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    NON BENE, BENIGNI - A FAR CAMBIARE IDEA AL COMICO SUL REFERENDUM SAREBBE STATA UNA CHIACCHIERATA CON EZIO MAURO: “RIFORMA PASTICCIATA? VERO. SCRITTA MALE? SOTTOSCRIVO. MA MEGLIO DI NULLA” - LE TELEFONATE DI BENIGNI A STEFANO RODOTÀ PRIMA DI PRENDERE POSIZIONE


     
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    Claudio Cartaldo per www.ilgiornale.it

     

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    Qualcosa ha convinto Roberto Benigni a votare "sì" al referendum di ottobre sulla Costituzione. Cosa abbia convinto il comico a cambiare opinione sulla "Costituzione più bella del mondo" non è ancora dato sapere. O forse sì. In questi giorni si sprecano le ricostruzioni sulla decisione del premio Oscar, e ora a spazzare via gli ultimi dubbi ci sono le dichiarazioni di Stefano Rodotà. Con cui il comico si è sentito poco prima di dire dal palco di Rai1 che avrebbe appoggiato la riforma di Renzi.

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    IL CAMBIO DI CASACCA DI BENIGNI

    Fino a pochi giorni fa, Roberto Benigni era ancora indeciso. E pensava di non prendere posizione. Il 3 maggio, ricostruisce il Fatto Quotidiano, il comico si era lasciato andare a questa dichiarazione: "Sarei orientato a votare No - diceva Benigni - proprio per proteggere la nostra meravigliosa Costituzione. La Costituzione è certamente perfettibile, ma preferirei un dibattito più ampio e pacato sui contenuti, piuttosto che il referendum su Renzi".

     

    Poi concluse: "Comunque no ho ancora un'opinione definitiva". A quanto pare, però, poco dopo ha cambiato idea. I promotori del comitato per il No, infatti, avrebbero contattato Benigni per chiedere se voleva fare da testimonial. E lui cortesemente avrebbe rifiutato perché ancora "indeciso" sulla posizione da prendere, anche se orientato per il No. Poi tutto cambia.

     

    LA SVOLTA RENZIANA

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    Ad un certo punto, pochi giorni dopo, però, il comico ha cambiato idea. A spiegare tutto è Stefano Rodotà, che del comitato del No è una delle bandiere. "Alcuni giorni fa Alfiero Grandi e Alfonso Giannim attivissimi nel Comitato per il No, mi dissero che Roberto Benigni voleva parlarmi. Benigni mi ha chiamato tre volte". E in una di quelle telefonate arriva la "confessione": "Mi disse che non se la sentiva di esprimersi per il Sì o per il No". Poi però a convincere il comico a dire Sì a Renzi sarebbe bastata una chiacchierata con Ezio Mauro: "Riforma pasticciata? Vero. Scritta male? Sottoscrivo. Ma meglio di nulla".

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