Mattia Sansavini per ''il Resto del Carlino''
Nella provincia di Ferrara si continua a morire per West Nile.
Altri due caduti. Abbattuti dall' attacco invisibile del virus killer della febbre del Nilo. Virus che raggiunge il sistema nervoso centrale e può essere letale. Altri due morti, che si aggiungono al decesso di poco più di un mese fa a Cento.
ZANZARA CULEX
Sempre nella provincia ferrarese. Altri tre pazienti sono ricoverati. Sotto strettissima osservazione.
Un dato, chiaro, lo specifica l' infettivologo Marco Libanore, dell' azienda ospedaliero universitaria di Ferrara: «La nostra è una zona calda». Nella vicinissima provincia di Rovigo si contano già 29 contagi. Nessuno letale, almeno per ora. Le ultime vittime avevano 69 e 86 anni, entrambi affetti da patologie cardio-vascolari.
I due erano entrati in ospedale un mese fa e non sono più usciti. Letale la miscela tra le loro condizioni e l' attacco del virus.
La trasmissione del killer invisibile è legata alla presenza del vettore costituito dalla zanzara del genere Culex, da sempre molto diffusa nel territorio che si allunga tra i rami del Delta. Nell' uomo l' infezione può decorrere in modo asintomatico - in più dell' 80% dei casi - o presentarsi come una sindrome febbrile con cefalea, dolori muscolari e possibile eruzione cutanea. Il decorso può essere quello tipico dell' influenza. Ma non per tutti è così.
ZANZARE E I VIRUS CHE PORTANO
In una percentuale di circa 1 caso su 10mila punti, il quadro della malattia può essere particolarmente feroce. Questo per l' insorgenza di manifestazioni neuro invasive, specie in soggetti anziani o debilitati da altre patologie croniche. Gli ultimi casi stringono lo zoom sul territorio tra Ferrara e Rovigo. «Ci sono i presupposti - così il luminare - per una condizione endemica: clima subtropicale e, di conseguenza, la presenza anticipata delle zanzare vettore».
Il dato è confermato anche dal sistema regionale di sorveglianza dell' Emilia-Romagna. Il monitoraggio conferma una diffusa circolazione del virus. Ma quali sono gli animali portatori del killer invisibile? «Diverse tipologie di volatili, alcune molto diffuse anche da noi - specifica Libanore - Pensate alla famiglia dei corvidi».
Tre persone morte e altrettante ricoverate misurano la tendenza di un territorio «serbatoio». I primi casi nella provincia estense sono stati registrati nel 2008. Lo scorso anno un solo episodio. «Le zone tra Bologna, Ferrara, Modena, Mantova e Rovigo, ma soprattutto le aree prossime alle foci del Po e dell' Adige, sono quelle più a rischio - dice il medico - Per il clima. Ma anche per la presenza di tanti volatili portatori del virus.
ZANZARA 1
Circola una stima: lungo l' argine del Po ci sono corvi o gazze in un albero ogni tre». «Se la tendenza continua - chiude - si dovranno studiare forme di contrasto forti.
Come nuove vaccinazioni per l' uomo, al momento inesistenti, e piani per il controllo dei volatili».