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    ANVEDI LA NONNETTA ULTRA' - A CREMONA, UNA SIGNORA DI 71 ANNI HA RICEVUTO UN DASPO PER AVER INSULTATO CON FRASI RAZZISTE ("MAROCCHINO DI MERDA") E SCHIAFFEGGIATO UN BABY-CALCIATORE DURANTE UNA PARTITA TRA PULCINI (DOVE GIOCAVANO BIMBI NATI NEL 2013) - MA LA SIGNORA, CORINA VALDAMERI, NON CI STA: "IL RAGAZZINO ERA AGGRESSIVO. A FINE PARTITA SONO ANDATA A DIRGLI DI COMPORTARSI MEGLIO E LUI MI HA INSULTATA. A QUEL PUNTO ..."


     
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    Estratto dell'articolo di Giovanni Gardani per il Corriere della Sera

     

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    Un insulto razzista, poi uno schiaffo, quindi la rissa e altri insulti. Il tutto per una partita tra Pulcini, bimbi del 2013: il questore di Cremona, […] si è trovato costretto a firmare sei Daspo, per genitori e parenti a bordo campo. Tra loro anche Corina Valdameri, 71 anni di Castelnuovo, frazione di Crema, colpita dal divieto di accesso alle manifestazioni sportive insieme al marito, il figlio, la figlia e il genero, oltre al genitore di un giocatore avversario.

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    […] si accusa Corina Valdameri di aver pronunciato una frase a sfondo razzista («marocchino di m...»), rivolta a un baby atleta della Soresinese e ai suoi familiari. E si fa riferimento a uno schiaffo che lei stessa avrebbe rifilato al ragazzino insultato. La settantunenne però non ci sta a passare per «nonna Daspo». «Era la prima volta che andavo al campo a vedere mio nipote — sostiene — L’errore che abbiamo fatto, come famiglia è non esserci rivolti a un avvocato, così che non abbiamo avuto voce.

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    Per questo faremo ricorso: il Daspo è un falso problema, noi vogliamo che sia ristabilita la verità e vogliamo ancora accompagnare il nostro bambino agli allenamenti e alle gare, senza che nessuno ci guardi storto». Tutto è iniziato da un fallo di gioco. «Il ragazzino della Soresinese era un po’ aggressivo e dalla tribuna gli hanno detto di calmarsi — spiega Corina —. È iniziato un primo scambio di vedute tra genitori[…] A fine gara, quando mi sono avvicinata al ragazzino che ha commesso il fallo dicendogli di comportarsi meglio, lui mi ha insultata».

     

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    A quel punto sono intervenuti i figli di Corina e, di contro, genitori e alcuni parenti della Soresinese. «Quando ho visto che hanno messo le mani addosso a mia figlia e che l’altro mio figlio cercava di difendere la sorella, venendo a contatto con tre uomini corpulenti, non ci ho più visto. Lì sì, ho alzato le mani e ho preso per i capelli una donna, dicendole di non toccare mia figlia per alcun motivo. Poi sono stata spintonata finendo al Pronto Soccorso, con sette giorni di prognosi».

     

    SONO VOLATI INSULTI RAZZISTI?

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    «Io non ho offeso nessuno — sostiene la nonna daspata —. Poi mia figlia ha sbagliato dicendo agli aggressori: “Tornate al vostro paese”. Ma è successo tutto nella concitazione del momento». […]

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