Ma Maria Sofia pensa di essere a Westeros?pic.twitter.com/V85INkQZ6F
— marti? rhaenyra the cruel's wifey (@rhnyrathecruel) June 5, 2023
Estratto dell’articolo di Stefania Rocco per www.fanpage.it
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“L’incesto andrebbe normalizzato”: è questa la frase pronunciata da Maria Sofia Federico che ha innescato la polemica del giorno. L’attivista, ex protagonista de Il Collegio e oggi sex worker, ha partecipato a una live i cui spezzoni – decontestualizzati e tagliati ad arte, sostiene lei – sono finiti in rete provocando il consueto terremoto social, oltre che una valanga di insulti rivolti alla giovane. Fanpage.it l’ha raggiunta per approfondire il suo punto di vista sulla questione.
Circolano sui social una serie di video che stanno facendo discutere perché ti vedono esprimerti a proposito di, cito, “incesto che andrebbe normalizzato”. Puoi spiegarti meglio?
Ah, quindi il video è stato tagliuzzato male?
Si tratta di pochi secondi. Qual era il contesto?
Sui social hanno veicolato solo la parte secondo la quale sarei stata a favore dell’incesto perché, come al solito, si utilizzano i nomi delle persone come farebbero gli sciacalli. Parto con un disclaimer grande come una casa: la maggior parte delle relazioni incestuose sono intrise di dinamiche di potere e rappresentano l’esordio di abusi familiari.
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Quelle, però, sono relazioni che partono da un presupposto di costrizione.
Esatto, pari a uno stupro. Questo l’ho detto ma nei video è stato tolto. Ho spiegato che queste dinamiche di potere non ci sono se ho un cugino che non vedo da 10 anni, che non conosco e con cui mi ritrovo ad avere un rapporto romantico e fisico. In quel caso, non credo ci sia un rapporto di potere.
Se ci fa strano, è un fatto culturale. Diversi sono i rapporti tra fratelli e sorelle oppure con i genitori, perché in quel caso i rapporti di potere ci sono. Mi sono chiesta: ma cosa accadrebbe se si ripensasse il concetto di famiglia? Se si trovasse un’altra struttura con cui intendere la famiglia e il sesso, potrebbe diventare una cosa non problematica?
Con “normalizzazione” intendevo questo. Parlare dell’argomento come se non fosse un tabù per cercare di capire fino a dove ci possiamo spingere nelle nostre concezioni etiche. Mi dispiace di essere stata fraintesa e che la gente stia dicendo che io debba uccidermi per questa cosa.
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In una parte del video che circola in rete si parla del rapporto tra madri e figli.
E io ho spiegato che non si può fare perché bisognerebbe ripensare al concetto di famiglia. Se mia madre volesse avere un rapporto con me, ed è la stessa persona che mi ha cresciuta, è chiaro che sarebbe problematico. Ma se si intendesse la famiglia in maniera diversa?
Diversa in che modo?
Magari immaginandoci in un sistema comunitario, dove veniamo al mondo e siamo cresciuti come in una sorta di grande comunità. Io quasi non so chi è mia madre, poi la conosco e cominciamo un rapporto. […]
Per chiarire: intendevi dire che se tra due persone non esiste una relazione familiare, ma solo una consanguineità, l’incesto sia da considerare lecito?
Sì. Penso a quelle storie che si sentono. Un padre che dona il seme e poi 18/20 anni dopo incontra una persona che non sa manco essere sua figlia e si innamora, non so quanto si possa considerare incesto in senso negativo. Quando si parla di incesto, non si parla solo, giustamente, di dinamiche relazionali. Lì è chiaro che è sbagliato.
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Si parla di consanguineità. Ma se io e mio cugino non abbiamo alcun rapporto poi ci vediamo, ci conosciamo meglio e lì nasce un rapporto…oppure nel caso di questa società ideale che al momento non esiste, la consanguineità rimane invariata ma i rapporti ci sarebbero comunque. Con normalizzazione intendevo solo che bisognerebbe parlare del tema. […]
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