Estratto dell’articolo di Paolo Salom per www.corriere.it
foto di anna frank con la kefiah al corteo pro palestina di milano. 1
No, Anna Frank oggi non sarebbe una «profuga» come pretendono alcuni sostenitori della Palestina, scesi in piazza a Milano esibendo un’immagine della ragazza ebrea morta nei lager nazisti. […]
La capacità mimetica […] spaventa, […]. I ragazzi che hanno sfilato per le strade di Milano urlando oscenità contro lo Stato ebraico hanno - inconsapevolmente? - operato uno scambio tra carnefici e vittime che rasenta la capacità di comprensione. […] non è in discussione il diritto degli arabi palestinesi a decidere del proprio destino, né intendiamo sminuire gli errori e la miopia del governo israeliano.
corteo pro palestina di milano. 2
Ma quanto accaduto il 7 ottobre va oltre tutto questo. Nessuna causa nazionalista può giustificare la crudeltà, l’orrore, l’inumanità della caccia all’ebreo condotta da un manipolo di belve che hanno messo in atto un pogrom che non ha uguali se non nelle pratiche, appunto, dei nazisti nel corso della Seconda guerra mondiale.
foto di anna frank con la kefiah al corteo pro palestina di milano. 2
Primo Levi aveva un incubo ricorrente: tornare a casa e osservare l’incredulità, lo scetticismo sui volti di chi ascoltava il suo racconto sui campi di sterminio. A Milano è andato in scena, se possibile, qualcosa di peggiore: la trasformazione delle vittime in carnefici. Una trasformazione in cui tutti gli ebrei sono «colpevoli», per il solo fatto di esistere; e in cui la presunta «barbarie sionista» giustifica l’orrore del 7 ottobre, compresa la mattanza dei neonati. […]Anna Frank oggi non sarebbe una profuga palestinese. Anna Frank, al contrario, oggi è stata uccisa di nuovo nei Kibbutz e nelle città di Israele: dagli sgherri di Hamas.
corteo pro palestina di milano. 1