Francesco Malfetano per "il Messaggero"
coprifuoco
Sul coprifuoco alle 22, si sta consumando la battaglia politica del momento. «Immorale», «senza senso» o «liberticida» sono solo tre degli appellativi utilizzati dai partiti negli ultimi giorni.
Eppure, nonostante parole tanto forti piovute da più parti, lo strumento del limite orario agli spostamenti oggi è ancora in vigore. Non solo in Italia (dove l' ultimo dl Covid firmato da Mario Draghi lo ha esteso dalle 22 alle 5 fino al 31 luglio, con possibilità di allentamenti precedenti se i dati lo consentono) ma pure all' estero, dove però è stato declinato in forme differenti da cui, magari, il governo italiano potrebbe trarre ispirazione.
MATTEO SALVINI NO COPRIFUOCO
DIFFERENZE In Belgio ad esempio, il coprifuoco scatta alle ore 22. Dall' 8 maggio però, dopo oltre 7 mesi, il limite sarà sostituito da una deroga che prevede il divieto di raduno per più di 3 persone tra le ore 24 e le 5 del mattino. Al contrario in Francia, il paese europeo che probabilmente ha adottato le misure più restrittive, dalla fine del 2020 vige il divieto di spostarsi senza validi motivi dalle ore 19 alle 6.
E così anche in Germania dove potrebbe essere varato proprio oggi il primo coprifuoco in assoluto da inizio pandemia, ma declinato con un meccanismo locale. Nel senso che il piano freno di emergenza di Angela Merkel, se approvato, imporrebbe un limite agli spostamenti tra le 21 e le 5 del mattino, ma solo nelle aree dove i contagi superano i 100 ogni centomila abitanti. In Spagna invece il coprifuoco scatta dalle 23 alle 6, con i bar aperti e la possibilità di consumare ai tavoli.
protesta coprifuoco
Non tutti i Paesi hanno però optato per l' introduzione della misura, per il semplice fatto che neanche la comunità scientifica è riuscita a delineare o meno l' utilità dello strumento. Sicuramente il coprifuoco riduce la mobilità sociale e quindi limita la diffusione della Sars-CoV2, ma essendo adottato contemporaneamente a numerose altre misure anti-contagio non è facile capire quanto sia effettivamente efficace.
GLI ESPERTI Per Antonella Viola ad esempio, immunologa dell' università di Padova, la limitazione oraria «è una decisione che ha un sapore moralistico, più che scientifico».
coprifuoco.
Al momento però, nonostante diversi studi ci abbiano provato, tentando di valutare l' impatto del coprifuoco sull' andamento de contagi, non si è riusciti a definire una risposta chiara.
Così uno studio preliminare condotto da alcuni studiosi dell' Università di Oxford (quindi non ancora sottoposto a peer review) ha definito gli effetti del coprifuoco «moderati ma statisticamente significativi», dimostrando attraverso l' analisi dei dati di 7 Paesi europei, che il coprifuoco porterebbe benefici simili all' uso delle mascherine nei luoghi pubblici, riducendo quindi l' Rt del 13%.
coprifuoco 3
D' altro canto però, uno studio preliminare realizzato in Grecia da tre studiosi dell' University of London sfruttando i dati gps dei cellulari per ricostruire gli spostamenti, ha invece mostrato che confrontando gli effetti del coprifuoco dalle ore 21 (in vigore nel Paese) con quello introdotto localmente ad Atene dalle 18, ne deriva che le persone non sono uscite meno di casa ma che semplicemente lo hanno fatto in altri orari. Il risultato? Supermercati e negozi più affollati e circolazione del virus potenzialmente addirittura aumentata. Non solo, un effetto paradossale è stato riscontrato anche da una ricerca realizzata a Wuhan e pubblicata a gennaio scorso sull' autorevole rivista Science: il coprifuoco ha sì ridotto la trasmissione all' interno della comunità ma aumentato il rischio delle infezioni in famiglia.
E IL CTS AMMETTE: NON CI SONO DATI CERTI
ANTONELLA VIOLA IMMUNOLOGA
Manila Alfano per "il Giornale"
Il coprifuoco è davvero utile per combattere la pandemia? Mentre divampa il dibattito politico, il dubbio aleggia anche tra gli scienziati. Mezza Italia dal 26 aprile si è ritrovata gialla e ha voglia di ripartire, di tornare a vivere, a incontrarsi e mal sopporta le limitazioni che comunque restano e pesanti. Ieri il tasso di positività è sceso al 3,4%, il più basso da ottobre. Ancora in calo ricoveri e terapie intensive. anche se purtroppo i decessi di ieri erano ancora di 373 (il giorno prima +301), per un totale di 119.912 vittime da febbraio.
antonella viola 2
Due le regioni con zero lutti, mentre il maggior numero di vittime è in Lombardia (+54).
«Non c' è nessun dato scientifico su cosa voglia dire un' ora in più aperti o un' ora chiusi» ha chiarito ieri Sergio Abrignani, immunologo dell' università Statale di Milano e componente del Comitato tecnico scientifico (Cts) per l' emergenza coronavirus, intervenuto ad Agorà su Rai3 rispondendo a una domanda sulla decisione di avere il coprifuoco alle 22.
Decisione politica dunque o indicazione scientifica del Cts? Si incrociano dati e supposizioni scientifiche mescolate con una certa dose di buon senso ma nonostante siano ormai trascorsi molti mesi dall' istituzione del coprifuoco non è ancora possibile avere una risposta chiara e definitiva sull' argomento. Ci sono indizi che sembrano indicare l' utilità delle limitazioni serali ma le ricerche sono poche e basate su dati non sempre significativi. «Non esiste - ha puntualizzato Abrignani - come nel 99% delle cose che ci hanno interessato di questa pandemia e che sono state decise sulla base di supposizioni scientifiche, sempre con la tendenza alla mitigazione del rischio».
Sergio Abrignani
I sostenitori del coprifuoco parlano di utile deterrente in attesa di capire meglio.
Aspettare insomma i dati e intanto tirare il freno a mano. Dello stesso avviso anche l' immunologo del Cts che ha ribadito che, a suo avviso, a livello nazionale dare un' ora in più a milioni di persone per interagire vuol dire dare milioni di chance in più al virus di circolare. E ha aggiunto: «C' è stato un comunicato del nostro portavoce Silvio Brusaferro su questo, in cui si diceva che noi siamo a favore di tutta una serie di mitigazioni del rischio e si diceva del mantenimento del coprifuoco». Poi ovviamente fa una precisazione fondamentale e prende le distanze: «il Cts non decide mai nulla, dà dei pareri. Le decisioni sono sempre della politica.
SILVIO BRUSAFERRO
Noi diamo dei pareri in scienza e coscienza, sulla base dei dati». Arrivano sempre più insistenti le voci dei più critici, di quelli che sostengono che non solo il coprifuoco sia addirittura controproducente: quando il tempo per uscire è ridotto c' è maggiore concentrazione e dunque più probabilità di code al supermercato o affollamento nei negozi che con il contagio non va bene. Ma c' è un altro aspetto da considerare, gli effetti sulla psiche. Gli studi pubblicati raccontano di effetti importanti sulle limitazioni. Ancora una volta le parole di Abrignani sono illuminanti: «Se ho la certezza che sia giusto tutto questo? No, perché sulla maggior parte delle cose che decidiamo dati scientifici assoluti in questa pandemia non ce ne sono».