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    “VEDRAI, PRIMA O DOPO FACCIO UNA STRAGE” – A LAZISE, IN PROVINCIA DI VERONA, IL 67ENNE FRANCO CAMPAGNARI È STATO UCCISO DAL FIGLIO, MARCO, PER LA VENDITA DELLA CASA DI FAMIGLIA – IL 48ENNE, CHE HA PRECEDENTI PER DROGA, HA AMMAZZATO IL PADRE CON NUMEROSE COLTELLATE, SULLO SCIVOLO DEL GARAGE DELL’ABITAZIONE –  IL RACCONTO DEI VICINI: “GRIDAVA AL FIGLIO DENTRO CASA DI..."


     
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    Estratto dell’articolo di Annamaria Schiano per www.corriere.it

     

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    Il figlio accoltella a morte il padre dopo una lite davanti a casa. E in un battibaleno la notizia fa il giro del paese e sconvolge la comunità. Perché tutti conoscono la vittima, Franco Campagnari, detto «Gige», il nomignolo che gli è rimasto appiccicato fin da quando era piccolissimo, perché quando gli si chiedeva dove abitasse, lui rispondeva a «gige», che stava per Lazise. […]

     

    è stato ucciso ieri tra le 16 e le 16,30 dal figlio Marco di 46 anni sullo scivolo del garage della palazzina a due piani dove aveva vissuto fino a qualche tempo fa proprio insieme al figlio, che ieri lo ha massacrato senza pietà. Numerosi i fendenti che lo hanno raggiunto al collo e alle braccia, forse nel tentativo di difendersi dalla furia del figlio.

     

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    LA CASA IN VENDITA E IL DISSIDIO COL FIGLIO MAGGIORE

    […] Potrebbero esserci motivi economici all’origine dello scontro che ha portato al delitto: Franco, infatti, aveva messo in vendita la casa di Lazise e ieri si sarebbe presentato con un possibile acquirente. Forse è questa la ragione del raptus di Marco, che non ha mai lavorato e che era anche finito in carcere qualche anno fa per vicende legate alla droga. Era stato operato anche per un tumore al cervello; ieri, dopo il delitto è stato trasportato in ospedale a Borgo Trento in stato di forte alterazione, prima di essere portato in caserma dove gli è stato notificato il fermo.

     

    AMBULANTI DA GENERAZIONI

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    Il padre commerciante aveva rilevato lo storico banco di dolciumi da suo padre che, a sua volta, l’aveva ereditato da suo padre: ambulanti da generazioni. Il padre di Franco, per tutti, era il «Nano sucarìn». Sul lago di Garda i Campagnari li conoscevano tutti, perché all’enorme bancarella di mandorlato caramellato e zucchero filato, presente in ogni fiera del comprensorio da un secolo, si sono rivolti tutti i bambini gardesani per acquistare i dolci delle feste natalizie e non solo. […]

     

    Marco, raccontano i vicini, è stato visto aggirarsi più volte in strada inveendo contro il padre e urlando a chi incontrava: «Vedrai, prima o dopo faccio una strage». Le famiglie del quartiere che hanno praticamente assistito in diretta al tremendo delitto, infatti, non si stupiscono di quanto accaduto. Riferiscono che Marco lo aveva annunciato più volte che l’avrebbe ammazzato.

     

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    «C’era Gige che dal cancelletto esterno gridava al figlio dentro casa di farlo entrare. – raccontano – Ma sentivamo la cognata, moglie del fratello di Franco che abita nella casa a fianco, che gli urlava di non entrare, così come stava facendo un’altra vicina preoccupata dall’evidente stato di alterazione di Marco. Ma alla fine Franco è entrato e il figlio l’ha raggiunto brandendo un coltello e lo ha ucciso sullo scivolo del garage». […]

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