1 - GLI ANTI-SISTEMA
Francesco Grignetti per “la Stampa”
Gianluigi Paragone
C'è qualcosa di ancora inesplorato che sta montando alla destra della destra. Qualcosa che può essere definito super-sovranismo che si incrocia con populismo, complottismo, e poi panico da vaccino, da medicina, da scienza. La corsa a questo bacino di voti dei mille aspiranti leader antisistema forse è stata frenata dalla raccolta di firme, ma neanche tanto. E già questo è un segno che partiti neonati hanno un forte seguito nella pancia profonda del Paese. In fondo non c'è da stupirsi.
Pino Cabras, Gianluigi Paragone, Francesco Forniciti
Il più brillante di tutti, Gianluigi Paragone, giornalista, eletto senatore con il M5S, dapprima ha bordeggiato tra grillini e leghisti trovandosi molto a suo agio nell'alleanza gialloverde. Poi s' è messo in proprio, fondando Italexit, partito che propugna l'uscita dell'Italia dall'euro e dall'Unione europea. Ora che c'è la guerra, ha aggiunto anche l'uscita dalla Nato. Con 5 milioni di follower su Facebook, è tra i politici con maggior seguito in assoluto. Ebbene, Italexit ha raccolto dal nulla le firme necessarie per presentare liste un po' dappertutto e c'è la fila per farsi candidare.
carlotta chiaraluce
Così ecco balzare in prima fila una pasionaria dell'ultradestra come Carlotta Chiaraluce, 38 anni, romana, esponente in ascesa del movimento Casapound. L'alleanza tra Italexit e Casapound non stupisca: le tematiche sono affini e non da oggi. Per Chiaraluce, Gianluigi Paragone ha mollato un gruppo di parlamentari ex grillini, il gruppo Alternativa, che potevano portargli in dote l'esenzione dalla raccolta firme.
nunzia schiliro
Ma Casapound, proprio con Chiaraluce, ha raccolto il 9% di voti a Ostia nel 2017. Poi, certo, qualcuno dovrà turarsi il naso a sentire quel che la signora in nero sostiene, il 25 aprile, trattandosi del «giorno in cui abbiamo perso la guerra». Va da sé che è radicalmente contraria ai vaccini, al Green Pass, ma anche agli immigrati, allo ius scholae e a tutto ciò che profuma di sinistra o di progressismo.
Con lei nel Lazio è candidata Nunzia Schilirò, la vicequestora che è stata sospesa dalla Polizia di Stato dopo un veemente comizio contro il Green Pass. Schilirò, detta Nandra, è diventata presto una star della tv. Con il suo movimento Venere vincerà, ha indetto una manifestazione a Firenze solo al femminile per opporsi alla «dittatura sanitaria» e sono arrivate in cinquemila ad applaudirla.
Ma a qualcuna sarà venuto il mal di testa: «Venere - a un certo punto ha detto - ha anche un'analogia con il numero 28 che è anche il numero della Maddalena, il discepolo numero 1 di Gesù. Una storia che è stata cambiata per renderla più commerciale.
gianluigi paragone con i tassisti davanti a palazzo chigi
Non a caso secondo molti storici il Santo Graal è il ventre della Maddalena».
Molto più concreto un compagno di cordata, il sindacalista-portuale di Trieste, Stefano Puzzer, ormai ex perché l'hanno licenziato per assenze ingiustificate. Puzzer aveva garantito che mai si sarebbe candidato e che non era tentato dalla politica. Ed invece, eccolo capolista nelle Marche per Italexit. Così come è in lista con Italexit a Bergamo l'avvocato Consuelo Locati, che rappresenta le famiglie delle vittime da Covid.
STEFANO PUZZER
Dalla seria questione su come inizialmente la pandemia non sia stata trattata a dovere (e cioè con i lockdown fin dal primo momento, dato che i vaccini ancora non c'erano), ora l'avvocato Giocoli contesta il Green Pass. Piroette. A contendersi il voto dei No Vax s' è schierato anche Mario Adinolfi, con il suo Partito della famiglia.
Nel frattempo, assieme ad un fuoriuscito da Casapound, Simone Di Stefano, che ha dato vita al partito Exit, Adinolfi ha lanciato Alleanza per l'Italia che è sovrapponibile al partito di ultradestra tedesco Adf. Non vanno sottovalutati. Alle scorse elezioni Adinolfi prese 220 mila voti, rovinando la festa al centrodestra in molti collegi. Stavolta, a sopresa, candida Carlotta Toschi, pasionaria del mondo Lgbt a Bologna, che è passata con nonchalance dall'Arcigay ai tradizionalisti cattolici. «Ho respirato freschezza», la sua spiegazione.
GIANLUIGI PARAGONE
2 - LA CROCIATA ANTI SISTEMA DELL'EX M5S PARAGONE: SOVRANISTI E NO PASS, LA SORPRESA SAREMO NOI
Estratto dell’articolo di Giuseppe Alberto Falci per il “Corriere della Sera”
È stato vicino alla Lega ma ora attacca il Carroccio: «Vogliamo ricordare a Salvini, quando parla di sbarchi, che il suo ministro dell'Interno si chiamava Lamorgese?». È stato grillino ma adesso considera il Movimento «imbarazzante, ipocrita». E Giuseppe Conte? Manco a dirlo, anche l'avvocato del popolo «è imbarazzante». Gianluigi Paragone ritiene invece, lui sì, di essere rimasto coerente in modalità «antisistema», a maggior ragione adesso che guida un contenitore che si chiama Italexit.
Carlotta chiaraluce
Obiettivo: ridare sovranità al Belpaese, e perché no, spingerla fuori dall'Europa. Ci riprova, insomma, Paragone, nato a Varese, classe '74, giornalista, già direttore della Padania , un'esperienza da conduttore tv L'ultima parola e La gabbia , due programmi che danno voce alle forze anti-sistema e al populismo di ogni colore. E, infine, la discesa in campo con il Movimento 5 Stelle […] ma Paragone si accorge subito, però, che qualcosa non va: «Al governo abbiamo fatto cose buone, ma siamo diventati giacca e cravatta» […] «Doveva essere una legislatura antisistema ma le forze antisistema si sono piegate al sistema governando con Mario Draghi». Nel 2020 Paragone viene cacciato dal Movimento perché vota contro la legge di Bilancio che i pentastellati scrivono con il Pd.
mario adinolfi
Da quel momento in poi fonda un partito, Italexit. Parole chiave: euroscetticismo, sovranismo, made in Italy. Di più: quando esplode la pandemia esprime la sua contrarietà al green pass, all'obbligo vaccinale, a tutte le restrizioni introdotte dal governo. […]
[…] «Non mi vaccino, sono un free vax» dichiara. Non accetta di esibire il green pass per entrare in Parlamento. Cavalca le posizioni di chi fuori dal palazzo manifesta «contro la dittatura sanitaria». […] Si candida a sindaco di Milano, raccogliendo il 2,99%. Non si arrende. Ritiene infatti che le politiche del 25 settembre saranno un'altra storia: «Saremo la vera sorpresa di queste elezioni». […]
simone di stefano (2) nunzia schiliro 2