Andrea Galli per il “Corriere della sera”
violenza sessuale
Compirà 45 anni ad agosto e ha una forma di disabilità, conseguenza di una malattia e di interventi chirurgici. Nel pomeriggio di ieri sarebbe dovuta tornare a Londra, dopo la vacanza a Milano: è rimasta qui, nella caserma dei carabinieri della Compagnia Duomo, per denunciare uno stupro subìto nella notte tra sabato e ieri in via Conca del Naviglio.
Nel resoconto della turista inglese, non privo di passaggi ancora confusi, la violenza sarebbe avvenuta intorno alle 3.30. Alle 6 un residente l' ha notata stesa a terra nel parchetto pubblico, «vestita ma non in ordine»: s' è avvicinato, la donna ha farfugliato qualcosa e lui ha chiamato le forze dell' ordine. Sono arrivati i carabinieri del Nucleo radiomobile, mentre la donna saliva su un' ambulanza con destinazione la clinica Mangiagalli.
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Aveva dei «segni sul collo, forse causati da graffi, e proprio su queste tracce gli specialisti della rilievi hanno avviato le ricerche. Può essere che il violentatore abbia lasciato residui che permettano l' individuazione del Dna. Stando sempre al racconto della donna, si cerca «un nordafricano di giovane età» che in quelle ore girava nel parchetto insieme ad «almeno quattro amici», coetanei e ugualmente nordafricani, che avrebbero assistito ma forse senza «partecipare» alle violenze, anche se uno o più potrebbero aver «bloccato» la turista.
Le telecamere di videosorveglianza del quartiere, che resta un luogo affollato nell' arco delle ventiquattro ore, a ridosso com' è da un lato dei Navigli e dall' altro delle Colonne di San Lorenzo, potrebbero non fornire elementi, o perché non puntate sui luoghi dello stupro, oppure perché malfunzionanti. Si cercano testimoni: quello che gli investigatori hanno al momento è un testimone «parziale», un amico dell' inglese che ha trascorso con lei la serata, pare in un ristorante e poi in un pub nel tratto dal Naviglio Grande, che l ha accompagnata nella vana ricerca del cellulare rubato, ma che verso le 2, annebbiato da quanto aveva bevuto e continuato a bere, ha chiamato un taxi e si è fatto portare in albergo.
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Nessuno conferma o meno il fatto che anche la donna fosse alterata dagli alcolici; lei ha ripetuto solo che era «molto, molto agitata» per la sparizione del telefonino, che le avrebbero sottratto nel pub.
Forse qualcuno, ma s'ignora chi, le ha consigliato di raggiungere il parchetto di via Conca del Naviglio. Non è escluso che la donna abbia chiesto alla persona sbagliata e che questa abbia organizzato la trappola: a quel punto si sarebbe addentrata e sarebbe stata circondata, trascinata fra i cespugli e violentata. Come detto erano le 3.30. Orario al quale sono seguite oltre due ore di buio (ovvero fino all' arrivo del residente). S' ipotizza che la turista sia svenuta e lì lasciata, nonostante il passaggio di gente. In questi giorni, ha alloggiato in un ostello di viale Monza, esattamente come un' altra turista, canadese, stuprata nel 2017 da un salvadoregno.