Tommaso Fregatti e Matteo Indice per “La Stampa”
crollo ponte morandi
Un'ora di camera di consiglio, due ore e mezza solo per leggere l'ordinanza. Alla fine, il giudice dell'udienza preliminare Paola Faggioni sposa in pieno la linea della Procura e manda a giudizio tutti i 59 imputati per il crollo del Ponte Morandi, 43 vittime il 14 agosto 2018.
Il gup dà inoltre via libera al patteggiamento di Autostrade per l'Italia e Spea Engineering, le due società di Atlantia nel mirino per la legge sulla responsabilità amministrativa, che versano 29 milioni ed escono di scena: «Tutta l'infrastruttura viene riconosciuta come un cantiere - è uno dei motivi fondamentali agli occhi delle toghe - su cui vengono finalmente adottate cautele permanenti».
le carcasse delle auto sotto il ponte morandi
Bocciate tutte le eccezioni presentate dai legali degli inquisiti. Il processo scatterà il 7 luglio alle 9, ma c'è un nodo da sciogliere. Il sorteggio del sistema informatico "Giada" lo ha affidato al collegio formato da Roberto Cascini, presidente, e dai giudici a latere Riccardo Crucioli e Valentina Vinelli.
E però gli ultimi due potrebbero astenersi. Riccardo Crucioli è infatti fratello di Mattia, senatore e avvocato (oltre che candidato a sindaco di Genova in una lista civica) impegnato da tempo in una battaglia contro Aspi e autore di diverse interrogazioni parlamentari. Soprattutto, in qualità di legale ha presentato esposti su Autostrade alla Corte dei conti ligure e ha una promosso a Roma una class action sulle conseguenze del caso Morandi. È abbastanza, per materializzare l'incompatibilità del familiare?
ruspe al lavoro per spezzare i blocchi del ponte morandi
Il magistrato si è preso qualche giorno per valutare e deciderà insieme al presidente del tribunale, Enrico Ravera. «Se ci saranno astensioni - precisa quest' ultimo - il sistema provvederà alla sostituzione dei giudici.
soccorsi dopo il crollo del ponte morandi
Allo stato il collegio è quello indicato in prima battuta». Potrebbe astenersi inoltre Valentina Vinelli: come toga del Riesame si è già pronunciata su un ricorso presentato da Aspi nell'indagine sull'installazione delle barriere fonoassorbenti pericolose, costola degli accertamenti sulla strage.
una veduta del moncone del ponte morandi da una finestra di via fillak
Il dibattimento inizierà comunque fra tre mesi e i primi passaggi saranno riservati alla costituzione delle parti e a questioni preliminari. A settembre si entrerà nel vivo con almeno due-tre udienze a settimana e si potrebbe arrivare al verdetto di primo grado in un anno. A snellire i tempi contribuirà il fatto che le principali perizie - sulle cause del crollo e sullo stato dell'opera al momento del collasso - sono state eseguite nella forma dell'incidente probatorio.
il crollo del ponte morandi
Soddisfazione per il rinvio a giudizio viene espressa dal procuratore Francesco Pinto: «È la prima risposta giudiziaria in un processo fuori dal comune, per la situazione drammatica che hanno determinato quei fatti. Dopo tre anni e mezzo possiamo dire che le radici sono solide, vediamo cosa si svilupperà».
E ancora: «Nulla restituirà le vittime ai familiari, ma è importante che il sacrificio non sia stato vano. Il rinvio a giudizio è stato disposto accogliendo tutte le ipotesi di reato formulate dai pubblici ministeri». In particolare, il giudice ha negato che siano stati negati diritti alla difesa, specie nella messa a disposizione dell'intero materiale probatorio: è vero che la Procura disponeva d'un super-software capace di collegare in modo molto sofisticato i file, ma l'accesso a ogni documento «è stato sempre e da subito garantito alle parti», le parole di Pinto.
giovanni castellucci 1
A giudizio andranno quindi dirigenti e tecnici, o ex, del concessionario privato Aspi, di Spea (società anch' essa del Gruppo Atlantia ai tempi delegata ai monitoraggi) e del ministero dei Trasporti, che non avrebbe vigilato a dovere sui report sicurezza forniti proprio da Autostrade.
il ponte morandi nel video girato da un drone 4
Gli addebiti sono a vario titolo di omicidio stradale plurimo, falso, disastro, attentato alla sicurezza dei trasporti e tra i principali inquisiti ci sono: l'ex amministratore delegato di Aspi Giovanni Castellucci; i suoi più fidati dirigenti Michele Donferri Mitelli, ex supercapo nazionale delle manutenzioni, e Paolo Berti ex direttore centrale operazioni; Roberto Ferrazza, tuttora provveditore alle opere pubbliche di Liguria e Piemonte.
il ponte morandi nel video girato da un drone 7
I loro avvocati hanno già annunciato battaglia. «Il teorema accusatorio - dice Paolo Accinni, difensore di Castellucci - si confermerà una foglia d'autunno: gialla, tremula, che sta per cadere e cadrà». Va infine ricordato che il giudice ha confermato il sequestro dei reperti al momento conservati nel capannone a ridosso del nuovo viadotto, in Valpolcevera; ma potranno essere spostati, per consentire di realizzare il futuro Parco del Ponte.