrimonio”. Mette nero su bianco Gentiloni.

     

    angela merkel ursula von der leyen angela merkel ursula von der leyen

    Nei corridoi più' alti dei palazzi del potere, a guida tedesca, hanno le idee chiare. La presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen, è la delfina della cancelliera Merkel. E i crucchi non vogliono finanziare quegli spendaccioni degli italiani, che piangono miseria e hanno i risparmi infilati sotto il materasso. Sul sito del MEF si legge che nel 2019, il valore del debito pubblico italiano è stato di oltre 2.409 miliardi di euro, a fronte di un PIL superiore a 1.787 miliardi.

     

    PAOLO GENTILONI VALDIS DOMBROVSKIS PAOLO GENTILONI VALDIS DOMBROVSKIS

    Paolo Savona, presidente Consob, ha precisato: “A fine 2019 le famiglie italiane disponevano di una ricchezza immobiliare, monetaria e finanziaria, al netto dell’indebitamento, pari a 8,1 volte il loro reddito disponibile, di cui 3,7 volte in forma di attività finanziarie, per un ammontare di 4.445 miliardi di euro”.

     

    Il rapporto debito/PIL nel 2019 era del 134,8%, non può far altro che schizzare verso l'alto. Il rapporto tra il risparmio privato e il Prodotto Interno Lordo si attestava invece al 248,7%. Per il 2020 i dati economici precipitano. Il calo del Pil è certificato secondo l’Istat a 8,9. Si prevede una crescita del 4% per il 2021, ma tutto dipenderà dall’evoluzione della pandemia.

     

    patrimoniale patrimoniale

    La Banca d’Italia ha certificato il 30 settembre che il debito pubblico ha raggiunto il suo massimo storico, pari a 2.583 miliardi, aumentando di 174 miliardi rispetto alla fine dello scorso anno. E non abbiamo ancora ricevuto i finanziamenti UE, che troveremo sempre alla voce debito pubblico. I conti sono presto fatti, e a Bruxelles non sfuggono a nessuno. I debiti degli Italiani vanno pagati con i soldi degli Italiani. Non dai contribuenti europei.

     

    Intendiamoci. A tutt’oggi non ci sono proposte pubbliche né indicazioni ufficiali della Commissione in questo senso. Stiamo parlando di quello che scrivono e dicono i tecnici della Commissione Europea. Di quello che inevitabilmente arriverà a noi finita la crisi pandemica. I soldi che prendiamo sono a debito. E starà a noi pagarli. In Europa su questo non c’è alcun dubbio.

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