Estratto dell’articolo di Ugo Milano per www.open.online
SCHIAVITU
Veniva pagato un euro all’ora, ma dopo aver trovato il coraggio di denunciare è riuscito a ottenere un permesso di soggiorno per grave sfruttamento lavorativo della durata di un anno. È la storia di un uomo di 30 anni di origini marocchine che aveva trovato lavoro come operaio in un cantiere edile di Castelfranco Emilia, in provincia di Modena, per una misera paga di un euro l’ora. In tutto, ha lavorato 250 ore per l’azienda che lo ha quindi pagato con un totale di 250 euro.
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Dopo aver subìto un incidente sul lavoro, l’uomo ha deciso di rivolgersi alla Fillea Cgil di Modena e si è fatto supportare dalla sindacalista Souad Elkaddani e dall’avvocata Elisabetta Vandelli del Centro lavoratori Stranieri. Così ha trovato la forza di presentare denuncia presso la Procura e l’Ispettorato del Lavoro sia per sfruttamento che per omissione di registrazione all’Inail e all’Inps. […]
«Tutto ciò è stato possibile soprattutto grazie alla collaborazione attiva dell’operaio nella fase delle indagini. Una vertenza tutta Fillea, che ha un valore politico importante per tutti i lavoratori fragili e sfruttati», commenta Rodolfo Ferraro, segretario generale della Fillea Cgil Modena. […]
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«[…] La legge Bossi-Fini va abrogata perché rende migranti ricattabili e ancora più fragili», aggiunge il sindacalista Cgil Pietro Imperato. La vicenda richiama inevitabilmente alla mente quella drammatica di Satman Singh, il bracciante indiano di 31 anni morto dopo aver perso un braccio in un incidente sul lavoro.
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