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    A FORTE DEI MARMI ANCHE LE PARROCCHIE SONO “ESCLUSIVE” – A CAUSA DEI "TROPPI MENDICANTI" CHE CHIEDONO L’ELEMOSINA, DON PIERO MALVALDI HA CHIUSO IL PORTONE PRINCIPALE DELLA CHIESA: “I FEDELI ENTRANO DALLA CANONICA, COSÌ FACCIO UN PO' DA FILTRO” (TIPO BUTTAFUORI) – “MOLTI DI QUEI MENDICANTI SONO  IN REALTÀ DEI "PROFESSIONISTI DELL'ELEMOSINA" (QUESTA CE MANCAVA!). IL PUNTO È CHE LA PORTA DELLA CARITAS È A 10 METRI. QUI SI PREGA…”


     
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    Estratto dell’articolo di Filippo Fiorini per “La Stampa”

     

    cartello appeso alla porta della chiesa a forte dei marmi cartello appeso alla porta della chiesa a forte dei marmi

    La prima recensione Google della chiesa di Sant'Ermete a Forte dei Marmi dice: «Bella chiesa, prete simpatico» e questo è un merito che nessuno può negare né all'edificio (a due passi dal mare), né a Don Piero Malvaldi.

     

    Effettuando la stessa ricerca sugli aggregatori di notizie, invece, i risultati puntano tutti al fatto di cronaca che riguarda l'una e l'altro, e che da ieri tiene banco in conversazioni spese in bar della Versilia, sulle tv nazionali, a bassa voce in parrocchia e più forte sui social:

     

    «Troppi mendicanti che disturbano i fedeli, il parroco chiude la chiesa», recita per esempio uno dei tanti titoli dei giornali on-line.

     

    Su questo, anche se il diretto interessato sostiene che «le polemiche si siano già sgonfiate», le suddette, invece, continuano. Circola soprattutto la foto del cartello che questo monsignore balneare, 73 anni, 27 dei quali passati alla testa del principale luogo di culto in città e orgogliosamente «zio di Marco, lo scrittore» (quello dei Delitti del Barlume, per intenderci), ha affisso al portone del santuario. C'è scritto: «La presenza di tanti questuanti che entrano in chiesa e disturbano i fedeli, rende impossibile tenere l'adorazione eucaristica nel giorno del mercato. Quindi il mercoledì, con mio grande dispiacere, la chiesa resterà chiusa».

    PIERO MALVALDI PIERO MALVALDI

     

    […] Rassicurando tutti i critici che la sua parrocchia «aiuta sempre chiunque si presenti e abbia bisogno», Don Piero rivendica la propria decisione e prova a smorzare i toni. «S'è alzato un gran polverone, ma oramai s'è già spento, anche perché - considera - ho trovato una soluzione valida».

     

    E poi argomenta: «Lo vede quello lì? È un giornalista di Mediaset. È appena venuto a chiedermi se questo signore è uno di quelli che caccio via. Ma ci mancherebbe che io cacci via qualcuno. Questo signore è venuto proprio perché gli stiamo dando una mano». […]

     

    «Guardi - spiega ancora monsignor Malvaldi - molti di questi mendicanti sono in realtà dei professionisti dell'elemosina. Ma quel che possiamo fare per loro, lo facciamo comunque. Il punto è che la porta della Caritas è quella là a 10 metri, mentre questa è la chiesa e in chiesa si viene a pregare».

     

    PIERO MALVALDI PIERO MALVALDI

    Oltretutto, poi, c'è un fatto numerico: «I mendicanti saranno una quindicina, mentre i parrocchiani che riescono a venire una mattina infrasettimanale sono si è no dieci». Ma in che modo la questua boicotta la preghiera? Se credete che i poveri si limitino a intralciare l'accesso, fermandosi al sagrato, il prete chiarisce: «Eh, se restavano fuori non avevo neanche il problema. Il fatto è che entrano. I miei fedeli sono soprattutto persone anziane. Non è che si siano lamentate, non sono infastidite, ne sono più che altro impaurite». Ecco, comunque, alla fine Sant'Ermete ha riaperto il mercoledì mattina e l'adorazione si fa come sempre. Proprio qui sta la «soluzione efficace» di cui Don Piero parlava prima, un metodo che ricorda vagamente le discoteche: «Il portone principale resta chiuso e i fedeli entrano dalla canonica, così faccio un po' da filtro».

    PIERO MALVALDI PIERO MALVALDI PIERO MALVALDI PIERO MALVALDI

     

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