DAGOREPORT
GIOVANBATTISTA FAZZOLARI PATRIZIA SCURTI
A forza di scagliare tutte le freccette avvelenate sull’ormai leggendario Fazzolari, fino al 2008 un dirigente di seconda fascia della Regione Lazio, oggi Kissinger della Melona come produttore di veline e diktat, abbiamo perso di vista la silhouette da generone romano di Patrizia Scurti, colei che la Melona definisce la sua “Padrona” (“Non c’è nulla della mia vita che non passi da lei”).
GIORGIA MELONI E ANTONIO TAJANI
Potente? Tanto. Temuta? Tanto. Al punto che la capo della segreteria della premier si è distinta, in duplex col Fazzo, come protagonista nel recente consiglio dei ministri che ha promosso di grado dieci ambasciatori; atto che da giorni sta facendo letteralmente incazzare la Farnesina tutta. (vedi la "Lettera aperta" in fondo al pezzo).
mario vattani
Infatti, la lista delle dieci promozioni da ministro plenipotenziario ad ambasciatore di grado, massimo traguardo nella carriera diplomatica (ne sono 25 in tutto), il top di carriera della Farnesina, predisposta dal ministro degli Esteri (per mancanza di prove), Antonio Tajani, era del tutto diversa da quella che è stata poi licenziata dal Cdm.
Egidio Eleuteri Domenico Gramazio e Mario Vattani
Ma dopo esser stato acquietato e soddisfatto dalla Ducetta lasciando candidato governatore della Basilicata il forzista Bardi, posto che reclamava quel poverocristo di Salvini per ricompensare lo schiaffone Solinas ricevuto in Sardegna dai Fratellini d’Italia, Tajani ha lasciato campo libero al duplex Fazzo-Scurti, impegnatissimi a “riequilibrare” l’amichettismo de sinistra col cameratismo de destra.
MARIO VATTANI, CONSOLE FASCIO-ROCK, CANTA ALLA FESTA DI CASAPOUND
Così, in barba all’inutile Valditara, ministro oltre che dell’Istruzione anche del Merito (sic!), sono state fatte le nomine più demeritate (eufemismo) dell’italica diplomazia.
Quella che ha ovviamente innescato più polemiche è stata la promozione di Mario Vattani, un tipino fascistissimo da sempre, assurto alle cronache come fascio-rocker del gruppo “Sotto Fascia semplice”, gorgheggiando in “Bandiera nera” rime del calibro:
FEZ-ZOLARI - MEME BY DAGOSPIA
“Quando uscirò dalla galera dell'anima
forse non troverò nessuno
saranno forse già spenti i miei camerati
soffocati da ostacoli di fumo!
E io so che tra cinque anni
tra cinque anni a primavera
io so che tra cinque anni
volerà la mia bandiera”
vittorio sgarbi mario vattani foto di bacco
Va ancora meglio con il brano “Squadristi”:
E non mi stupisce che lo squadrista
e badate bene, intendo quello anni '20,
ferventino fez e manganello
il fan dell'inizio del secolo!
Non mi stupisce che lo squadrista
li faccia tremolare
e faccia sudare la loro pelle grassa
perchè lo squadrista rappresenta il simbolo
di tutto, dico bene tutto,
quello che loro non potranno mai essere
di tutto ciò che non potranno mai avere!
GIOVANNI PUGLIESE DEBORA LEPRE
Sistemato ambasciatore a vita il vispo camerata Vattani, sorge spontanea la domandina: come mai la terribile Scurti ha fatto felice anche uno come Giovanni Pugliese, dall’ottobre scorso rappresentante diplomatico a Vienna, che non ha nulla a che vedere con Casa Pound e la Fiamma Magica, avendo nel 2019 ricoperto il ruolo di Capo del Servizio per la Stampa e la Comunicazione istituzionale alle dipendenze dell’allora pentastellato Luigi Di Maio, ministro degli Esteri del governo Conte?
GIOVANNI PUGLIESE LUIGI DI MAIO
Di tale “miracolo” Pugliese non deve ringraziare nessun Di Maio bensì Debora Lepre, diplomatica sposata in seconde nozze, che quando a Palazzo Chigi era al fianco del consigliere diplomatico di Giorgia Meloni, Francesco Talò (quello fatto fuori per la figuraccia con i due comici russi), intreccia con Patrizia Scurti un ottimo rapporto.
Giovanni Pugliese, Elio Menzione, Debora Lepre Stefano Ronca
Per la verità, fin dall’inizio, la nostra coppia è stata protetta da una buona stella; anzi: è nata sotto il segno dei Cinquestelle. Correva l’anno 2018quando, tra lo sbalordimento del mondo diplomatico, venne annunciato il trasloco della coppia da Bruxelles a Roma: l’ambasciatore aggiunto Giovanni Pugliese entrò a far parte dello staff di Luigi Di Maio e contemporaneamente Debora Lepre fece il suo ingresso nello staff diplomatico di Palazzo Chigi.
FASCIO TUTTO IO - VIGNETTA BY MACONDO
E quando il solito destino cinico e baro prova a dividerle la coppia armoniosa, con lei nominata Rappresentante Permanente italiana nelle Organizzazioni Internazionali a Vienna, zac!, lui diventa al volo ambasciatore in Austria. Una cosa mai vista? Beh,anche i diplomatici tengono famiglia.
