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Sono almeno settanta i “clienti” della prof di Imperia (che incontrava grazie all’aiuto del marito e di amici) scoperti dai carabinieri di Alassio. Nei guai sono finiti operai, professionisti, e anche giovani studenti, che sono caduti nella rete della docente rispondendo agli annunci su siti internet per incontri. Gli investigatori dell’Arma stanno passando a setaccio i movimenti e ascoltando in caserma tutte le persone coinvolte.
Per alcuni di loro potrebbe scattare la denuncia per aver dichiarato il falso sulle autocertificazioni nel corso del lockdown del marzo scorso. In effetti i carabinieri stavano indagando da almeno un anno su questa vicenda con servizi mirati e appostamenti per riprendere il viavai nelle case di appuntamenti, organizzate non solo ad Imperia, ma anche in zone vicine.
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Le indagini del tenente Salvatore Napoli, con l’aiuto del sottufficiale Mauro Bosticco, stanno scoperchiando il vaso di Pandora, ma anche ricostruendo l’enorme giro d’affari della donna e di una sua collega. Cifre che si aggirano sugli ottomila euro al mese. Per ora nei guai sono finiti il marito della donna, G.N., 58 anni, elettricista e R.T., 61 anni, ristoratore di Andora, posti ai domiciliari. Mentre un pensionato 70enne è indagato. L’accusa è di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. I due arrestati saranno ascoltati mercoledì dal Gip di Savona, Francesco Meloni. Intanto la professoressa, di 56 anni, è considerata “parte lesa”.