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    L’ARTE CONTEMPORANEA INVADE I GIARDINI DI KENSINGTON: A LONDRA NELLA SERPENTINE GALLERY LE INSTALLAZIONI INEFFABILI (E UN PO’ KITSCH) DI CHAIMOWICZ E IL CASUAL DESIGN DI HELEN MARTEN - RIELLO: “GRAZIE ALL’ARTE CONTEMPORANEA PER UNA VOLTA RIUSCIAMO, GIOIOSAMENTE, A DIMENTICARCI DELLE TANTE ANSIE DEL FAMIGERATO BREXIT” - VIDEO


     
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    Antonio Riello per Dagospia

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    Marc Camille Chaimowicz (1947) e’ un artista anglo-francese forse non molto noto al pubblico italiano ma che puo’ vantare un solido parterre (la sua prima mostra alla Serpentine Gallery data 1972) e che ha influenzato in una certa misura il linguaggio artistico europeo negli anni ottanta e novanta.

     

    In questa sua personale “An Autumn Lexicon” (curata da Agnes Gryczkowska) dimostra una grande padronanza del mestiere e un innegabile talento, anche se la mostra in se’ resta piuttosto difficile da definire e ancora di piu’ da valutare, in qualche modo.

     

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    Chaimowicz realizza qui qualcosa che e’ sospeso tra l’arte contemporanea e un design molto sofisticato pieno di suggestioni antropologiche.  Una serie di installazioni, dove si alternano curiose carte da parati (molto belle) disegnate dall’artista e sottili lastre di marmo iper-decorate, si dipana nelle varie sale dove appaiono, assieme a dei dipinti, anche alcuni stranissimi oggetti che potrebbero essere dei mobili ma che poi raramente hanno una reale funzionalita’.

    villar rojas sandretto obrist villar rojas sandretto obrist

     

    La piu’ affascinante di tutte e’ quella che si trova nell’ultima stanza e che propone un ambiente simile, almeno in apparenza, a quello di una discoteca, ma che risulta ad una attenta analisi, in effetti, molto piu’ complesso, articolato e appunto indecifrabile. Una ineffabile ed intelligente delicatezza si sprigiona innegabilmente da queste opere che potremmo forse definire come “arte ambientale” e che, semplificando molto la questione, propongono una dialettica molto particolare tra i concetti di “spazio privato” e “spazio pubblico”. Non manca neanche un pizzico di Kitsch, dosato peraltro alla perfezione, in quest’angolo magnifico dei Giardini di Kensington.

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    Alla Serpentine Sackler (il padiglione inaugurato un paio di anni fa vicino alla “vecchia” Serpentine, restaurato e completato dalla compianta Zaha Hadid) c’e’ un interessante rassegna di installazioni di Helen Marten, “Drunk Brown House” (curata da Amira Gad).

     

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    Questa artista nata a Macclesfeld nel 1985 (e’ tra l’altro una dei finalisti del Turner Prize 2016, e forse il piu’ interessante dei quattro) racconta il suo mondo attraverso un fantastico remixaggio di materiali ed oggetti assolutamente vari ed imprevedibili. Sono appunto quasi dei “dizionari visuali” di come si possono virtuosamente e follemente accoppiare e rimescolare materiali in origine assai diversi e disomogenei. Anche qui non e’ mai netto il distacco tra l’opera d’arte e il “casual design”.

    ANTONIO RIELLO ANTONIO RIELLO

     

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    A prima vista sembra una accozzaglia disordinata che lascia perplessi, se non addirittura sconcertati, ma appena si supera questo momento critico iniziale e ci si concentra su quanto si ha davanti agli occhi si comincia a scoprire un mondo con le sue logiche serrate e le sue intriganti ragioni.

     

    la fila fuori della serpentine gallery per la performance di marina abramovic la fila fuori della serpentine gallery per la performance di marina abramovic

    Le due mostre sono certamente diverse, pero’ hanno contemporaneamente un’aria (come dire ?) di famiglia, dicono in fondo cioe’ la stessa cosa: l’arte contemporanea e’ come un liquido che occupa, appena puo’, qualsiasi spazio libero disponibile. Non si tratta di definire che cosa e’ Arte e cosa non lo e (o quali sono i suoi confini e i suoi limiti). L’arte e’ come se fosse una specialissima “materia” informe, complessa e reattiva capace di estendersi ed adattarsi con successo a qualsiasi contesto sociale, culturale, geografico.  

     

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    Il celebre e brillante direttore artistico della Serpentine Gallery, Hans Ulrich Obrist, sembra sia stato cosi’ bravo da farci immaginare, assieme a tante altre meraviglie, anche questo punto di vista. Per questa volta riusciamo, gioiosamente, a dimenticarci delle tante ansie del famigerato Brexit. Magari le avessimo viste prima queste due mostre….

     

    Marc Camille Chaimowicz, “An Autumn Lexicon”, dal 29 Settembre al 20 Novembre

    SERPENTINE GALLERY, Kensington Gardens, Londra W2 3XA

    Helen Marten, “Drunk Brown House”, dal 29 Settembre al 20 Novembre

    SERPENTINE SACKLER GALLERY, West carriage Drive, Londra  W2 2AR

     

    HELEN MARTEN 2 HELEN MARTEN 2

    serpentine gallery pavilion fujimoto gal autore col portrait serpentine gallery pavilion fujimoto gal autore col portrait Serpentine Gallery Pavilion Designed by Sou Fujimoto Sou Fujimoto Architects Image Iwan Baan Serpentine Gallery Pavilion Designed by Sou Fujimoto Sou Fujimoto Architects Image Iwan Baan SERPENTINE BY FUJIMOTO SERPENTINE BY FUJIMOTO

     

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