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    A CHE PUNTO E’ LA VACCINAZIONE? SOLO IL 30% DEGLI ITALIANI HA RICEVUTO ANCHE LA SECONDA DOSE: IL 70 PER CENTO NON È PROTETTO ABBASTANZA PER RESISTERE AL VIRUS MUTATO - IN SICILIA E SARDEGNA OLTRE IL 40% DEL PERSONALE SCOLASTICO ATTENDE ANCORA LA PRIMA SOMMINISTRAZIONE. TANTI I NON VACCINATI AFFATTO TRA I 60 E GLI 80 ANNI: OLTRE 2 MILIONI E 300 MILA. CONSIDERANDO IL RISCHIO RAPPRESENTATO DALLA VARIANTE DELTA, LE AMMINISTRAZIONI REGIONALI TENTANO DI… - GLI SCIENZIATI: “IN VACANZA SOLO DOPO 2 DOSI DI VACCINO”

     


     
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    Adriana Logroscino per corriere.it

     

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    I numeri crescono ogni giorno. Nonostante gli allarmi per l’approvvigionamento, la campagna vaccinale va avanti con un buon ritmo in tutto il Paese. Ma il dilagare della variante Delta impone un altro passo: accelerare sull’immunizzazione completa. Non basta, allora, che il 55,6% degli italiani abbia ricevuto almeno una dose. L’attenzione è puntata su quel 29,5% (che diventa 32,8 se si considerano gli italiani over 12, cioè i vaccinabili) che ha ricevuto anche il richiamo: significa che oltre il 70 per cento non è protetto abbastanza per resistere al virus mutato.

     

    Territori più indietro

    Le Regioni più indietro, rispetto alla vaccinazione completa, sono Toscana (il 26% ha ricevuto anche la seconda dose) e Umbria (26,7%). I territori che invece hanno la proporzione più alta di non vaccinati neppure con una sola dose sono la Provincia di Bolzano (51,1%), la Provincia di Trento (50,8%) e la Sicilia (50%). Tuttavia le due province del Trentino-Alto Adige hanno eseguito, percentualmente, più richiami della Sicilia.

     

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    Le grandi regioni

    All’opposto, in questa classifica, si colloca il Lazio, Regione partita velocissima nella campagna di immunizzazione e ancora in testa, in percentuale, per cittadini che hanno completato il ciclo: se il valore nazionale è 29,5%, quello del Lazio è 33,4%. Una buona prova testimoniata anche dal numero basso di residenti che aspetta la prima chiamata: 42,9%. La Lombardia invece fa meglio se si contano le prime dosi, ha il numero più basso, tra tutte le Regioni, di non vaccinati affatto, solo il 40,4%, ma rispetto all’immunizzazione completa è nella media nazionale (29,4%). Anche la Campania, che negli ultimi giorni fatica molto a reclutare candidati, ha tuttavia numeri in linea con la media italiana: 43,4 per cento di non vaccinati e 29,1 per cento di persone che hanno completato il ciclo.

     

    Categorie a rischio

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    Per quanto ci sia un’indicazione di vaccinare tutti — anche i giovani, più mobili e quindi maggiori diffusori di contagio — fondamentale è la copertura via via che l’età avanza. E infatti ogni settimana il report del commissario per l’emergenza Covid, Francesco Paolo Figliuolo, elabora come procedono le vaccinazioni degli over 60. Sono 2 milioni e 691 mila gli ultrasessantenni che non hanno ricevuto neppure una dose. Il numero più rilevante risiede in Sicilia (27,8%), Calabria (23,9%) Friuli-Venezia Giulia e Sardegna (19%).

     

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    Nonostante per i primi mesi la campagna si sia concentrata sugli over 80, c’è ancora una quota non esigua di ultraottuagenari totalmente scoperti: oltre 354 mila pari al 7,8 per cento. Risiedono soprattutto in Sicilia (81.816, quasi il 24% dei residenti di quella età), in Calabria (oltre trentamila, pari al 22%) in Abruzzo (oltre 21 mila, pari al 18,5%) in Sardegna (17 mila, 14%). Alto anche il numero degli anziani lombardi (46 mila, ma pari al 6%) e campani (36 mila, pari al 12%).

     

    Tra 60 e 80 anni

    Tanti i non vaccinati affatto tra i 60 e gli 80 anni: oltre 2 milioni e 300 mila. La pattuglia più numerosa dei 70-79enni risiede in due regioni tra le più popolose, Lombardia (dove ne mancano all’appello 125 mila) e Sicilia (120 mila). Ma guardando il dato percentuale, la resistenza a vaccinarsi sembra forte tra i calabresi: a non aver risposto alla chiamata sono stati oltre 40 mila, pari al 22%.

     

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    Dati che più o meno tornano anche nella fascia di età tra 60 e 69 anni: ben duecentomila del milione e mezzo di non vaccinati risiedono in Sicilia (32%) e 227 mila in Lombardia (18,3%). Tanti anche in Veneto: 106 mila (17,5%). All’opposto, le regioni che sono intorno al 90 per cento quanto a ultraottantenni totalmente immunizzati, quindi oltre il dato nazionale dell’87%, sono Emilia Romagna (91,7), Toscana (91), Lombardia (91) e Lazio (89,8).

     

    I 227 mila insegnanti

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    Anche gli insegnanti sono stati inseriti tra le categorie prioritarie e infatti sono stati vaccinati tra i primi. Nonostante siano stati in larga maggioranza immunizzati con AstraZeneca, allora consigliato sotto i 60 anni, il richiamo prosegue senza troppi intoppi: infatti il 70,3% ha completato il ciclo e un altro 14,2% è in coda per il richiamo. Colpisce però che ci sia un 15,5 per cento, in numeri assoluti 227 mila e 500 prof, che non si sono voluti vaccinare affatto.

     

    Le regioni in cui sono più numerosi sono la Sicilia, dove non ha ricevuto neppure la prima dose il 43 per cento, pari a 61 mila insegnanti, il Piemonte (28 mila, pari al 23%) l’Emilia-Romagna (21 mila, cioè il 19%) e la Sardegna (19 mila, ma pari al 45%). Friuli-Venezia Giulia e Campania, invece, sono le regioni senza «disobbedienti»: a ricevere la prima dose è stato il 100 per cento del personale scolastico; il 12% in Campania e il 18%, in Friuli aspetta il richiamo.

     

    Anticipare i richiami

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    Considerando il rischio rappresentato dalla variante Delta, le amministrazioni regionali tentano di accelerare la chiamata per la seconda dose, anche per evitare che in tanti rinuncino per non rovinarsi le vacanze. Nel Lazio già inviati i primi messaggi per anticipare il richiamo con AstraZeneca, a partire da luglio. La Liguria anticiperà le seconde dosi di Pfizer e Moderna, a 21 giorni dalla prima dose. Lombardia, Umbria ed Emilia-Romagna stanno valutando di procedere nella stessa direzione.

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