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    AMMAZZA COME T'AMMAZZA 'STO CALDO – NELLE PRIME DUE SETTIMANE DI LUGLIO IN ITALIA LA MORTALITÀ È STATA SUPERIORE DEL 21% A QUELLA ATTESA, CON 733 VITTIME PER SCOMPENSI CARDIACI E RESPIRATORI – PER IL MINISTERO DELLA SANITÀ È COLPA DEL CLIMA TORRIDO E DELLA TEMPERATURE PIÙ ALTE DI 3,2 GRADI RISPETTO ALLE MEDIE STAGIONALI – LE CITTÀ CON L'INCREMENTO MAGGIORE DI DECESSI LEGATI AL CALDO SONO LATINA, BARI E VITERBO


     
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    Matteo Basile per “il Giornale”

     

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    La comunissima e abusata frase «si muore di caldo» non è più soltanto un trito e ritrito luogo comune. Nella torrida estate 2022, purtroppo, la realtà supera i luoghi comuni. Secondo il bollettino del sistema di sorveglianza sulle ondate di calore pubblicato dal ministero della Salute, dalla metà di maggio alla metà di luglio la mortalità a causa delle ondate di calore è cresciuta del 21%, con un totale di 733 decessi nelle 33 città italiane oggetto di monitoraggio. E a questo bollettino, già tragico di suo, mancano i dati dell'ultimo mese che viste le alte temperature, faranno schizzare sicuramente il dato dei decessi.

     

    Per capire quanto pesante sia stata l'ondata di calore che ha colpito il nostro Paese basta analizzare i dati relativi alle temperature: a partire dal mese di maggio infatti, in Italia si sono registrate temperature superiori alla media stagionale di ben +3,2°, con picchi più pesanti soprattutto nel Centro Italia.

     

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    Non a caso le città in cui si è registrato l'incremento maggiore dei decessi legati al caldo sono state Latina (+72%), Bari (+56%), Viterbo (+52%), Cagliari (+51%), Catanzaro (+48%). Solo nella prima settimana di luglio, i picchi di temperatura massima sono arrivati ad oscillare tra i 37 e i 40 gradi tanto che a fine estate sarà necessario rivedere i dati ed è praticamente certo che saranno ancora più pesanti.

     

    Anche considerando l'effetto dell'epidemia di Covid-19 sulla mortalità generale. Perché l'estate torrida sembra aver fatto quasi dimenticare il Covid, che non solo non è sparito ed anzi continua a colpire pesante e risulta particolarmente pericoloso per anziani e fragili con malattie croniche, le stesse categorie per cui il troppo caldo può risultare fatale. Ma a rischio sono considerati anche neonati, bambini, donne in gravidanza, e pure chi fa esercizio fisico o un lavoro intenso all'aria aperta.

     

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    E le previsioni sono in chiaroscuro. Se da una parte, nel breve termine, si può respirare almeno fino a ferragosto, dall'altra, i modelli puntano al pessimismo. Stop al caldo africano, temporali e aria più respirabile grazie all'arrivo di correnti più fresche che raggiungeranno l'Italia già da oggi. Il prezzo da pagare è un'elevata instabilità che significa forti temporali, grandine e colpi di vento soprattutto al Centro-Sud e sugli Appennini ma con possibili pericolosi sconfinamenti e inevitabili danni alle già sofferenti coltivazioni. Ma non è tutto.

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    Perché se questa estate ha portato con sé un caldo record, aumento della mortalità e danni sparsi, il futuro rischia di essere ancora peggiore. L'Organizzazione mondiale della Meteorologia infatti ha spiegato come le ondate di calore che ci hanno accompagnato quest'estate saranno la nuova normalità. Anzi, saranno addirittura più frequenti, più lunghe ed intense, con un impatto sempre più rilevante sulla salute della popolazione esposta.

     

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    Le conseguenze? Gravissime, ovviamente. E non solo direttamente. Basti pensare che solo negli ultimi anni nelle regioni del bacino mediterraneo, è stata registrata la morte di massa di ben 50 diverse specie come coralli, spugne, macroalghe e pesci. Eh già, è tutto vero: si muore di caldo. E sarà sempre peggio.

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