La nomina di Pugliese segna anche un corto circuito tra la Ducetta e Salvini: viene fulminata l’ambizione dell’ambasciatore filo-leghista Stefano Beltrame, rimasto tristemente fermo al palo di ministro plenipotenziario pur essendo stato il predecessore di Pugliese a Vienna e che fu convinto da Giorgetti, con la promessa di diventare ambasciatore di grado, a scendere a Roma per ricoprire il ruolo di suo consigliere diplomatico del ministero dell'Economia e Finanze.
giuseppe manzo
Ancora: mentre il turbo-renziano Giuseppe Manzo, consigliere diplomatico al Ministero dell’Ambiente, ha stappato lo champagne di ambasciatore deve ringraziare il suo ministro Pichetto Fratin, principale alleato di Tajani in Forza Italia, il santo che ha miracolato Michele Esposito, consigliere per gli Affari Internazionali al Ministero della Difesa, si chiama Giuseppe Cavo Dragone, capo di stato maggiore della Difesa e prossimo presidente del Comitato Militare della Nato.
Giuseppe Cavo Dragone capo di Stato Maggiore della Difesa
A questa tornata che potremmo chiamare Fratelli d’Ambasciata, le mancate nomine che gridano vendetta sono il Rappresentante Permanente presso la NATO, Marco Peronaci,e l’ex Capo di Gabinetto del Ministro degli Esteri Luigi Di Maio,Luca Sabbatucci, che nel 2024 assume la presidenza del Comitato Relazioni Esterne (ERC) dell’OCSE a Parigi.
Due ruoli di enorme importanza politica di cui il duo Scurti-Fazzolari se ne è fregato.
vincenzo celeste
Ma lo scandalo più rombante è la mancata nomina di Vincenzo Celeste, l’ambasciatore che ha sostituito Pietro Benassi nel ruolo più critico e nevralgico della diplomazia italiana in Europa. Il Rappresentante Permanente d'Italia presso l'Unione Europea è infatti colui che si interfaccia ogni giorno con gli euro-poteri di Bruxelles difendendo gli interessi di Roma: dal Pnrr agli imballaggi, dall’immigrazione alle spiagge, eccetera.
Vincenzo Celeste, Giorgia Meloni e Pietro Benassi
La mancata nomina è grave perché rappresenta soprattutto una diminuito di Celeste agli occhi delle diplomazie europee. Ma per la Fiamma Tragica di Palazzo Chigi, la perdita di credibilità delle istituzioni cosa volete che sia?
L E T T E R A A P E R T A
UNO SCHIAFFO ALLA DIPLOMAZIA ITALIANA
Fazzolari
Nella recente tornata di promozioni alla Farnesina, spicca la nomina di Mario Vattani ad Ambasciatore, grado che costituisce il massimo e ristretto traguardo della carriera diplomatica. Si tratta di una nomina gravissima, che mortifica la diplomazia italiana e prefigura il rischio che l'Italia venga rappresentata in Paesi di primaria importanza da un funzionario indegno di ricoprire tale ruolo.
Debora Lepre
Infatti, il novello Ambasciatore di grado si è sempre distinto per la sua fede neofascista – per non dire neonazista – attestata da vari episodi, ribadita nel tempo e mai sconfessata.
Nel 1989 l'allora giovane Vattani partecipò ad una violenta aggressione squadrista ad alcuni militanti di sinistra, riuscendo "miracolosamente" ad evitare le conseguenze penali del suo gesto – e anche quelle civili, grazie ad un cospicuo risarcimento versato alle vittime dell’aggressione.
Entrato nella carriera diplomatica, Vattani – che pure, come ogni funzionario pubblico, aveva giurato fedeltà alla Costituzione – non ha mai desistito dai suoi inaccettabili atteggiamenti. Si è, fra l'altro, ripetutamente esibito con il suo gruppo musicale "fascio-nazi-rock" in raduni di gruppi affiliati a Casa Pound, cantando canzoni violentemente contro la Resistenza e la Repubblica italiana. In qualsiasi Paese democratico sarebbe stato immediatamente estromesso dalla carriera: impensabile in Francia, Germania o Spagna la permanenza al Ministero degli Esteri di un funzionario sorpreso ad inneggiare a Pétain, Hitler o Franco.
Mario Vattani
La nomina ad Ambasciatore di grado di Vattani, che tra l'altro non ha in curriculum alcuna esperienza che lo possa far preferire ad altri colleghi per la promozione, umilia profondamente i diplomatici italiani che con "disciplina ed onore" servono la Repubblica, discredita l'intera carriera e non giova certamente al buon nome dell'Italia nel mondo. Gli si dà addirittura titolo ad aspirare a sedi di primissimo piano quali Tokyo o Pechino.
Coincidenza vuole, oltre tutto, che un funzionario estraneo ai valori democratici sia stato premiato proprio in concomitanza con il Giorno della Memoria, una data sacra che le sue idee scherniscono.
Auspichiamo vivamente che si risparmi alla Farnesina e al Paese l'onta di essere rappresentati ad altissimo livello da un personaggio che non ha mai manifestato alcun ravvedimento per le proprie convinzioni estremiste.
debora lepre gerd muller
un gruppo di diplomatici a.r.
debora lepre 1 debora lepre 5