FONTANA

Paolo Manazza per “CorrierEconomia - il Corriere della Sera”

Incredibile ma vero. La fama di Lucio Fontana, l’amatissimo artista del secondo Novecento - argentino di nascita ma italiano di fatto - è definitivamente emigrata sulle rive del Tamigi. E ovviamente pure il business correlato alle sue opere parla inglese. È una storia tutta italiana quella di creare geni e regalarli agli altri. Sotto il Big Ben, tra aste e mostre, questa settimana i capolavori in vendita di Fontana sono 78. Per un valore complessivo tra 170 e 224 milioni di euro. Mica male.

Il doppio dei risparmi, presunti, sui tagli dei vitalizi ai nostri parlamentari. Eppure è così. Mentre a Napoli i carabinieri trovano denaro nelle uova di Pasqua (per corrompere funzionari Asl), a Londra Lucio Fontana ha trasformato i palazzi della City in un nido per covare le sue uova milionarie. 
 

Fuori dall’asta
Oltre a quelle in asta, il nuovo spazio aperto nel quartiere Mayfair dalla galleria italiana Tornabuoni, espone cinquanta suoi lavori (stimati 120 milioni), tra cui una grande Fine di Dio a forma di uovo del 1963. Anche il Financial Times se n’è accorto. In un articolo a tutta pagina titolato Fontana’s golden eggs Georgina Adam ironizza sul fatto che a Londra la scena dell’arte italiana appare tutt’altro che Povera . Il catalogo della Italian Sale di Christie’s (venerdì 16), punta molto sull’Arte Povera.

BURRI

La maison di Pinault sta spremendo all’inverosimile i valori di questi artisti, rischiando di trovare il punto di rottura. Il focus questa volta si concentra su Giovanni Anselmo, Pier Paolo Calzolari, Alighiero Boetti, Michelangelo Pistoletto e Luciano Fabro. È di quest’ultimo l’opera in copertina Italia dell’emigrante del 1981, stimata 600-800 mila sterline. Mentre il top lot è un magnifico Rosso Plastica M1 (2-3 milioni di sterline) del 1961 di Alberto Burri.

SEVERINI

Un grande maestro celebrato a New York dalla mostra The Trauma of Painting in corso al Guggenheim Museum (sino al 6 gennaio 2016), che gli rende il riconoscimento internazionale per la sua capacità di influenzare e anticipare l’Espressionismo Astratto americano. I dodici Fontana del catalogo Christie’s quotano complessivamente 11,8 milioni di sterline. Il totale di incasso previsto per l’asta italiana è tra 24,6 e 35,5 milioni (nel 2014 è stato di 27,6 milioni). L’analoga asta Sotheby’s (giovedì 15), ha dieci opere in meno ma vale molto di più: tra 35,2 e 48,6 milioni di sterline. Già nel 2014 Sotheby’s aveva di gran lungo superato la concorrente con un totale di 41,4 milioni.

Il cuore del catalogo è un altro uovo di Fontana del 1963. La grande tela ovale, nera e violentemente bucata, fu lacerata dallo stesso Fontana a mani nude. Di tutti gli esemplari della serie, è uno dei due soli realizzati in nero. Quota 15-20 milioni di sterline. E si candida con autorevolezza a stracciare il precedente record del maestro (20,9 milioni di dollari). Anche da Sotheby’s i Fontana in catalogo sono dodici, per una stima aggregata di 30,9 milioni di sterline. Ma questa diciassettesima edizione dell’Italian Sale non è solo Fontana. 

CASTELLANI

Altre vette
Giorgio Morandi, a 125 anni dalla nascita e celebrato con una esposizione al Center for Italian Modern Art di New York - sino al 25 giugno 2016 - è rappresentato con una accurata scelta di tele. Tra cui una Natura Morta del 1949 quasi quadrata (400-600 mila sterline). Di Burri Sotheby’s propone quattro opere degli anni Cinquanta e Sessanta con stime tra 600 mila e 2 milioni di sterline. Sempre questa settimana a Londra si terranno le aste ( Evening e Day ) di Contemporary.

E, da mercoledì a sabato, si terrà la XIII edizione di Frieze Art Fair con 160 gallerie provenienti da 30 Paesi del mondo. Mentre a Vienna sono aperte le esposizioni delle aste di Old Master in arrivo da Dorotheum dal 20 al 22 ottobre. Insomma in tutta Europa, meno che da noi, fioriscono gli affari con l’arte di casa nostra. Come scriveva Pirandello «Così è (se vi pare)». 
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BURRI FONTANA