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    ARRIVA IL VACCINO FORMATO "BABY" - A METÀ OTTOBRE IL VIA LIBERA DELL'EMA PER IL VACCINO ANTI COVID AI MINORI DI 5 ANNI - IL FARMACO SARÀ RACCOMANDATO PER QUELLI CHE HANNO O CHE VIVONO CON FAMILIARI AFFETTI DA PATOLOGIE COME QUELLE CARDIOVASCOLARI O POLMONARI, LA SINDROME DI DOWN, LA LEUCEMIA O CHE SIANO IMMUNODEPRESSI - I PRIMI RISULTATI SPERIMENTALI SONO INCORAGGIANTI: LA RISPOSTA RISPETTO AL RISCHIO DI MALATTIA IN CASO DI CONTAGIO CON OMICRON E LE SUE SOTTOVARIANTI È STATA DOPPIA DI QUELLA GENERATA DA…


     
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    Paolo Russo per “la Stampa”

     

    vaccino covid vaccino covid

    I dati di efficacia e sicurezza sono più che soddisfacenti e già a metà ottobre l'Ema è pronta a dare l'atteso via libera al vaccino anti Covid formato baby, quello per immunizzare i più piccoli da sei mesi a 5 anni, oltre i quali l'antidoto è già disponibile. Al palazzo di Amsterdam, sede dell'agenzia europea del farmaco, il percorso è tracciato: prima sarà autorizzato il ritrovato di Moderna e a novembre sarà la volta di quello Pfizer. Entrambi hanno già ottenuto il via libera dall'americana Fda, che il 17 giugno ne ha autorizzato l'uso emergenziale per i più piccoli in base a risultati sperimentali incoraggianti.

    VACCINO BAMBINI VACCINO BAMBINI

     

    A due mesi dalla seconda dose, tra i 6 e i 23 mesi il vaccino è risultato efficace al 50,6% nel prevenire il semplice contagio. Percentuale che scende al 36,8% per quelli di età compresa tra 2 e 5 anni. Ma quel che più conta è la capacità di impedire i ricoveri o, peggio ancora, i decessi: in questo senso l'efficacia superiore al 90% è sovrapponibile a quelli degli adulti. Tutto questo con livelli di sicurezza persino superiori a quelli già a prova di bomba rilevati per adulti e adolescenti. Nessun caso di miocardite o reazioni gravi.

     

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    In compenso la risposta rispetto al rischio di malattia in caso di contagio con Omicron e le sue sottovarianti è stata doppia di quella generata dai vecchi vaccini somministrati ai più grandi, dicono i dati esaminati da Ema. E questo lascia ben sperare non solo su una maggiore protezione dalla malattia, ma anche su un'efficacia protratta maggiormente nel tempo del vaccino baby, che potrebbe così far diluire le rivaccinazioni. Magari una volta l'anno come con l'influenza. L'Ema non darà indicazioni restrittive circa l'accesso al vaccino dei piccoli, che però sarà raccomandato per quelli che hanno o che vivono con familiari affetti da patologie come quelle cardiovascolari o polmonari, la sindrome di Down, la leucemia o che siano immunodepressi.

    Vaccino ai minori Vaccino ai minori

     

    «Sarà importante avere a disposizione un vaccino pediatrico, indicato soprattutto per i piccoli esposti al rischio di malattia grave. Anche perché da 6 mesi a 4 anni sia l'incidenza dei casi che le ospedalizzazioni sono maggiori rispetto a quelli rilevati nei bambini con più di 5 anni e tra gli adolescenti», spiega a La Stampa Marco Cavaleri, responsabile della task force vaccini dell'Ema, lasciando capire che l'importante sarà fare il vaccino baby ai piccoli fragili o che vivono con chi lo è, fermo restando che anche gli altri potranno vaccinarsi.

    vaccino covid bambini 4 vaccino covid bambini 4

     

    Che è poi la linea seguita dalla circolare del ministero della Salute varata venerdì e che apre alla somministrazione del vaccino aggiornato su Omicron 5, raccomandato a over 60, sanitari, fragili, donne in gravidanza e ospiti delle Rsa, ma che potrà essere richiesto anche dagli under 60 sani. Il vaccino per la fascia 6 mesi-4 anni di Moderna a dosaggio ridotto a un quarto di quello per gli adulti viene somministrato in due dosi a distanza di un mese ed è autorizzato anche per una terza dose a distanza sempre di un mese.

    vaccino covid bambini 5 vaccino covid bambini 5

     

    Quello di Pfizer ha invece un decimo del dosaggio della versione senior ma richiede la somministrazione di tre dosi a distanza di tre mesi l'una dall'altra. Salvo la possibilità di fare una quarta dose un mese dopo se il bambino è immunocompromesso. Ora non resta che vedere quale sarà l'impatto del vaccino sui genitori: solo il 38,5% dei bambini tra 5 e 11 anni è stato vaccinato. Eppure i dati pubblicati a metà settembre dall'Iss contano un milione e 912 mila contagi e 39 morti tra i bambini fino a 9 anni. Con un'incidenza ancora più alta tra i piccolissimi della fascia 6 mesi-4 anni. Che basterà proteggere con una puntura.

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