Davide Frattini per corriere.it - Estratti
I corpi di 6 ostaggi ritrovati a Gaza
«Mr Death ha condannato gli ostaggi» hanno urlato contro Benjamin Netanyahu le madri e i padri dei rapiti tenuti a Gaza.
Ancora non sapevano che poche ore dopo l'esercito avrebbe annunciato di aver ritrovato sei corpi, spiegando che «le operazioni per l'identificazione sarebbero state lunghe». In realtà i nomi giravano già sui social media e sono stati confermati: i cadaveri sono di due donne e quattro uomini, la maggior parte giovani portati via dal festival rave nel deserto. Tra loro Hersh Goldberg-Polin: di nazionalità americana, i genitori avevano parlato alla convention del partito democratico a Chicago.
Il presidente Joe Biden aveva seguito di persona il suo caso e adesso dice: «Sono devastato». La vice Kamala Harris, candidata alla successione, commenta: «Hamas ha ancora più sangue americano sulle mani».
Benjamin Netanyahu
Secondo quanto emerso, tre degli ostaggi erano nella lista «umanitaria» dei prigionieri: dovevano essere rilasciati nella prima fase di una proposta di accordo sugli ostaggi. «Il numero di ostaggi che hanno i requisiti per essere rilasciati nella prima fase di un accordo proposto - donne, uomini sopra i 50 anni e ostaggi con gravi condizioni mediche - sta diminuendo», affermano le fonti citate dal Times of Israel.
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L'ufficio del primo ministro invece di reagire all'annuncio dell'esercito sul ritrovamento dei corpi ha preferito precisare che la vaccinazione anti-poliomielite a Gaza non prevede pause nei combattimenti. Netanyahu resta più interessato a tenersi stretti gli alleati messianici e oltranzisti che non vogliono sentir parlare di tregue, anche solo umanitarie.
gaza distrutta
Le organizzazioni dei parenti annunciano per oggi una giornata in cui «il Paese tremerà»: gli altri ragazzi morti sono Almog Sarusi, Alexander Lobanov, Eden Yerushalmi, Ori Danino. Già ieri la polizia ha caricato i manifestanti, travolgendoli con i cavalli. E l'Autorità per le trasmissioni televisive ha deciso che gli israeliani non dovevano vedere il filmato prodotto dai famigliari dei 95 rapiti ancora prigionieri dei terroristi: mostra una galleria sotterranea che corre verso la disperazione, sovrapposta alle immagini delle ragazze rapite il 7 ottobre, in sottofondo il pianto di un neonato, la foto di una donna incinta con la didascalia: «Sono passati più di 9 mesi». Già a gennaio i genitori delle sequestrate si erano presentati in lacrime davanti ai parlamentari perché un'intesa venisse raggiunta, avevano riportato le testimonianze sulle violenze sessuali, urlato la paura che diventasse troppo tardi per interrompere le eventuali gravidanze.
protesta contro netanyahu
Il video è l'ultima mossa nella campagna contro Netanyahu: «Ogni cittadino sappia che se verrà rapito, il primo ministro farà di tutto per salvarsi il posto». I famigliari attaccano la decisione del governo israeliano di voler mantenere le truppe nel Corridoio Filadelfia, al confine con l'Egitto, anche alla fine del conflitto nei 363 chilometri quadrati. I capi del gruppo fondamentalista ripetono di considerare falliti i negoziati in corso da un paio di settimane.
benjamin netanyahu ANTONY BLINKEN - BENJAMIN NETANYAHU I CORRIDOI DELLA STRISCIA DI GAZA