Roberto Condio per La Stampa
Fabio ScozzoliIl bronzo degli sciabolatori evita il secondo giorno di digiuno ma non smorza l'allarme sul medagliere italiano. Mai gioito così poco nella prima settimana degli ultimi quattro Giochi: dai 7 ori di Atlanta e Sydney siamo scesi ai 4 di Londra; dai 20 podi del 2000 siamo precipitati ai 12 attuali. Con Pechino i confronti sono meno impietosi ma ugualmente negativi: in 4 anni abbiamo perso due ori ma, in generale, un solo podio.
PELLEGRINI E magnoLa differenza la stanno facendo i flop di nuoto e tiro a volo. Zero assoluto da Pellegrini, Scozzoli, Dotto e staffette varie. A evitare il disastro speriamo sia stasera Gregorio Paltrinieri, l'ultimo arrivato, il 17enne dei 1500. A rompere piattelli siamo da sempre i più bravi alle Olimpiadi: quest'anno no. Dopo le cilecche di skeet e double trap, ci prova il trap: oggi Jessica Rossi, lunedì Pellielo e Fabbrizi. Toppassero anche loro, sarebbe un fallimento con un solo precedente recente, datato 1988.
LUCA DOTTOServono altri metalli, in fretta. Per alzare il morale della truppa, illusa da un primo giorno da favola. Per non rischiare davvero di scendere sotto quota 25, considerata un po' da tutti lo spartiacque tra soddisfazione e delusione. Non sarà facile perché, lo dice la storia, la seconda metà del programma è da sempre molto meno favorevole all'Italia.
Domina l'atletica, dove noi possiamo investire solo su Schwazer nei 50 km di marcia e sui triplisti Donato-Greco. Per l'oro, ci restano soprattutto i fiorettisti, la carabina di Campriani, i tiratori del trap e almeno due pugili. Non convince la pallanuoto, dal volley finora scarsamente impegnato può arrivare tutto o nulla. E intanto i francesi, che teniamo sempre d'occhio, volano e ci sono di nuovo davanti nel medagliere all time, quello che sta tanto a cuore a Petrucci.