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    LE VIE DEI TRUFFATORI SONO INFINITE (E SEMPRE PIU’ TECNOLOGICHE) – L’ULTIMA TROVATA A MILANO PER FREGARE GLI AUTOMOBILISTI: LE FALSE MULTE LASCIATE SUI PARABREZZA DELLE VETTURE IN SOSTA – SI TRATTA DI VERBALI FARLOCCHI, CON TANTO DI LOGO DEL COMUNE  E UN QR CODE PER PAGARE LA SANZIONE DI 25 EURO – I VIGILI AVVERTONO: “È UNA TRUFFA, NON SEGUITE LE INDICAZIONI, NON PAGATE”


     
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    Estratto dell’articolo di Valerio Boni per www.gazzetta.it

     

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    False, come le banconote da 300 euro stampate una decina di anni fa e spacciate perfino in Germania. Sono le contravvenzioni che da qualche giorno compaiono sulle auto dei milanesi (e di alcuni comuni vicini) parcheggiate non correttamente.

     

    Anzi, si tratta di “parcheggio errato”, in violazione secondo comma dell’art. 8 del Codice della Strada, come indicato dai foglietti che sono lasciati sui parabrezza dei veicoli dai fantomatici agenti della Polizia Locale del capoluogo lombardo.

     

    In realtà, come precisa il comando di piazza Beccaria, se si trova una notifica con un vistoso QR code da inquadrare per accedere alle procedure per il pagamento in forma ridotta della sanzione amministrativa non bisogna assolutamente seguire le istruzioni, nemmeno se in effetti l’auto non è stata parcheggiata in modo regolare.

     

    Innanzitutto perché la Polizia Locale milanese da tempo non lascia più notifiche cartacee, ma utilizza un sistema elettronico che invia direttamente vie email o sms la comunicazione al proprietario dell’auto parcheggiata in divieto di sosta.

     

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    […]

     

    Se possono trarre in inganno il logo e le coordinate corrette del Comune, l’articolo 8 del Codice non si occupa di sosta o fermata, ma regola la circolazione nelle piccole isole, e il secondo comma fissa le sanzioni amministrative, da 430 a 1.731 euro. L’articolo corretto è il 158, che si occupa di divieto di fermata e in nessun caso è utilizzata la definizione di parcheggio errato.

     

    Uno degli elementi che rende efficace la truffa combina l’effetto del senso di colpa con la possibilità di cancellare gli effetti dell’infrazione con il pagamento di una cifra modesta: 25 euro. Anche sotto questo punto di vista la notifica non è strutturata correttamente, per una serie di motivi.

     

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    Innanzitutto l’articolo 158 del Codice non contempla una “multa” da 50 euro, e in ogni caso la decurtazione prevista per il pagamento entri i primi cinque giorni dalla notifica o dalla contestazione non è del 50 per cento, ma del 30 per cento, quindi le cifre non corrispondono. Un ultimo particolare che si somma ai precedenti indizi di falsità della contestazione è rappresentato dalla data, che è proiettata nel futuro di un anno esatto.

     

    […] il tentativo di truffa in atto a Milano non è del tutto nuovo, perché sono diversi i precedenti, anche se con modalità differenti. A più riprese è stato attuato in alcuni quartieri di Napoli, con una formula che prevede l’utilizzo di un modulo quasi identico a quello lasciato da Polizia Locale e dagli ausiliari del traffico in caso di veicoli parcheggiati in divieto di sosta.

     

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    In sostanza le notifiche sono praticamente originali, con la sola esclusione delle diciture relative all’infrazione e, naturalmente, l’Iban per effettuare il pagamento, che non è del Comune di Napoli, ma di un conto corrente postale privato. […]

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